Trasferirsi in Portogallo: ecco tutto quello che devi sapere!

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Trasferirsi in Portogallo: come mai il Portogallo è da sempre una delle mete europee più ambite? Quali sono i benefici per le società e per le persone fisiche? In cosa consiste l’NHR program?

Sempre più italiani decidono di andare a vivere all’Estero per scelta o per opportunità. C’è chi decide di lasciare l’Italia perché affascinato dall’idea di vivere in un’altra nazione e c’è chi, invece, viene tentato da semplici ragioni economiche.

Nonostante stia apportando importanti cambiamenti fiscali sia per i cittadini ivi residenti sia per i non residenti, trasferirsi in Portogallo resta sempre una delle idee maggiormente in voga nei giorni nostri. Ciò non tanto per la sua regolamentazione fiscale, ma quanto per la posizione geografica altamente strategica che vanta il Paese: confinante con Spagna e Oceano Atlantico, infatti, permette di “creare” un ponte naturale per gli scambi tra l’Europa e le Americhe.

Attenzione! Il Portogallo non va assolutamente considerato come un paradiso fiscale bensì come un Paese da “sfruttare” nei casi in cui si voglia investire in determinati settori imprenditoriali.

Dunque, iniziamo questo viaggio insieme per scoprire:

  • Come mai il Portogallo è una delle mete più amate
  • Le forme societarie previste dalla normativa portoghese
  • I benefici spettanti a coloro che decidono di trasferirsi in Portogallo
  • I settori d’investimento strategici

 

Trasferirsi in Portogallo: le forme societarie più utilizzate

Sono diverse le ragioni che “convincono” un imprenditore a trasferirsi in Portogallo ed aprire una azienda sul posto. Infatti, oltre allo snello iter burocratico-amministrativo che permette di avere una società attiva in pochi giorni, bisogna considerare l’aspetto fiscale – per certi versi più vantaggioso rispetto a quello italiano.

Vediamo nel dettaglio caratteristiche e forme delle società regolamentate dal diritto societario lusitano.

Le forme societarie portoghesi

In Portogallo, proprio come in Italia, esistono diverse forme societarie tra le quali poter scegliere per costituire e gestire un’azienda. Quelle, però, maggiormente utilizzate sia dagli imprenditori portoghesi che da quelli esteri sono la Societade por quotas limitada (LDA) equivalente alla Srl italiana, e la Societade Anonima (SA) equivalente, invece, alla Spa italiana.

  1. La SA è il giusto formato societario per le grandi imprese. Per la sua costituzione è richiesto il versamento di un capitale sociale iniziale di 50.000€, nonché un numero minimo di azionisti pari a 5.
  2. La LDA è il formato più popolare per le piccole e medie imprese; il numero minimo di soci per la sua costituzione è pari a 2, mentre il capitale sociale può essere determinato dai soci direttamente nell’atto costitutivo in modo del tutto volontario, in quanto non esiste nessun importo minimo previsto dalla legge. Il Capitale sociale è suddiviso in quote che rappresentano le parti autonome del capitale e determinano, in percentuale, il potere amministrativo e decisionale dei soci in sede di assemblea.

La costituzione di una società commerciale (sotto forma di LDA o di SA) prevede determinati passaggi operativi, quali:

  • scrittura di atto costitutivo e statuto societario,
  • approvazione di denominazione sociale e oggetto sociale presso il Registro Nazionale delle Persone Giuridiche (Registo Nacional de Pessoas Colectivas – RNPC),
  • deposito del capitale sociale presso un istituto bancario tenuto ad emettere un documento dimostrativo dell’avvenuto deposito,
  • registrazione della società presso la Conservatória do Registo Comercial (registro dell’imprese) entro 60 giorni dalla sua costituzione; successivamente alla registrazione, l’ente competente dovrà emettere un’apposita certificazione attestante tutti gli “elementi costitutivi” della società (capitale, soci, amministratori e così via).

Gli step appena elencati, utili all’apertura di una società portoghese, rientrano nella “procedura standard” di costituzione, con tempistiche molto simili a quelle italiane.

Empresa na Hora

A partire dal 2006 il sistema tributario portoghese ha dato avvio ad un piano di semplificazione amministrativa avente l’obiettivo principale di alleggerire e semplificare non solo il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione del Paese, ma anche le procedure di costituzione e registrazione delle nuove realtà imprenditoriali. Il sistema così messo a punto è stato chiamato Empresa na Hora.

Si tratta di un metodo semplificato e celere che permette di costituire una società in meno di un’ora, utilizzando il sito web dell’Agenzia Tributaria.

Seguendo l’iter della Empresa na hora, cosa cambia rispetto alla procedura standard?

La futura società

  • una volta formalizzata la costituzione dinnanzi ad un notaio,
  • provveduto alla registrazione commerciale presso l’Ufficio Imposte e
  • versato il capitale sociale

potrà richiedere la sua registrazione sull’apposito sito web del Conservatória do Registo Comercial, ed essere operativa entro un’ora dalla richiesta!

La registrazione di una società ha un costo minimo di 400€, ma questo valore cambia a seconda della forma societaria prescelta e (ovviamente) dal capitale da versare per la sua costituzione.

 

Trasferirsi in Portogallo: la tassazione per le imprese e le persone fisiche

La decisione di trasferirsi in Portogallo non può prescindere da un’analisi minuziosa delle imposte che il sistema tributario portoghese prevede sia per le aziende che per i contribuenti persone fisiche.

Vediamole, dunque, nel dettaglio!

Imposta sul reddito delle società

Una società può ritenersi residente in Portogallo se ha la sede legale o il luogo di gestione effettiva dell’attività all’interno del Paese.

Le società residenti sono soggette ad un’imposta sui profitti ovunque prodotti; diversamente, le società non residenti sono tassate solo sui profitti prodotti sul territorio portoghese. Allo stesso modo, le filiali di società non residenti sono tassate solo sui profitti di fonte portoghese.

La tassazione delle imprese aventi residenza fiscale nel Portogallo continentale, comprese le stabili organizzazioni portoghesi di entità straniere, prevede un’aliquota pari al 21% da calcolare sul reddito imponibile realizzato dalle società.

L’aliquota è ridotta al 14,7% nella Regione Autonoma di Madeira e nella Regione Autonoma delle Azzorre.

Un’aliquota ridotta del 17% (11,9% nella Regione Autonoma di Madeira e nella Regione Autonoma delle Azzorre) si applica, poi, alle PMI sui primi 25.000 € di reddito imponibile, mentre sul reddito eccedente resta l’aliquota standard del 21% o del 14,7%.

Le addizionali locali e statali

Trovano, inoltre, applicazione:

  • un’addizionale locale fino all’1,5% del reddito imponibile, calcolata e pagata al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi della società;
  • un’addizionale statale pari alle aliquote del:
    • 3% per profitti superiori a 1,5 milioni di euro e fino a 7,5 milioni di euro,
    • 5% sugli utili superiori a 7,5 milioni di euro e fino a 35 milioni di euro,
    • 7% sugli utili superiori a 35 milioni di euro.

Diversamente, nella Regione Autonoma di Madeira e nella Regione Autonoma delle Azzorre si applica un’addizionale regionale secondo le seguenti tariffe:

  • 2,1% nei casi di utili eccedenti 1,5 milioni di euro e fino a 7,5 milioni di euro.
  • 3,5% per utili superiori a 7,5 milioni di euro fino a 35 milioni di euro.
  • 6,3% con utili eccedenti i 35 milioni di euro.

 L’imposta sul valore aggiunto (o Iva)

L’imposta sul valore aggiunto è a carico di tutte le persone fisiche e giuridiche che, sul territorio portoghese, esercitano un’attività commerciale, industriale o professionale in maniera autonoma, professionale e continuativa.

Le aliquote Iva applicabili nel territorio si possono così suddividere:

  • 23% aliquota standard, applicabile alla maggior parte delle transazioni, ivi comprese le importazioni – nelle isole Azzorre e a Madeira l’aliquota standard è pari al 16%, in taluni casi ridotta al 9% o al 4%);
  • 13%, applicabile principalmente alle prestazioni di servizi nel settore della ristorazione, eventi culturali, agricoltura e diesel;
  • 6%, applicabile a: generi alimentari considerati di prima necessità, fornitura di acqua, farmaci e prodotti medicali, case di nuova costruzione, prodotti editoriali e servizio di trasporto pubblico.

Imposta sul reddito delle persone fisiche che decidono di trasferirsi in Portogallo

Prima di decidere se trasferirsi o meno in Portogallo, uno dei temi più trattati in sede di consulenza è quello relativo alla tassazione prevista per le persone fisiche. I cittadini portoghesi residenti vedono tassare il loro reddito ovunque prodotto; diversamente, i contribuenti non residenti sono soggetti ad imposizione fiscale solo per la parte di reddito prodotto in Portogallo.

Un contribuente, persona fisica, è considerato residente in Portogallo se vi permane per almeno 183 giorni nell’arco di un anno solare.

L’imposta è determinata con riferimento al reddito percepito, applicando la corrispondente aliquota secondo la fascia di competenza e tenendo conto delle detrazioni previste dalla legge.

Nel merito, proprio come accade in Italia, l’imposta è calcolata individualmente ma le coppie e le unioni civili possono scegliere di dichiarare congiuntamente i loro redditi: in tal caso l’imposta viene addebitata sul reddito totale del nucleo familiare.

In line generale è possibile godere di detrazioni fiscali di vario genere, come ad esempio:

  • Il 15% delle spese sanitarie non rimborsate fino ad un massimo di 1.000€,
  • Il 25% delle donazioni ad enti pubblici locali o nazionali o a fondazioni (la percentuale può ridursi al 15% per altri enti),
  • Il 30% delle spese per l’istruzione e per l’alloggio per gli studenti fuori sede (il limite è di 800 € per le sole spese educative che cresce a 1.000 € nel caso di alloggio),
  • Il 15% dell’Iva pagata dai membri della famiglia e debitamente documentata per l’acquisto di determinati beni e servizi e il 100% dell’IVA pagata per l’acquisto di abbonamenti o biglietti del trasposto pubblico o per l’abbonamento a giornali e riviste.

Tassazione progressiva e a scaglioni

Il reddito delle persone fisiche è tassato sulla base di aliquote progressive dove il primo scaglione del 14,5% si applica su un reddito fino a 7.479,00€, mentre l’ultima aliquota del 48% si applica su redditi eccedenti i 78.834€.

Per contribuenti con reddito imponibile superiore a 80.000 € è prevista un’aliquota aggiuntiva di solidarietà, che varia dal 2,5% al 5%.

I non residenti sono, invece, soggetti ad un’imposta forfettaria pari al 25% sul solo reddito di origine portoghese, che include non solo quella parte della remunerazione che può essere assegnata all’attività svolta in Portogallo, ma anche la remunerazione che è a carico di una società portoghese o stabile organizzazione.

Il reddito derivante da investimenti (interessi, dividendi, plusvalenze, royalties e così via) e il reddito immobiliare sono, invece, soggetti ad un’aliquota forfettaria del 28%.

Il programma NHR per chi decide di Trasferirsi in Portogallo

Il regime fiscale dei residenti non abituali in Portogallo permette alle persone fisiche di beneficiare di un regime fiscale speciale in sede di determinazione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRS) durante i primi 10 anni decorrenti dal giorno in cui il contribuente decide di trasferirsi in Portogallo.

Si tratta di un regime che ha impatti esclusivamente fiscali e non (anche) previdenziali. Una volta terminato il periodo di 10 anni, le persone fisiche verranno considerate e tassate secondo le regole ordinarie dell’IRS.

Ma quali sono i vantaggi del regime fiscale per i residenti non abituali?

Trasferirsi in Portogallo attraverso l’applicazione dell’NHR program consente di fruire di alcuni vantaggi fiscali davvero importanti. In particolare:

  • la possibilità di percepire, per 10 anni, le cd. passive income (royalties, capital gain, interessi e dividendi) di fonte estera senza subire alcuna tassazione;
  • la possibilità per lavoratori autonomi, impiegati in settori ad elevata tecnologia, di percepire redditi da lavoro in Portogallo con esenzione da tassazione per 10 anni – in tal caso, però, ci riferiamo a redditi prodotti internamente allo Stato, non anche quelli di fonte estera;
  • la possibilità per i lavoratori dipendenti di beneficiare di
    • una completa detassazione sui redditi provenienti dall’estero o
    • una tassazione ridotta del 20% in caso di redditi di fonte portoghese, al netto di una deduzione fissa di 4.104 euro;
  • i pensionati esteri, per 10 anni, possono ottenere una tassazione al 10% dei redditi da pensione di fonte estera. Anche in questo caso vige la franchigia di 4.104€.

Dunque, parliamo di un vantaggi davvero molto interessanti, non solo per i pensionati che decidono di trasferire la propria residenza in Portogallo ma anche per coloro che beneficiano di redditi esteri passivi (o passive income). Ovviamente, il tutto se e solo se vi è l’applicazione dell’NHR program.

Quali sono i documenti da presentare al momento della richiesta dello status residenza non abituale?

  • codice fiscale portoghese o NIF (Número de Identificação Fiscal), da richiedere presso gli uffici governativi competenti, con documento di identità o passaporto in corso di validità;
  • conto corrente portoghese;
  • contratto di affitto;
  • certificato di residenza.

Il primo documento da richiedere sarà il codice fiscale portoghese in quanto, senza di esso, non sarà possibile aprire un conto corrente, né stipulare un contratto d’affitto o richiedere un certificato di residenza.

Una volta presentata la domanda per ottenere lo status di residente non abituale occorre attendere circa 6 mesi per l’approvazione da parte delle autorità competenti. Successivamente sarà possibile usufruire delle agevolazioni fiscali previste dall’ordinamento tributario lusitano.

Per dimostrare alle Istituzioni italiane il cambio di residenza, sarà, inoltre, necessario procedere con l’iscrizione all’A.I.R.E. (Anagrafe della popolazione Italiana Residente all’Estero) entro 90 giorni dall’ottenimento della residenza in Portogallo. Va ricordato, però, che tale iscrizione non è sufficiente, sebbene necessaria. Occorrerà, infatti, dimostrare alle autorità italiane il cambio di residenza utilizzando qualsiasi prova documentale a sostegno dell’effettivo trasferimento (quale, ad esempio, un contratto di affitto della propria abitazione estera).

 

Trasferirsi in Portogallo: settori d’investimento strategici

La posizione geografica del Portogallo, la qualità della vita e la situazione economica sempre in crescita, rendono il Paese una meta invitante per gli imprenditori italiani. Prima di trasferirsi in Portogallo è bene fare un’analisi che riguardi anche i settori e di sviluppo.

Turismo

Il settore del turismo sta vivendo, in Portogallo, anni d’oro: negli ultimi tempi sono stati registrati numeri altissimi di turisti (più di 19 milioni l’anno).

Ad oggi, il turismo, settore capace di creare più di 27 mila posti di lavoro, rappresenta più del 10% del Pil!

Rispetto al resto dell’Europa, il Portogallo è ancora una destinazione turistica a basso costo. Inoltre, continua ad essere un ambiente molto sicuro per gli stranieri, offre fantastici paesaggi ed ottima gastronomia.

Agricoltura

A livello nazionale, l’agricoltura rappresenta più di 1/5 delle esportazioni. Solo nella vinificazione, negli ultimi tempi la produzione è aumentata di oltre il 10%! L’innovazione sta rendendo l’agricoltura un settore sempre più efficiente e redditizio e, al tempo stesso, cresce l’esigenza di formazione sia in merito alla gestione agricola sia in altri settori correlati.

Tecnologia e commercio online

Lisbona è diventata un vero centro per l’innovazione e l’imprenditorialità tecnologica. La città ospita importanti multinazionali (come Google e Nokia), innumerevoli start-up, oltre 30 incubatori e acceleratori.

La crescita nel settore della tecnologia si fa sempre più imponente, tanto che Lisbona ospita la più grande conferenza europea sulla tecnologia e l’innovazione: il Web Summit, il più importante festival per le start-up innovative!

Energie rinnovabili

Il settore delle energie rinnovabili, in Portogallo, è in rapida crescita. Sono stati già approvati – ad oggi, in fase di costruzione – più di 10 centrali solari fotovoltaiche ed altrettanti parchi eolici.

Attenzione! Il Portogallo, paese nel quale il vento rappresenta circa il 20% della produzione energetica locale, si posiziona sul podio come Stato europeo per l’importante quantità di energia eolica che produce. E con le approvazioni governative concesse, il settore appare davvero in forte crescita!

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Commenti

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  1. Buongiorno,
    essendo una persona che vive esclusivamente di investimenti finanziari e crypto, volevo chiedere prendendo la residenza non abituale in Portogallo, ho letto che ci sono delle condizioni, non si pagano tasse per 10 anni da investimenti esteri, ma questi investimenti devono essere tassati nel paese dove avviene il profitto?


    • Si corretto. Poi, a seconda del luogo in cui viene generato il profitto, deve esserci anche una verifica rispetto alle convenzioni contro le doppie imposizioni.

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