
Quella di aprire una casa di cura è una scelta molto delicata. A differenza di altre attività imprenditoriali, dove si distribuiscono prodotti o si offrono servizi occasionali, in questo caso è necessario garantire una continuità quotidiana che non ammette pause.
La cura di un anziano, oltre a richiedere costanza negli aspetti meramente pratici, rende necessario un investimento emotivo in nome del quale bisogna essere disposti ad interagire con persone che sono nella fase conclusiva della vita.
Da un punto di vista strettamente economico dedicarsi a persone avanti con gli anni è una decisione lungimirante. Di anno in anno i dati ISTAT restituiscono un quadro in cui le aspettative di vita aumentano mentre diminuisce la natalità. Le più recenti statistiche dimostrano che la popolazione femminile in età fertile sta calando e in ogni caso l’età in cui le donne decidono di mettere al mondo il primo figlio si alza sempre di più.
Queste constatazioni lasciano pochi dubbi sul fatto che l’Italia è un paese destinato ad essere popolato da anziani e che questi, avendo alle spalle famiglie non numerose, dovranno essere accuditi da personale a loro dedicato. Scegliere di aprire un’attività per occuparsi di chi è arrivato alla terza età significherà avere un’ampia platea di persone a cui rivolgersi, ma per farlo occorrerà avere competenze in materia, strutture, strumenti, mezzi e personale qualificato.
APRIRE UNA CASA DI CURA, UNA CASA DI RIPOSO O UNA RSA
Troppo spesso si crea una certa confusione tra casa di riposo, casa di cura e Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA). É bene quindi fare chiarezza sulle importanti differenze che caratterizzano le 3 strutture e che comportano significative variazioni nella modalità di gestione delle stesse.
La casa di riposo è un luogo in cui anziani autosufficienti decidono di trascorrere il resto della loro vita o un limitato periodo. Proprio perché popolata da persone in grado di badare a sé stesse, la casa di cura è, in un certo senso, la struttura più semplice da gestire.
Si tratta in ogni caso di una residenza e dovranno essere rispettate tutte le norme igienico-sanitarie del caso. Non sarà però necessario avere un medico costantemente a disposizione e le stanze possono prevedere letti e bagni normali.
Per dare risposta al bisogno di aggregazione e socializzazione degli anziani, si dovranno prevedere zone comuni adatte a momenti ricreativi. A discrezione si potranno organizzare eventi che possano essere graditi agli ospiti della struttura.
Insomma, considerato che la casa di riposo è destinata a rivolgersi ad una platea sempre più ampia, una possibile scelta di marketing è quella di renderla appetibile per quanti vogliono vivere la loro terza età all’insegna, non solo del riposo, ma anche del divertimento e della socializzazione.
La casa di cura, come suggerito dal suo nome, è un luogo in cui sono previste delle cure. Gli ospiti di questo tipo di struttura sono anziani che sono autosufficienti, almeno in parte, ma necessitano di attenzioni mediche perché affetti da patologie acute.
In questo caso sarà necessario disporre di personale sanitario specializzato e di operatori socio sanitari in grado di rispondere alle esigenze di ogni anziano. Considerato poi che le persone qui ospitate sono, almeno in parte autosufficienti, per il loro benessere sarà doveroso fornirgli possibilità di aggregazione e socializzazione.
La Residenza Sanitaria Assistenziale è il luogo in cui sono accuditi anziani in condizioni di disabilità. In questo caso occorrerà essere attrezzati per offrire le cure del caso. Oltre a rispettare norme più restrittive sulla sicurezza dei degenti sarà necessario seguire le prescrizioni mediche dettate per ciascun paziente. Sarà meno importante curare l’aspetto aggregativo perché gli ospiti spesso non sono in condizioni di muoversi.
COME APRIRE UNA CASA DI CURA
Per aprire una casa di cura c’è bisogno innanzitutto di una struttura adeguata. Per esser certi che il luogo scelto a questo scopo sia adatto, è utile una perizia tecnica.
Conviene inoltre scegliere un luogo appropriato al modo in cui si intende impostare questo tipo di attività.
Se si pensa ad una casa di cura intesa come posto tranquillo è preferibile scegliere una collocazione che tenga gli ospiti lontani dal caos cittadino. In alternativa si può scegliere una collocazione più centrale se si pensa di offrire maggiore possibilità all’anziano di ricevere visite.
In quest’ottica la rimozione delle barriere architettoniche, un igiene impeccabile e la disponibilità di zone in cui trascorrere piacevolmente il tempo libero, non rappresentano solo un obbligo, ma anche un’idea di marketing. Se infatti gli ospiti riceveranno la visita di amici coetanei potrebbero innescare un virtuoso passaparola che permettrà, alla casa di cura, di avere una buona popolarità.
Dal punto di vista burocratico è necessario aprire una partita IVA ed eventualmente scegliere la forma giuridica più adatta per questo tipo di impresa. Occorre tener presente che i quadri normativi italiani mutano continuamente e offrono di volta in volta opportunità e agevolazioni fiscali.
Per valutare la situazione è utile farsi affiancare da uno studio di commercialisti esperti e aggiornati che permetta di accedere alla fiscalità più vantaggiosa del momento. La pressione fiscale nel nostro paese è molto elevata e riuscire a ridurre al minimo tasse e imposte può fare la differenza tra riuscire o meno a tenere in vita una realtà imprenditoriale.
Una volta che si è in regola con la burocrazia e si dispone di un luogo adatto è possibile iniziare l’attività e ospitare gli anziani ricordando che, per aprire una casa di cura, oltre ad avere luoghi mezzi e personale, occorre avere la giusta sensibilità per prendersi cura degli anziani e buone capacità di marketing per avere ospiti felici e riuscire a comunicare la loro soddisfazione anche all’esterno per rafforzare la reputazione della struttura.