Rientro dei Cervelli e Ricercatori: vediamo nel dettaglio!

Rientro dei Cervelli e Ricercatori

Rientro dei Cervelli e Ricercatori: quali sono le condizioni necessarie per i ricercatori per accedere al regime del Rientro dei Cervelli? Qual è la durata di questo regime di vantaggio?

Rientro dei Cervelli e Ricercatori:  Uno dei regimi più favorevoli in Italia, è proprio quello del Rientro dei Cervelli. Questo regime offre la possibilità ai ricercatori, che decidono di tornare in Italia, di tassare solamente una parte del loro reddito complessivamente prodotto nel nostro paese, nella percentuale del 50%, o del 10% se il trasferimento avviene in una regione Meridionale.

In questo articolo andremo ad analizzare:

  • La normativa di riferimento e la durata dell’agevolazione del Rientro dei cervelli
  • La disciplina del Rientro dei Cervelli per i Ricercatori
  • Le condizioni necessarie per l’adesione 
  • Come usufruire dell’agevolazione del Rientro dei cervelli

 

Rientro dei Cervelli e Ricercatori: la normativa di riferimento e la durata dell’agevolazione del Rientro dei Cervelli

Il regime del Rientro dei Cervelli è regolamentato dal “Decreto internazionalizzazione” D.lgs. 147/2015, modificato in seguito dal Decreto Crescita del 2019.

Per i Ricercatori è possibile aderire al Regime del Rientro dei Cervelli, avendo la possibilità di tassare il 30% o il 10% del reddito che viene interamente prodotto in Italia, sia in seguito ad una attività professionale sia autonoma.

Sono pero richieste delle condizioni specifiche per agevolare al Rientro dei Cervelli:

  • Il Ricercatore non deve essere stato residente fiscalmente in Italia per i 2 periodi d’imposta precedenti il rimpatrio,
  • Il Ricercatore deve impegnarsi a risiedere fiscalmente in Italia per almeno i 2 anni seguenti il rimpatrio,
  • L’attività lavorativa deve essere svolta per lo più nel territorio italiano.

Qual è la durata dell’agevolazione?

I benefici del Rientro dei Cervelli sono previsti per i primi 5 periodi d’imposta, nella percentuale del 30% o del 10% a seconda della regione del trasferimento.

Questa agevolazione però può essere estesa per ulteriori 5 anni, concorrendo alla formazione del reddito imponibile solo il 50% del suo intero ammontare.

La normativa prevede:

Le disposizioni del presente articolo si applicano per ulteriori 5 periodi di imposta ai lavoratori con almeno un figlio minorenne o a carico, anche in affido preadottivo – nonché – […] nel caso in cui i lavoratori diventino proprietari di almeno un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, successivamente al trasferimento in Italia o nei 12 mesi precedenti il trasferimento.

 

Rientro dei Cervelli e Ricercatori: la disciplina del Rientro dei Cervelli per i Ricercatori

Il regime del Rientro dei Cervelli per i Ricercatori vede un’applicazione leggermente differente rispetto a quanto detto fin ora. Le agevolazioni per i Ricercatori sono regolamentate dal D.L. 78/2010, affermate in seguito dal decreto internazionalizzazione e confermate dalla Legge di Bilancio 2022.

Quali sono le novità incrementate con il decreto crescita?

In origine era previsto che, con l’agevolazione del Rientro dei Cervelli, il reddito veniva tassato nella percentuale del 10%.

A partire dal 2020 il regime del Rientro dei Cervelli per i Ricercatori ha subito dei cambiamenti: la percentuale di detassazione è rimasta invariata, mentre la durata dell’agevolazione ha subito delle variazioni.

a) la parte del reddito che il ricercatore si vedrà detassare, ai fini IRPEF, sarà sempre pari al 90%.

b) Per i docenti e i ricercatori trasferiti in Italia a partire dal 2020, la detassazione è stata estesa a:

  • 8 periodi d’imposta, in caso di contribuenti con un figlio minorenne o a carico, oppure divenuti proprietari di almeno un’unità immobiliare residenziale in Italia dopo il trasferimento o entro i precedenti 12 mesi,
  • 11 periodi d’imposta, in caso di contribuenti con almeno due figli minorenni o a carico,
  • 13 periodi d’imposta, in caso di contribuenti con almeno tre figli minorenni o a carico.

 

Rientro dei Cervelli e Ricercatori: le condizioni necessarie per l’adesione

Per accedere al Regime del rientro dei cervelli, per i Ricercatori, sono richieste le seguenti condizioni:

  • possesso di un titolo di studi universitario o ad esso equiparato,
  • residenza all’estero non occasionale,
  • esercizio all’estero di documentate attività di ricerca o docenza per almeno 2 anni continuativi, presso centri di ricerca pubblici o privati, o università,
  • acquisizione della residenza fiscale in Italia, mantenendola per tutto il periodo di fruizione dell’agevolazione (in caso di trasferimento all’estero, il beneficio viene meno a partire dal periodo d’imposta in cui vi è la perdita della residenza fiscale in Italia).

La possibilità di agevolare del regime del Rientro dei Cervelli è rivolta anche ai cittadini italiani non iscritti all’AIRE, se nei due periodi d’imposta precedenti il rimpatrio abbiano risieduto in uno Stato intrattenente con l’Italia un accordo contro le doppie imposizioni sui redditi.

 

Rientro dei Cervelli e Ricercatori: come usufruire dell’agevolazione del Rientro dei Cervelli

Il regime del Rientro dei Cervelli per i Ricercatori, può essere riconosciuto ai lavoratori dipendenti a seguito della presentazione, da parte di quest’ultimo di una cd. Autodichiarazione.

E’ una richiesta scritta dal lavoratore e presentata al datore di lavoro, resa mediante autocertificazione di atto notorio ai sensi del DPR 445/2000. A seguito del ricevimento della richiesta, il datore di lavoro può applicare le ritenute fiscali sul 10% del reddito complessivo direttamente in busta paga. In mancanza, il contribuente può fruirne in dichiarazione dei redditi.

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