
GLI NFT VANNO SEMPRE DICHIARATI? QUALE QUADRO DELLA DICHIARAZIONE SI DEVE COMPILARE?
In questo articolo andremo a capire insieme se gli NFT vanno dichiarati obbligatoriamente oppure no e quale quadro della Dichiarazione dei Redditi è necessario compilare.
In particolare vedremo:
- Cosa si intende per NFT e quale quadro è necessario compilare per dichiararli
- Come si compila il quadro RW
- La compilazione del quadro RW in caso di Utility Token
Se invece sai già tutto sull’argomento “Gli NFT vanno dichiarati” ed hai bisogno di una consulenza fiscale con noi clicca qui
COSA SI INTEDE PER NFT E QUALE QUADRO É NECESSARIO COMPILARE PER DICHIARARLI
Gli NFT, a differenza delle criptovalute, non sono monete virtuali e non hanno nemmeno un valore mobiliare, come ad esempio accade per azioni e obbligazioni. Un’altra caratteristica degli NFT, legata al fatto che non sono monete virtuali, è che non sono beni fungibili, vale a dire che è possibile scambiarli ma non sostituirli.
Per poter dichiarare di essere in possesso di NFT è necessario compilare il quadro RW della Dichiarazione dei Redditi. Tale quadro infatti è vero che si compila nel caso in cui si hanno delle criptovalute, ma in esso non si indicano solo le attività estere di natura finanziaria, ma anche beni patrimoniali detenuti all’estero.
Gli NFT, anche se non rientrano nelle attività estere di natura finanziaria, essendo considerati come dei beni patrimoniali detenuti all’estero, devono essere dichiarati nel quadro RW.
È da precisare inoltre che il quadro RW è obbligatorio compilarlo per qualsiasi investimento estero che potrebbe, anche in futuro, produrre reddito in Italia. Nel caso quindi ad esempio degli NFT, anche se non si realizzata una plusvalenza effettiva, perché il bene non è stato venduto, deve esserne dichiarato il valore.
COME SI COMPILA IL QUADRO RW
Nel caso in cui si detengono degli NFT, il quadro RW deve essere compilato in un modo diverso rispetto a quando si hanno delle criptovalute.
È necessario inoltre, per compilare correttamente il quadro RW, comprendere prima bene che tipo di NFT si detiene. A seconda infatti del tipo di NFT che si detiene, si dovranno inserire nel quadro diversi codici.
Per capire meglio come compilare il quadro RW, nel caso in cui di detengono NFT, facciamo un esempio.
Ipotizziamo che il Sig. Rossi, il giorno 18 agosto 2021, ha comprato su Opensea un NFT “Criptopunks” e che ha pagato per acquistarlo 3ETH. Andando a cercare il cambio a quella data, ovvero al 18 agosto 2021, 1 ETH valeva 2567,24 €.
Ipotizziamo poi che alla fine dell’anno, al 31/12/2021, l’NFT acquistato dal signor Rossi abbia un valore pari a 7 ETH e andando a cercare il cambio a quella data notiamo che 1 ETH valeva 3235,98 €.
Come anticipato prima il Sig. Rossi, anche se non ha venduto l’NFT e non ha realizzato una plusvalenza, solo per il fatto di averlo e per la potenzialità che ha il bene di genare reddito, dovrà dichiararne il valore. È da precisare che nell’esempio che abbiamo fatto l’NFT cresce di valore, ma l’obbligo vi sarebbe stato anche se il valore alla fine dell’anno era più basso rispetto al valore d’acquisto.
LA COMPILAZIONE DELLE VARIE COLONNE DEL QUADRO RW
Per compilare quindi correttamente il quadro RW, il Sig. Rossi, dovrà inserire nella cella 1, chiamata in linguaggio tecnico colonna 1, il valore “1”. Tale valore si utilizza infatti per dichiarare che si è proprietari dell’NFT.
La colonna 2 dovrà lasciarla in bianco e nella colonna 3 dovrà indicare il codice “17”, nonché il valore che indica che si tratta di un’opera d’arte.
La colonna 4, come la 2, non dovrà compilarla, mentre nella colonna 5 indichiamo “100”. Indicando il valore 100, il Sig. Rossi, dichiara di essere possessore dell’NFT al 100%.
La colonna 6 dovrà compilarla indicando il valore “1” e così facendo dichiarerà che il criterio di determinazione del valore è il valore di mercato.
Nella colonna 7 il Sig. Rossi dovrà indicare il valore inziale, nonché quanto effettivamente ha pagato l’NFT in euro e nella colonna 8 il valore finale. Tornando quindi all’esempio, il valore inziale si calcolerà moltiplicando 2567,24 € per 3 (3 ETH), mentre il valore finale moltiplicando 3235,98 € per 7 (7 ETH).
L’ultima colonna da compilare è infine la colonna 20 in quanto il Sig. Rossi, non avendo venduto l’NFT, il fine della dichiarazione è il solo monitoraggio fiscale. In questo caso inoltre, non essendo stata la plusvalenza, il Sig. Rossi anche se il valore dell’NFT è aumentato, non dovrà pagare niente come tasse.
LA COMPILAZIONE DEL QUADRO RW IN CASO DI UTILITY TOKEN
Nel caso in cui si detiene un NFT considerato come un Utility Token, cioè non semplicemente un’opera d’arte, ma un NFT che dà la possibilità di avere determinati servizi, la compilazione del quadro RW è diversa.
Legandoci quindi all’esempio di prima, i valori da indicare nel quadro sono sostanzialmente gli stessi, fatta eccezione per il valore da indicare nella colonna 3.
A differenza del caso precedente, il valore da indicare è il numero 9. Tale valore infatti identifica, a differenza del valore 17 (opere d’arte), che l’NFT rientra nella categoria di “Altri rapporti finanziari conclusi al di fuori del territorio dello Stato”.
In conclusione è da specificare che se si hanno due NFT, uno considerato come un’opera d’arte e l’altro come Utility Token, i quadri RW da compilare sono due.
Guarda questo video se vuoi approfondire il tema “Gli NFT vanno dichiarati”