Tipi di partita iva: scopri quali sono

tipi di partita iva

Quella di aprire una partita Iva è una soluzione che stanno prendendo in considerazione in moltissimi. Complice la crisi economica che, stando agli ultimi dati, pare essere ormai alle spalle, il lavoro dipendente è ridotto all’osso e, per tale ragione, quella di mettersi in proprio sembra essere la strada più facile oltre che più rapida da percorrere. Ma quali sono i tipi di partita Iva tra cui si può scegliere e, soprattutto, come fare per muovere i primi passi? Per prima cosa, è necessario tenere conto del fatto che bisogna assolutamente rivolgersi ad un esperto del settore in modo tale da poter ricevere tutte le informazioni necessarie per non sbagliare. Ma vediamo di scendere più nel dettaglio e di scoprire tutto quello che c’è da sapere in fatto di partita Iva.

TIPI DA PARTITA IVA: COSA C’È DA SAPERE

Come detto in precedenza, l’idea di aprire una partita Iva sta coinvolgendo moltissime persone e, alle volte, si è rivelata una condizione non evitabile. In alcuni casi, ad esempio anche per poter aspirare ad un determinato posto di lavoro si deve essere in possesso, appunto, della partita Iva. Ovviamente, si tratta di una soluzione che, in prima istanza, vede protagonisti i giovani che accedono per la prima volta al mondo del lavoro e che sono consapevoli del fatto che trovare un posto fisso non è affatto facile.

D’altro canto, è opportuno tenere conto del fatto che, seppur con la partita Iva si mette a rischio per una piccola parte i capitali personali, si ha la possibilità di ottenere notevoli guadagni già nel breve periodo. Ma quando conviene aprire una partita Iva? Per rispondere a tale quesito è necessario partire dal presupposto che non tutti i tipi di partita Iva sono uguali. Senza alcun dubbio, la migliore è la cosiddetta partita Iva agevolata.

Comunemente detta partita Iva a regime forfettario, questa soluzione consente di beneficiare di notevoli agevolazioni dal punto di vista fiscale e contributivo. Come è facile intuire, però, per poter essere assoggettati ad essa si devono rispettare determinati standard. In pratica, non si deve superare un guadagno di 15.000 euro annuo. Nell’eventualità in cui si dovesse superare tale importo, si verrebbe assoggettati al cosiddetto regime ordinario.

In questo secondo caso, non si avrebbe la possibilità di usufruire delle agevolazioni di cui sopra e, in termini molto più pratici, ci si troverebbe a fare i conti con importi relativi alle tasse più alti.

COME APRIRE UNA PARTITA IVA

Aprire una partita Iva è davvero semplicissimo, sia che si abbia a che fare con il regime forfettario che con quello ordinario. Tra l’altro si tratta di un procedimento del tutto gratuito, a meno che non ci si rivolga ad un commercialista per svolgere la pratica. In merito, è utile tenere conto del fatto che la partita Iva può essere aperta anche in totale autonomia.

Prima di capire come aprire una partita Iva al netto dei vari tipi, bisogna precisare che ad avere l’obbligo di mettersi in regola in questo modo sono tutti coloro che svolgono un’attività cosiddetta d’impresa e ciò indipendentemente dalla forma societaria scelta. A tale riguardo, una precisazione è d’obbligo: l’attività in questione deve essere svolta in maniera continuativa e, pertanto, non saltuariamente.

Il che vuol dire che, nel caso in cui non l’attività dovesse essere svolta in maniera non continuativa non sarebbe certo il caso di prendere in considerazione l’idea di aprire una partita Iva. Ogni genere di rapporto, infatti, potrebbe essere comodamente regolato con una semplice ricevuta occasionale. Sia che si abbia a che fare con la partita Iva a regime forfettario che ordinario, essa non è altro che un codice composto da 11 numeri di cui i primi sette hanno il compito di identificare il contribuente e gli altri 3 l’ufficio competente presso il quale la partita è stata aperta.

L’ultimo numero, invece, non è altro che un codice di controllo. Aprire una partita Iva è semplicissimo: non si deve fare altro che recarsi all’Agenzia delle entrate e compilare gli appositi moduli. Attenzione, però: tale codice deve essere richiesto entro e non oltre i 30 giorni che seguono l’inizio dell’attività.

TIPI DI PARTITA IVA: CODICE ATECO

Al momento dell’apertura, il titolare della partita Iva dovrà preoccuparsi di scegliere il cosiddetto codice ATECO. Nulla di impegnativo, s’intende. Si tratta, infatti, di un semplice codice attraverso il quale si ha la possibilità di identificare l’attività a carattere economico che si andrà a svolgere. A tale proposito, si deve tenere conto del fatto che è fondamentale una correlazione con l’attività effettiva dell’impresa e, dunque, con l’oggetto sociale che altro non è che l’ambito di azione dell’attività stessa.

Il codice ATECO, pertanto, serve per poter descrivere nel dettaglio ciò che l’impresa può fare per ragioni di carattere meramente fiscale. Per comprendere meglio l’importanza del codice ATECO basta fare un esempio pratico: nel caso in cui un meccanico dovesse acquistare un cacciavite, potrà scaricare la spesa sostenuta solo se il codice ATECO di riferimento comprende tale acquisto. Il ragionamento è semplice: il cacciavite serve al meccanico per lavorare e, quindi, può essere scaricato dalle tasse.

In termini molto più tecnici, si ha a che fare con la cosiddetta inerenza. Se un bene è inerente all’attività se ne possono scaricare i costi.

PERCHÉ APRIRE UNA PARTITA IVA

A questo punto, appare chiaro che aprire una partita Iva non comporta alcun genere di difficoltà ma, al contrario, risulta essere la soluzione migliore per chi ha intenzione di mettersi in proprio e di dare libero sfogo alle proprie capacità. Non resta altro da fare, dunque, che capire se si ha la possibilità di rientrare nel cosiddetto regime forfettario o se, invece, bisogna ripiegare sul regime ordinario.

Per fare ciò, ovviamente, si consiglia di rivolgersi ad esperti del settore in grado di fornire tutte le informazioni necessarie a tale riguardo al fine di non sbagliare e di commettere errori che potrebbero ostacolare il percorso dell’attività già nel medio periodo.

 

 

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