
Provare a scendere in campo nel mondo commerciale è una lecita ambizione, un sogno condiviso da molti giovani decisi a mettersi in gioco con un’attività in proprio per dare a una svolta alla propria vita. Con buon senso, aprire un book bar potrebbe rivelarsi un’intuizione imprenditoriale azzeccata, vista anche la scarsa diffusione di quest’attività commerciale sul territorio nazionale.
Anche se il trend arriva da lontano e, precisamente dagli Stati Uniti, con i primi locali dove i consumatori leggevano un libro comodamente seduti mentre sorseggiavano un caffè o qualche altra bevanda, oggi i book bar stanno prendendo piede anche nel nostro Paese. Luoghi ben curati nel design dove passare qualche gradevole ora da dedicare alla lettura mentre si mangia o beve qualcosa.
Una tendenza innovativa, un modo per vivere qualche ora della giornata in maniera diversa dalle vecchie tradizioni. Un locale alternativo alla classica libreria, quest’ultima attività compromessa dalla grande distribuzione che sempre più sta rubando la scena.
Il connubio aperitivo, birra o caffè con il libro piace sempre di più alla gente, pronta a dedicarsi alla lettura in ambienti graziosi e rilassanti. Passiamo ora a vedere come fare per aprire un book bar e puntare dritto a un business vincente: zona da preferire, location, allestimento degli ambienti e procedura burocratiche.
APRIRE UN BOOK BAR: ZONA E LOCALE
Per regalare buone chance di successo a una qualunque nuova attività commerciale la scelta del locale riveste un ruolo primario. Senza una location posizionata bene e allestita in modo tale da creare un’atmosfera accogliente avere successo diventa molto più difficile. Zone nei pressi di centri storici, scuole, università e associazioni culturali sono posti che si sposerebbero bene con un’attività del genere, in sintonia con un progetto commerciale anche a sfondo culturale e sociale.
Rintracciare un luogo simile vuol dire stimolare una fetta di utenza particolarmente votata alla lettura, al dialogo e agli scambi di opinioni. Un vantaggio non da poco rispetto a una zona più periferica, anche se ovviamente meno costosa relativamente alle spese da sostenere per l’affitto.
Una volta individuato il luogo più in linea con la nuova attività commerciale da avviare è importante concentrarsi sulle dimensioni della location. In linea di massima per aprire un book bar corre la necessità di ambienti di almeno 120/150 metri quadrati perché riuscire, oltre alla sala lettura, ad offrire ai clienti anche uno spazio per lo studio o per la promozione dei libri sarebbe il massimo possibile.
Ecco perché gli sforzi da fare vanno indirizzati anche verso uno studio di settore mirato alla ricerca della zona e della location migliore e, in generale, alla conoscenza del territorio e alle sue potenzialità. Informazioni opportune per conoscere, inoltre, la presenza di eventuali concorrenti, questi ultimi sempre meglio tenere a distanza di sicurezza. Uno studio fi fattibilità da affidare a esperti del settore e favorito dall’utilizzo delle nuove tecniche.
APRIRE UN BOOK BAR: ALLESTIMENTO E CAMPAGNA PUBBLICITARIA
Una volta identificata la zona e individuata la location destinata alla nuova attività commerciale, ecco il momento di allestire gli ambienti nella maniera migliore. In questi casi il design è molto importante, vale la pena davvero creare un’atmosfera accogliente e graziosa attraverso un arredamento bello e funzionale.
Aprire un book bar significa dare molta importanza alla lettura per puntare al successo, ma non vuol dire trascurare la qualità e la diversificazione delle bevande e del caffè da commercializzare. Non bisogna mai perdere di vista la qualità dei cocktail, degli aperitivi, dei caffè, delle altre bevande e degli stuzzichini perché leggere un libro gustando un buon prodotto è più piacevole e distensivo.
Con la qualità dei prodotti, un’altra colonna portante di una simile attività sono appunto i libri. In tale logica è bene organizzare una libreria con un buon numero di testi per garantire ai lettori una scelta ampia. La cosa migliore sarebbe trovare un buon accordo con qualche leader di mercato, stipulare cioè un rapporto contrattuale con un marchio famoso a condizioni vantaggiose.
Una buona strategia di mercato sarebbe trovare un fornitore capace di offrirvi libri a prezzi contenuti e dietro pagamenti dilazionati, una maniera per far respirare le vostre tasche e non gravare troppo sul budget da investire. Un’altra buona opportunità è data dai libri usati, una soluzione più economica e non da scartare in partenza.
Chiaramente se si punta sui libri usati è buona regola valutare le condizioni dei testi, che devono comunque essere buone. Un po’ lo stesso discorso fatto per alimenti e bevande, occhio alla qualità innanzitutto. Un amante della lettura non accetterà mai di sfogliare un libro non tenuto bene e, spesso, in questi casi, preferirà un locale diverso dal vostro.
Un altro passo rilevante verso il successo è una buona campagna promozionale. Una pubblicità che non può prescindere da i nuovi mezzi quali un sito web ben fatto e i social network. Strumenti online da abbinare ai vecchi mezzi pubblicitari come volantini, cartelloni e così via. Non dimenticate neanche le partecipazioni alle fiere e alle manifestazioni di settore.
APRIRE UN BOOK BAR: PROCEDURE BUROCRATICHE
Per aprire un book bar i passaggi da seguire sono diversi e tutti importanti per dare inizio al nuovo lavoro senza problemi. In fondo, senza portare a compimento un preciso iter burocratico, nessuna attività commerciale può spiccare il volo. Stiamo parlando di un settore commerciale dedito alla lettura dei libri ma anche alla commercializzazione di bevande e alimenti, quindi le procedure burocratiche devono soddisfare determinati requisiti.
Tra le procedure burocratiche da seguire rientra la messa a norma dei locali. A meno che non si tratti di una location nuova di zecca già progettata per ospitare un book bar, sicuramente ci saranno da fare dei lavori di ristrutturazione per soddisfare precisi dettati di legge. Lavori indirizzati verso questi obiettivi e piuttosto onerosi.
Gli ambienti quindi dovranno rispettare le norme in termini di agibilità, igiene e sicurezza per ottenere dall’autorità competenti i permessi per iniziare ad operare. Autorizzazioni concesse solo a seguito dei controlli di rito, verifiche che continueranno anche nel corso della gestione dell’attività imprenditoriale.
Messa a norma la location, è necessario passare ad altri obbligatori adempimenti. Trattandosi di un bar tutti i soggetti destinati a lavorare a stretto contatto con alimenti e bevande devono precedentemente aver seguito un corso HACCP, mentre il titolare deve aver frequentato il corso S.A.B per la somministrazione di alimenti e bevande.
Inoltre bisogna aprire la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese da fare alla locale Camera di Commercio, regolarizzare le posizioni INPS e INAIL, chiedere l’autorizzazione per l’esposizione dell’insegna e presentare al Comune la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
Utilizzare la Comunicazione Unica di Impresa, una procedura telematica sicura e veloce, facilita i compiti nei confronti della Camera di Commercio, Agenzia delle Entrate, INPS e INAIL. Una modalità online efficace per rispettare gli adempimenti previsti dalla legge. Nonostante però lo snellimento amministrativo, risolvere l’iter burocratico resta un’operazione difficile e da fare solo da parte di chi ha specifiche competenze.
Per questo è sempre opportuno delegare gli adempimenti a un soggetto con totale coscienza della materia, cioè ad un commercialista serio e qualificato. Tra l’altro, individuare il professionista che fa per voi è semplice, è sufficiente contattare l’Ordine dei Dottori Commercialisti oppure chiedere in giro a qualche amico fidato.
La burocrazia in Italia è complessa e, molto spesso, fastidiosa da seguire: perché allora rischiare quando la soluzione è a portata di mano? Al contrario, delegare le procedure burocratiche permette di concentrare gli sforzi su altri aspetti e lasciarsi alle spalle almeno la burocrazia.