Dropshipping e tasse: cosa pagare?

Dropshipping e tasse: cosa pagare?

DROPSHIPPING E TASSE: COSA PAGARE? SCOPRI QUALI SONO LE IMPOSTE PER LA TUA ATTIVITA’ DA DROPSHIPPER

Dropshipping e tasse: cosa pagare esattamente? Quando inizi a vendere in Dropshipping è importante sapere quali e quante tasse sono da pagare. Leggendo questo articolo capirai quali sono le tasse da pagare in ogni singolo regime fiscale in cui puoi trovarti.

In questo articolo ti spiegheremo:

  • Nuovo scenario fiscale da Luglio 2021
  • Le tasse sono uguali per tutti?
  • Regime Forfettario
  • Ditta individuale e Società di persone
  • Società di capitali

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NUOVO SCENARIO FISCALE DA LUGLIO 2021

Dal 1° Luglio 2021 sono entrate in vigore delle novità in merito all’argomento “Dropshipping e tasse”. Ci sono infatti tasse in più da pagare per chi svolge un’attività di Dropshipping. Sono cambiate le regole in merito all’Iva da versare. Ad oggi, per chi importa e rivende in Europa, si paga sempre l’Iva alla dogana e sulle vendite nel Paese estero. Vi è così una doppia Iva da versare, non recuperabile nel Forfettario. Il Dropshipping in forfettario è quindi meno conveniente rispetto a prima. Infatti, in alcuni casi i margini sono diminuiti addirittura del 50%.

Per chi fa Dropshipping Italia su Italia non è cambiato nulla. L’impatto dei cambiamenti riguardo l’Iva di Luglio 2021 non ha quindi avuto effetti.

SISTEMA IOSS

Fino al 30 Giugno, importando merci di valore inferiore ad € 22, non era necessario pagarvi l’Iva. Dal 1° Luglio è stato introdotto un nuovo sistema, denominato IOSS (Import One Stop Shop). Questo è quindi legato alle importazioni. Si paga sempre l’Iva alla Dogana, indipendentemente dal valore della merce. IOSS interessa molto chi fa Dropshipping. Con questo sistema l’Iva non viene pagata in Dogana per ogni singolo articolo, ma cumulativa tramite un portale.

SISTEMA OSS

Prima di Luglio 2021, per le vendite in Europa vi erano delle soglie di protezione per singolo Stato. Vendendo in più Stati europei, con la sola Partita Iva italiana, si addebitava l’Iva italiana. Con l’introduzione del sistema OSS (One Stop Shop), è stata introdotta un’unica soglia pari a 10.000 euro di vendite in tutta Europa. Sarà necessario versare l’Iva nel Paese del cliente, anziché in Italia. In alternativa, è possibile versare l’Iva con Partita Iva locale. In questo caso è necessario però aprire la Partita Iva in ogni Stato di vendita. Il sistema OSS evita quindi ai commercianti di aprire la Partita Iva in ogni Paese europeo.

LE TASSE SONO UGUALI PER TUTTI?

Di seguito approfondiamo l’argomento “Dropshipping e tasse”, e vediamo quali sono gli adempimenti fiscali necessari per ogni Regime in cui puoi trovarti. Il carico fiscale infatti dipende dal Regime in cui ti trovi.

REGIME FORFETTARIO

Il Forfettario è un Regime semplice. Prevede un limite di fatturato annuo di € 65.000. Superata tale soglia, si passa al Regime Semplificato nell’anno successivo. È possibile chiedere uno sconto sui contributi INPS del 35%. Prevede inoltre un meccanismo particolare di tassazione, calcolata su un margine imposto. Si calcola il 40% sul fatturato, si tolgono i contributi e si ottiene il reddito imponibile (fatturato * 40% – contributi = reddito imponibile).

Permette inoltre di pagare un’imposta agevolata del 5% per le Start Up. L’aliquota standard è invece pari al 15%. In ogni caso, si tratta di una tassazione nettamente inferiore rispetto ad una Ditta individuale oppure una Società. Mediante il seguente esempio, capiamo come calcolare le tasse da pagare. Ipotizziamo di fatturare 10.000 euro, e di pagare 2.500 euro di contributi. Il fatturato è da moltiplicare per il margine imposto (€ 10.000 * 40% = € 4.000). Dal risultato ottenuto, togliamo i contributi versati (€ 4.000 – € 2.500 = € 1.500). Moltiplichiamo ora il risultato per la percentuale di tassazione prevista (€ 1.500 * 5% = € 75). Otteniamo così una tassazione irrisoria, 75 euro su 10.000 euro di fatturato.

DITTA INDIVIDUALE E SOCIETÀ DI PERSONE

La Ditta individuale e la Società di persone prevedono la stessa tassazione. Si passa ad una Società di persone quando l’attività viene svolta da più persone, oppure se è stato superato il limite di fatturato previsto per il Forfettario. In questo Regime si ha una tassazione a scaglioni IRPEF: all’aumentare del reddito, si pagano più tasse. Le tasse vengono calcolate sul margine reale. Vi è un vantaggio in termini di costi rispetto alla Società di capitali. Tutto quello che si ha a disposizione come introito, può essere considerato come proprio stipendio. Vediamo di seguito le percentuali di tassazione, collegate alle varie fasce di reddito:

  • fino a 15.000 euro – 23%
  • a partire da 15.001 fino a 28.000 euro – 25%
  • da 28.001 fino a 50.000 euro – 35%
  • oltre 50.001 euro – 43%

SOCIETÀ DI CAPITALI

Come alternativa si può adottare la Società di capitali, ovvero una SRL oppure una SRLS. Questo tipo di Società richiede una gestione più formale. È necessario avere un cedolino ed essere inquadrati nella propria attività. La tassazione è fissa ed indipendente dal reddito. Si versano le seguenti tasse:

  • IRES (Imposta sul Reddito delle Società) al 24%
  • IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) al 3,9%.

Quest’ultima è un’imposta specifica che finanzia la Regione. Ogni Regione può quindi variare la percentuale della tassa IRAP, in base anche al settore di riferimento.

I dividendi, ovvero quello che resta dopo la tassazione, possono essere prelevati come persona fisica, con un’ulteriore tassazione del 26%. In alternativa, la marginalità può essere corrisposta sotto forma di busta paga, come socio lavoratore oppure come amministratore. In questo caso si effettua la Dichiarazione dei redditi come dipendente, con relativa tassazione delle persone fisiche, che varia dal 23% al 43%. È prevista inoltre la possibilità di reinvestire gli utili e lasciarli all’interno della Società. Si evita così un’ulteriore tassazione.

Con la Società di capitali vi è la possibilità di un’ottimizzazione fiscale migliore rispetto ad una Ditta individuale. Vi è la possibilità di utilizzare strumenti legali che permettono di abbattere il carico fiscale. Alcuni esempi riguardano i rimborsi spese e l’affitto del marchio. È infatti possibile registrare il marchio come persona fisica e cederlo in affitto alla Società. Sono tecniche che permettono, a parità di altri fattori, di avere un reddito imponibile più basso rispetto ad una Ditta individuale.

Con la Società di capitali si inizia a lavorare bene con un fatturato maggiore di 150.000 euro. In questo Regime si hanno più costi, ma sono ottimizzati, in modo da impattare bene per avere un minor carico fiscale.

È necessario quindi fare un ragionamento in termini di convenienza. Bisogna valutare il fatturato e la marginalità della propria realtà. Ogni Regime paga quindi tasse diverse. Bisogna valutare la propria situazione per capire quale soluzione è migliore per ogni singola realtà.

Qui puoi trovare maggiori informazioni in merito all’imposta IRES.

Guarda questo video se vuoi approfondire il tema “Dropshipping e tasse: cosa pagare?”

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