NFT e Partita Iva: come funziona?

NFT e Partita Iva: come funziona?

NFT E PARTITA IVA: COME FUNZIONA? VEDIAMO I POSSIBILI APPROCCI ALL’ATTIVITÀ

NFT e Partita Iva: come funziona esattamente? Bisogna aprire la Partita Iva per comprare e vendere NFT? Quali sono le tasse da pagare? Vediamo insieme le caratteristiche di questa attività.

In questo articolo ti spiegheremo:

  • Cosa sono gli NFT?
  • I casi e le tasse da pagare: serve la Partita Iva?
  • Acquisto per diletto
  • Attività commerciale occasionale
  • Attività commerciale professionale

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COSA SONO GLI NFT?

Se ti stai approcciando al mondo degli NFT (non-fungible token), iniziamo a capire cosa sono, ed approfondiamo in seguito il rapporto tra NFT e Partita Iva. Andiamo quindi a capire se per comprare e vendere gli NFT serve aprire la Partita Iva.

Gli NFT non sono delle monete virtuali. È bene non confonderli con le Criptovalute, poiché queste ultime sono beni fungibili, come lo è anche il classico denaro contante. Essendo di ugual valore, sono interscambiabili tra loro. Gli NFT invece sono beni non fungibili. La criptovaluta è lo strumento che permette di pagare un NFT. Un NFT è quindi unico nel suo genere. Inoltre, gli NFT sono beni mobili virtuali, ma non sono valori mobiliari; non rientrano quindi nell’ambito della tassazione come avviene ad esempio per l’obbligazione.

I CASI E LE TASSE DA PAGARE: SERVE LA PARTITA IVA?

Comprando e vendendo NFT non ci sono tasse da pagare uguali per tutti. È necessario definire il proprio caso specifico. Bisogna porsi una domanda: come stai svolgendo il commercio di NFT? A seconda della risposta vi è una tassazione differente, ed in alcuni casi non ci sono tasse da pagare. In certi casi, quindi, non è necessario aprire la Partita Iva.

Avendo capito cosa è un NFT, vediamo ora in quale casistica è possibile trovarsi.

Come prima cosa è possibile comprare NFT per diletto, come un passatempo. Non vi sono quindi ulteriori finalità oltre al fatto che mi piace e desidero acquistarlo, come può avvenire per un quadro da appendere in casa. Inoltre, è possibile l’acquisto di NFT con scopo di investimento; pensi quindi che nel tempo il suo valore aumenterà.

Altre due possibili casistiche prevedono di poter acquistare o creare occasionalmente un NFT e venderlo, con lo scopo quindi di guadagnarci, oppure di acquistarlo o crearlo in modo professionale, sempre ovviamente con lo scopo di lucro.

ACQUISTO PER DILETTO

Comprando NFT per diletto, non è necessario aprire la Partita Iva. Il compratore risulta quindi essere un privato collezionista, che tiene a propria disposizione gli NFT a prescindere dal loro valore. Tale tipologia è equiparabile al collezionista di quadri che li detiene per passione personale, senza quindi uno scopo di lucro.

ATTIVITÀ COMMERCIALE OCCASIONALE

Svolgendo l’attività in modo commerciale ed occasionale, è necessario presentare la Dichiarazione, compilando il rigo dedicato all’attività commerciale occasionale. Tale reddito generato rientra nel proprio reddito complessivo; farà quindi cumulo con il lavoro da dipendente. Al reddito che deriva dagli NFT verrà quindi applicata l’aliquota marginale come avviene per il reddito da lavoro dipendente. Non viene quindi applicata l’imposta sostitutiva del 26%, poiché l’NFT non è un valore mobiliare. All’interno dello stesso rigo è possibile inserire le eventuali spese documentate sostenute, per ridurre il reddito e quindi la relativa tassazione. Anche in questo caso non è necessario aprire la Partita Iva.

Bisogna fare attenzione a capire che questa casistica è da intendersi in modo occasionale. Non vi è un numero preciso di NFT che si possono acquistare per rientrare in questa tipologia. Bisogna valutare con disciplina quanti ed ogni quanto si acquistano NFT.

ATTIVITÀ COMMERCIALE PROFESSIONALE

Nel caso in cui si comprano e rivendono NFT in modo continuativo, si rientra nel caso di un’attività commerciale professionale. Non bisogna pensare che questo caso sia il peggiore, anzi. In termine di tassazione è addirittura possibile, in determinati casi, pagare meno del caso in cui si effettui l’attività in modo occasionale. In questa casistica per trattare gli NFT bisogna aprire la Partita Iva. Per essere in regola è necessario presentare determinate pratiche. Vediamo quindi quali pratiche bisogna presentare per ogni tipologia di attività commerciale professionale in cui ci si può trovare.

ARTISTA

L’artista è colui che produce e vende opere uniche e non replicabili. Ciò avviene, ad esempio, per il caso di un pittore o di uno scultore. Qual è l’inquadramento dell’artista? Il codice Ateco che più si avvicina a questo tipo di attività è il 90.03.09 (altre creazioni artistiche e letterarie). È quindi necessario versare i contributi in funzione del reddito alla Gestione Separata dell’Inps. Non bisogna iscriversi alla Camera di Commercio, né presentare la comunicazione di inizio attività in Comune.

ARTIGIANO

L’artigiano è colui che produce opere replicabili in serie. È una categoria molto rara per quanto riguarda gli NFT, appunto perché gli NFT sono opere uniche e non replicabili. Sarebbe possibile solo nel caso in cui venissero prodotte opere simili in base all’argomento, ma non uguali.

COMMERCIANTE

Il commerciante è colui che compra e rivende gli NFT. Così come per l’artigiano, anche il commerciante apre la Partita Iva con il codice Ateco 47.91.10 (compravendita di beni e servizi tramite Internet). Bisogna iscriversi al Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio, ed inoltre alla Gestione artigiani o commercianti dell’Inps. In queste gestioni sono previsti dei contributi fissi da versare trimestralmente, a prescindere dalle vendite. È possibile richiederne l’esenzione se si è dipendenti a tempo pieno, oppure uno sconto pari al 35% se si aderisce al Regime forfettario. È inoltre necessario presentare la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) al Comune competente.

Bisogna quindi distinguere la tipologia di attività che si intende svolgere, così da capire come poter gestire al meglio la propria attività.

Qui puoi trovare il modello AA7/9, utile per le dichiarazioni di inizio attività.

Guarda questo video se vuoi approfondire il tema “NFT e Partita Iva: come funziona?

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Commenti

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  1. Buonasera, da collega devo farvi i complimenti vivissimi per il video, davvero chiaro ed esaustivo. Avrei una curiosità: nel caso 2, quindi con vendita occasionale, l’inquadramento sarebbe quello del lavoro autonomo occasionale, infatti in tale caso la vanno dichiarati i guadagni nel Quadro RL Rigo14 per l’appunto, con l’applicazione dell’aliquota marginale, ma se colui che vende in modo occasionale NFT, è un lavoratore autonomo forfetario relativamente a tutt’altra attività, come si dovrà applicare l’aliquota marginale? dovrà essere applicato semplicemente il 5 o il 15% derivante dall’imposta sostitutiva? Non è un caso che mi sia mai capitato ma mi è sorta la curiosità vedendo il vostro video. Complimenti ancora e a presto
    Rudy


  2. Buongiorno
    chi vende occasionalmente nft (quindi fattispecie n.2 : vendita commerciale occasionale) ottenendo una plusvalenza superiore a 5000 euro, oltre pagare l’aliquota marginale deve anche iscriversi alla gestione separata inps e versare i relativi contributi?
    grazie

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