Network Marketing e Schema Ponzi: qual è la differenza?

Network Marketing e Schema Ponzi: qual è la differenza?

NETWORK MARKETING E SCHEMA PONZI: QUAL È LA DIFFERENZA? VEDIAMO LE CARATTERISTICHE DI OGNUNO

Il Network Marketing è uno Schema Ponzi sì o no? In questo articolo analizziamo la normativa e capiamo come riconoscere uno Schema Ponzi.

In questo articolo ti spiegheremo:

  • Il sistema piramidale e la Legge n. 173 del 2005
  • Il Network Marketing
  • Gli schemi piramidali illeciti: lo Schema Ponzi
  • I campanelli d’allarme

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IL SISTEMA PIRAMIDALE E LA LEGGE N. 173 DEL 2005

Prima di capire la differenza tra Network Marketing e Schema Ponzi, vediamo cosa si intende per sistema piramidale. Vi sono sistemi piramidali leciti ed altri illeciti. Per capire se la propria attività rientra nell’uno o nell’altro caso, è necessario analizzare l’attività stessa. Un sistema piramidale in sé è quindi perfettamente lecito. La Legge n. 173 del 17 agosto 2005 definisce infatti quali sistemi sono legali e quali sono illegali.

IL NETWORK MARKETING

Il Network Marketing è uno schema piramidale lecito. La Legge n. 173 del 2005 ci dice infatti esattamente cosa è e cosa non è Network Marketing. Bisogna innanzitutto analizzare e definire l’attività che stai svolgendo, e verificare tramite la normativa se presenta le caratteristiche previste dalla legge stessa per le attività considerate legali. Il Network Marketing in sé è quindi legale, poiché regolamentato da una legge molto chiara.

DA DOVE DERIVA IL GUADAGNO

Ciò che distingue il Network Marketing da altre tipologie di attività è che il promoter guadagna se promuove prodotti o servizi ai clienti. Prende quindi una percentuale sul prodotto o servizio venduto dalla casa mandante. Si parla così di guadagno diretto. Tale guadagno può però essere anche un guadagno indiretto, con l’utilizzo di uno schema piramidale, in cui il promoter ha sotto di sé una down line, ovvero altri soggetti che ha inserito nella rete dei venditori. Quando la vendita tra un cliente e l’azienda viene conclusa, il venditore prende la propria percentuale direttamente, ed il promoter al di sopra prende una percentuale indiretta. Possono essere previste entrambe le possibilità contemporaneamente, oppure solo una di esse.

GLI SCHEMI PIRAMIDALI ILLECITI: LO SCHEMA PONZI

L’articolo 5 della legge 173 del 2005 fornisce le caratteristiche al comma 1 di uno schema piramidale illecito, ed al comma 2 definisce cos’è una catena di sant’Antonio, chiamata anche Schema Ponzi. Quest’ultimo è infatti un sistema illecito.

Negli schemi piramidali illeciti vi è un incentivo economico nel reclutare altre persone piuttosto che promuovere il prodotto. Quest’ultima attività dovrebbe infatti essere l’obiettivo principale. Se il promoter si concentra invece primariamente sul reclutamento si tratta di uno schema piramidale illecito. Il guadagno è dato quindi solo dal reclutamento di altre persone dietro corrispettivo. Molto spesso non si è nemmeno mai provato il prodotto, e non se ne parla. Il prodotto diventa quindi superfluo. L’unico scopo è quello di portare sempre più persone nello schema.

IL PROBLEMA DI CREARE UNA RETE

Perché però questi schemi solo illeciti? Il problema di crearsi la propria rete risiede nelle conseguenze che derivano dal tralasciare il prodotto e concentrarsi solo sul reclutamento. Il problema risale dal fatto che lo Schema Ponzi e gli schemi piramidali illeciti sono composti da tre fasi distinte, che vanno a finir male, poiché chi vi entra viene truffato. Con questi schemi si parte da una prima fase in cui vi sono pochi promoter, ai quali si promette di ottenere dei “guadagni facili” e ad un occhio attento anche strani. Vengono promesse delle percentuali sulle vendite che sono allettanti, ma difficilmente giustificabili. Questa fase regge, poiché entrano pochi promoter, e chi sta al vertice riesce a ripagare le somme versate per entrare nello Schema Ponzi.  Non è semplice quindi capire che si sta entrando in un sistema illecito, poiché i guadagni sono anche facilmente verificabili.

Nella seconda fase il numero dei promoter inizia a crescere e ad essere eccessivo, poiché le persone sono incentivate dal poco lavoro e dal guadagno facile. Lo schema fa quindi fatica ad avere risorse per ripagare tutti. Questo accade poiché il gioco si basa solamente sulle quote d’ingresso, senza la presenza di un prodotto la cui vendita genera percentuali.

Nell’ultima fase lo schema riesce a ripagare solo il vertice della piramide, e quindi collassa. I promoter alla base restano quindi truffati.

I CAMPANELLI D’ALLARME

Analizziamo ora mediante l’articolo 6 della Legge 175 del 2005 quali sono i campanelli d’allarme che distinguono un Network Marketing e uno Schema Ponzi. Innanzitutto, per il promoter vi è l’obbligo di fare degli acquisti di prodotti, senza però la possibilità di restituzione. Differente è invece la procedura che permette di acquistare un campionario per testare i prodotti. Inoltre, vi è l’obbligo di pagare una somma iniziale per entrare nello schema. Nel Network Marketing non esiste alcuna quota di ingresso. Questa quota serve infatti per pagare le percentuali alle persone che sono entrate nel sistema prima di te. Altro campanello d’allarme è l’obbligo per il promoter di acquistare corsi di formazione di dubbia utilità. Solitamente si tratta di corsi online, a spesa zero per l’azienda, che vengono venduti al promoter per entrare nel sistema. Questo non implica che la formazione non debba esistere, anzi. L’azienda infatti può prevedere dei corsi di formazione, anche a pagamento, per formare i propri promoter. Ciò che non va bene è l’argomento trattato nel corso. Se si parla del prodotto e delle relative tecniche per promuoverlo va bene. Se invece il corso tratta argomenti di dubbia utilità, e soprattutto l’azienda ti obbliga a comprarlo, si è davanti ad uno Schema Ponzi. Non necessariamente questi tre aspetti devono essere tutti presenti. Può essere previsto anche solo uno di questi campanelli d’allarme.

Il promoter può quindi essere premiato sempre di più, ma ciò deve avvenire grazie alle vendite di prodotti, e non al pagamento di determinate cifre. La normativa chiarisce quindi quali sono le situazioni legali, e quali non lo sono.

Qui puoi trovare il riferimento in Gazzetta Ufficiale alla Legge n. 173 del 2005.

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