
INCENTIVI STATALI PER METTERSI IN PROPRIO A 40 ANNI
Mettersi in proprio a 40 anni potrebbe essere considerata una follia, ma in realtà non lo è affatto, perché c’è sempre spazio nel mondo del lavoro per chi ha idee innovative e voglia di fare. Il mondo del lavoro sta cambiando e sono finiti da un pezzo i tempi del posto fisso con la pensione assicurata: il lavoro oggi va inventato perché il mercato è saturo ovunque ci si giri. Con un’idea intelligente in testa e qualche aiuto del Governo, che si è reso conto che l’Italia è al collasso economico a meno che non si incentivino le nuove imprese, è possibile mettersi in proprio a 40 anni e con successo.
Il decreto legge numero 179 del 2012, conosciuto anche come decreto Crescita 2.0, prevede agevolazioni alle imprese che hanno carattere prettamente tecnologico. Dal 2012 ad oggi sono stati varati altri decreti per potenziare gli incrementi alle nuove start up innovative. Per mettersi in proprio e beneficiare di tali contributi, è necessario che l’impresa sia nuova o almeno costituita da meno di cinque anni, abbia sede o almeno una filiale in Italia, abbia come oggetto esclusivo o principale la produzione o commercializzazione di servizio prodotti altamente innovativi e tecnologici. Per accedere al regime fiscale previsto per le start up bisogna registrarsi alla specifica sezione del Registro delle imprese presso la Camera di Commercio.
L’IMPORTANTE E’ AVERE L’IDEA GIUSTA
Fondamentale per iniziare una nuova attività a 40 anni è avere l’idea giusta, ossia in linea con la moda del momento, i gusti delle persone e di conseguenza il trend del mercato. Questo aspetto è talmente personale che non è possibile dare dei suggerimenti, se non quello di guardarsi intorno per cercare di capire a che cosa sono interessate le persone e di quali servizi o oggetti hanno bisogno. Se è giusto seguire la moda è anche sbagliato buttarsi su qualcosa di troppo passeggero, che potrebbe durare un paio d’anni per fallire miseramente perché soppiantato da altre idee innovative; ci vuole una giusta via di mezzo, un settore al passo con i tempi ma che abbia un ciclo di durata medio lungo, o almeno rinnovabile con facilità.
Bisogna scegliere anche un settore poco inflazionato, ad esempio un negozio di smartphone è certamente una buona idea, ma il rischio di essere schiacciati dalla concorrenza è altissimo. A questo proposito è importante anche la località nella quale si vuole aprire l’attività, perché oggi i regolamenti sono cambiati e si possono aprire anche due negozi che vendono la stessa cosa uno accanto all’altro. Ultimamente, grazie gli incentivi statali, stanno andando molto di moda le start up innovative, che sono comunque monitorate attentamente dalla Camera di Commercio la quale verifica ogni sei mesi che abbiano sempre i requisiti necessari per beneficiare delle agevolazioni. Quest’anno è possibile costituire una società in maniera del tutto gratuita in maniera completamente digitale, tramite una piattaforma on line dedicata.
La nuova start up innovativa beneficerà dell’estensione dell’imposta di bollo, dei diritti camerali e di notevoli facilitazioni in caso di perdite economiche. Se il capitale iniziale si dovesse ridurre di oltre un terzo, il termine entro cui presentarlo verrà posticipato al secondo esercizio successivo piuttosto che al primo. Il pagamento del personale, fatta salva una piccola parte obbligatoria, è interamente demandato alle parti, ossia una quota di compenso è obbligatoria per legge e l’altra viene decisa tra il datore di lavoro e il dipendente. Nel caso in cui una start up innovativa abbia successo, si può trasformare in una piccola media impresa innovativa (PMI)e beneficiare di ulteriori agevolazioni fiscali.
I VARI TIPI DI LAVORO AUTONOMO OVER 40
Le alternative per mettersi in proprio a 40 anni sono diverse e non solamente limitate alle imprese innovative. Ad esempio esiste la possibilità di svolgere un lavoro autonomo, nelle forme di prestazione occasionale, collaborazione coordinata e continuativa o esercizio di professioni e arti. In alcuni casi è necessario iscriversi ad albi professionali, come per esempio un libero professionista architetto o avvocato e in questo caso di solito è previsto un esame di Stato per esercitare la professione autonomamente. Altre libere professioni non necessitano di alcuna iscrizione, come per esempio gli artisti o i consulenti. Un artista è considerato colui che svolge una professione autonoma ma abituale, mentre il prestatore occasionale di opera non ha nessuna obbligatorietà di continuità nel lavoro.
La prestazione occasionale è una forma di lavoro che non ha nessun vincolo di subordinazione, ma viene svolta in maniera continuativa per gestire un determinato progetto. Non si tratta di un lavoro dipendente perché non vi è alcuna assunzione, però si deve operare in linea con quanto è stato concordato da chi ha commissionato il lavoro. Il collaboratore può gestire come vuole il lavoro purché lo consegni entro i termini stabiliti e con il risultato concordato. Questa forma di collaborazione è comunemente chiamata contratto a progetto ed in questo caso non c’è bisogno di aprire la partita Iva, perché la ritenuta d’acconto viene trattenuta direttamente dal committente, oppure versata dal lavoratore. Il lavoro autonomo occasionale deve essere di breve durata e non prevede l’obbligo dell’iscrizione alla gestione separata Inps nel caso in cui i redditi siano inferiori a 5000 euro all’anno.
DITTA INDIVIDUALE O SOCIETA’?
La forma più comune per mettersi in proprio a 40 anni è aprire una ditta individuale, per la quale l’imprenditore si assume tutte le responsabilità e partecipa con il proprio patrimonio personale al rischio dell’impresa. In questo caso bisogna aprire la partita Iva presso l’Agenzia delle entrate, iscriversi entro un mese al Registro delle imprese della Camera di commercio nella provincia dove viene fissata la sede legale dell’impresa. L’imprenditore può avvalersi di collaborazioni esterne e, nel caso in cui si tratti di familiari, l’impresa diventa a carattere familiare, purché vi partecipino i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.
Le società si dividono in società di capitali e società di persone, nelle quali i soci non hanno personalità giuridica ed hanno una responsabilità limitata nei confronti dell’azienda. Le società di persone possono essere di varie tipologie: società semplice, società in nome collettivo, mentre le società di capitali possono essere per azioni o a responsabilità limitata. Le cooperative sono una forma particolare di società che esercitano attività di impresa direttamente nei confronti dei soci stessi; in questo caso il numero di soci deve essere da un minimo di tre a un massimo di nove.
A CHI RIVOLGERSI PER FARE LE COSE A NORMA
Oggi vi sono molte agevolazioni per le persone che desiderano aprire un’attività e, se un tempo erano privilegiati i giovani, oggi mettersi in proprio a 40 anni e oltre viene incentivato al massimo dal Governo, per contrastare la disoccupazione dilagante a causa della crisi che ha costretto molte aziende a chiudere e licenziare dipendenti di età avanzata. Per avere maggiori informazioni in ogni Comune c’è lo sportello unico delle attività produttive, (SUAP) presso il quale si possono ricevere tutte le informazioni necessarie per gli adempimenti necessari ad aprire un’attività; altre informazioni si possono reperire all’Agenzia delle entrate e alla Camera di Commercio.
Alcuni commercialisti offrono un servizio completo di apertura partita Iva, iscrizione al Registro delle imprese e tutti gli adempimenti presso il Comune ad un prezzo di favore, purché in seguito ci si rivolga a loro per gestire la contabilità. Qualcuno però è costretto a risparmiare su ogni cosa, almeno agli inizi, ed è costretto a muovere tutti i passi burocratici autonomamente. Onde evitare rischi di errori si può scaricare la guida gratuita qui sotto, che illustra passo passo che cosa bisogna fare per mettersi in proprio e aprire un’azienda, oppure lavorare da soli con i vari tipi di contratto che esistono oggi. Le leggi cambiano continuamente e bisogna essere aggiornati per non rischiare di sbagliare e incorrere in pesanti contravvenzioni.
Mettersi proprio a 40 anni è una scelta coraggiosa ma spesso necessaria perché non esistono altre alternative. Ci sono anche persone che hanno un lavoro dipendente ma decidono di rischiare e aprire un’azienda rinunciando alla sicurezza di un posto fisso o almeno più stabile e con meno rischi di rimanere senza lavoro. Spesso queste persone hanno successo, perché il successo è determinato dalla forza di volontà, dal carattere, dalla necessità di sopravvivenza e dalla forza di riuscire a non abbattersi di fronte a nessun ostacolo.