
Rientro dei Cervelli in Italia: quali sono i requisiti? quali sono i benefici?
Rientro dei Cervelli in Italia: è un regime agevolato per i lavoratori che rientrano in Italia dopo un periodo minimo trascorso all’estero. Per poter accedere a questa agevolazione, sono richiesti dei requisiti ben specifici, che analizzeremo di seguito.
Il Rientro dei Cervelli è stato introdotto con il Decreto Internazionalizzazione 2015 (D.lgs. 147/2015), modificato poi con il Decreto Crescita (D.L. 34/2019) e confermato infine con la Legge di Bilancio 2023.
Detto anche “Regime degli Impatriati“, ha la finalità di incentivare un “rientro dei cervelli in fuga” dall’Italia, garantendo a questi ultimi, la possibilità di tassare solo il 30% o il 10% nel caso in cui la residenza sia trasferita in una delle regioni del Sud Italia. Questa riduzione di tassazione viene effettuata sull’intero reddito prodotto in Italia, derivante da attività di lavoro autonomo o subordinato. Di norma, questo beneficio ha durata di 5 anni, ma sono previste anche delle possibilità di estensione.
In questo articolo analizzeremo quindi:
- I Requisiti richiesti
- La durata dell’agevolazione e possibilità di estensione
- Lavoratori autonomi e subordinati
Rientro dei Cervelli in Italia: i requisiti richiesti
I requisiti necessari sono indicati nell’art. 16 del D.lgs. 147/2015:
- Il lavoratore non deve essere stato residente fiscalmente in Italia nei due periodi d’imposta precedenti il rimpatrio
- Il lavoratore si impegna a risiedere fiscalmente in Italia per almeno i due anni successivi al rimpatrio stesso
- L’attività lavorativa deve essere prestata prevalentemente nel territorio italiano.
Rientro dei Cervelli in Italia: durata del beneficio
Come abbiamo già anticipato, il Rientro dei Cervelli in Italia viene riconosciuto per i primi 5 anni d’imposta, nelle percentuali del 30% o del 10% a seconda della regione di residenza nella quale il rimpatriato decide di stabilirsi.
Le disposizioni del presente articolo si applicano per ulteriori 5 periodi di imposta ai lavoratori con almeno un figlio minorenne o a carico, anche in affido preadottivo – nonché – […] nel caso in cui i lavoratori diventino proprietari di almeno un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia, successivamente al trasferimento in Italia o nei 12 mesi precedenti il trasferimento.
Ai sensi del comma 3 bis dell’art. 16 del D.lgs 147/2015, sopra citato, l’agevolazione fiscale può essere ampliata per ulteriori 5 periodi d’imposta. In tal caso, però, il reddito soggetto ad imposta sarà pari al 50% dell’intero ammontare percepito, e non il 30% o il 10% di esso.
Ulteriori casi specifici
- Nel caso in cui il lavoratore beneficiario abbia almeno tre figli minorenni o a carico, per gli ulteriori cinque periodi di imposta la percentuale di tassazione passa dal 50% al 10% del suo ammontare. L’estensione è riconosciuta sia nei casi in cui il figlio minorenne e/o a carico sia nato prima del trasferimento in Italia, sia successivamente – a condizione, però, che tale presupposto sussista entro la scadenza del primo quinquennio di fruizione dell’agevolazione.
Rientro dei Cervelli in Italia: lavoratori autonomi e subordinati
Lavoratori subordinati
I lavoratori dipendenti, per applicare l’agevolazione prevista dal Regime degli Impatriati, devono presentare una richiesta scritta al datore di lavoro resa mediante autodichiarazione di cui al DPR 445/2000.
A seguito del ricevimento della richiesta, il datore di lavoro può applicare le ritenute fiscali sul 10, 30 o 50% del reddito complessivo direttamente in busta paga. In mancanza, il contribuente può fruirne direttamente in dichiarazione dei redditi.
Lavoratori autonomi
I lavoratori con p.iva possono accedere al regime fiscale di favore direttamente in dichiarazione dei redditi. Questi possono fruire dell’agevolazione anche in sede di applicazione della ritenuta d’acconto operata dal committente. Analogamente a quanto previsto per i lavoratori dipendenti, però, anche qui il lavoratore autonomo per poter fruire del favor impositivo deve presentare al committente un’autodichiarazione resa ai sensi del DPR 445/2000.
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Dafne
12 Aprile 2023 at 10:55
Buongiorno, c’è una tempistica per l’apertura della partita iva? Posso aprirla anche l’anno successivo al trasferimento di residenza?
Adriana
13 Aprile 2023 at 10:06
Buongiorno,
no. E’ richiesto un collegamento tra rinetro in Italia e inizio dell’attività lavorativa. Quindi, per beneficiare del regime agevolato deve aprire p.iva e fatturare fin da subito.
Cecilia
28 Maggio 2023 at 20:01
Buongiorno, ho una domanda legata al rientro ed alla residenza fiscale. Se rientrassi in Italia da impatriato dipendente a settembre, visto che non avrò vissuto abbastanza mesi nel 2023 per essere considerato residente in Italia, (6mesi +1) quale è’ l’impatto sul beneficio? I 5 anni di beneficio inizierebbero da gennaio 2024 ed i 4 mesi 2023 saranno considerati fiscalmente ‘fuori regime’ ?
Grazie in anticipo
Adriana
29 Maggio 2023 at 15:57
Si Cecilia, corretto. Il regime agevolato partirà dall’1/1/2024.