Come aprire una ditta individuale: scopri di più

come aprire una ditta individuale

La forte crisi economica in atto in Italia da diversi anni, tra i molti effetti negativi, suscita anche una certa paura verso chi è ancora intenzionato ad investire le proprie risorse finanziarie in un’attività commerciale. Lecite paure dovute alle mille difficoltà del momento, preoccupazioni che spaventano numerose persone ma fortunatamente non proprio tutti. In giro infatti esiste ancora chi crede fortemente nella possibilità di riuscire ad aprire una ditta individuale per ottimizzare i propri risparmi e migliore la propria posizione economica. Stiamo parlando di disoccupati, persone intraprendenti alla ricerca di un’occupazione alternativa al lavoro dipendente o semplicemente soggetti in cerca di ottimi guadagni per migliore la propria qualità della vita e quella della propria famiglia. Naturalmente per riuscire ad aprire una ditta individuale, oltre alle capacità imprenditoriali e alle necessarie risorse economiche, occorre seguire un iter procedurale ben definito. Nei passi seguenti di questa guida vedremo cosa c’è da sapere su come aprire una ditta individuale, dall’apertura della partita IVA all’iscrizione all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Ora allora scopriamo insieme quali sono i passaggi necessari per aprire una ditta individuale.

COME APRIRE UNA DITTA INDIVIDUALE: AUTORIZZAZIONI

Per aprire una ditta individuale una delle prime cose da fare è recarsi direttamente presso le istituzioni territoriali per conoscere le eventuali licenze ed autorizzazioni occorrenti. Stiamo parlando, ad esempio, dell’autorizzazione igienico-sanitaria per certificare l’idoneità del posto destinato allo svolgimento dell’attività commerciale da aprire. Un passaggio molto importante senza il quale non è possibile avviare alcuna ditta individuale per non incorrere in gravi sanzioni da parte delle autorità competenti. Meglio quindi stare molto attenti e reperire tutte le informazioni del caso rivolgendosi agli organi competenti territorialmente. Vista l’importanza degli adempimenti propedeutici all’apertura dell’attività commerciale è sicuramente una buona cosa non lasciare nulla al caso e dare peso anche ai minimi dettagli.

COME APRIRE UNA DITTA INDIVIDUALE: APERTURA DELLA PARTITA IVA

Ottenute le autorizzazioni dalle istituzioni territoriali competenti, per aprire una ditta individuale un’altra operazione da fare è quella di aprire la partita IVA. La partita IVA è un codice composto da 11 numeri utile per identificare in modo univoco il contribuente (società o persona fisica). Ottenere il rilascio di tale codice è un compito non difficile e quasi totalmente gratuito, per l’apertura della partita IVA vengono richieste solo le spese di segreteria, ma un’operazione fondamentale per avviare l’attività commerciale. La richiesta per l’apertura della partita IVA va indirizzata all’Agenzia delle Entrate e inoltrata tramite raccomandata con ricevuta ritorno, portata a mano direttamente presso lo sportello della stessa Agenzia o inviata telematicamente. Per l’invio della domanda attraverso il canale online bisogna essere in possesso delle personali credenziali per accedere allo specifico servizio informatico. I modelli e le istruzioni per richiedere l’apertura della partita IVA sono reperibili presso gli sportelli o consultando il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. Importante è utilizzare il modello idoneo alle proprie esigenze, visto che i moduli sono differenti in base alla categoria di appartenenza.

COME APRIRE UNA DITTA INDIVIDUALE: ISCRIZIONE AL REGISTRO DELLE IMPRESE

All’apertura della partita IVA devono seguire altre importanti procedure burocratiche assolutamente necessarie per aprire una ditta individuale. Altri adempimenti come l’iscrizione dell’attività commerciale al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio del capoluogo di provincia competente territorialmente. Al momento della comunicazione di inizio attività, alla ditta viene assegnato un nuovo codice ATECO dall’Ufficio Registro Imprese. Il codice ATECO è la classificazione attribuita alla nuova attività commerciale, secondo una specifica tabella dei codici in vigore dall’inizio del 2008. Il Registro delle Imprese assegna il codice tenendo conto della descrizione dell’attività produttiva segnalata al registro dal titolare della ditta individuale. Lo stesso codice ATECO, dichiarato in fase di compilazione degli appositi modelli, sarà iscritto nel Registro delle Imprese e acquisito dall’INAIL. Contrariamente all’apertura della partita IVA, per l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, bisogna affrontare un costo annuale di circa 100 euro da sostenere per il diritto annuale di iscrizione al Registro.

COME APRIRE UNA DITTA INDIVIDUALE: ISCRIZIONE ALL’INPS

Per aprire una ditta individuale, un altro passaggio burocratico è l’iscrizione all’INPS per poter effettuare i versamenti dei contributi ai fini pensionistici e previdenziali. Un adempimento fondamentale proprio perché utile ai fini della contribuzione e per avere la possibilità di accedere alla pensione una volta raggiunti tutti i requisiti previsti dall’attuale normativa italiana. Inoltre, quando l’attività che andremo ad aprire dovesse richiederlo, un’altra operazione da fare è quella dell’iscrizione presso l’INAIL contro eventuali infortuni sul lavoro. Purtroppo non di rado il lavoro svolto comporta alcuni rischi e tale ultima iscrizione serve proprio a tutelarci contro possibili incidenti di percorso.

COME APRIRE UNA DITTA INDIVIDUALE: CONCLUSIONI

Per aprire una ditta individuale non solo occorre avere a disposizione un budget iniziale di una certa entità da poter investire e delle buone capacità imprenditoriali, ma anche seguire una lunga e abbastanza complessa procedura burocratica. Tutti passaggi utili e indispensabili, senza i quali non è possibile avviare la propria attività commerciale. Richiedere tutti i permessi del caso alle istituzioni territoriali, aprire la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, e le iscrizioni all’INPS e all’INAIL sono passi indispensabili per avviare l’attività e comportano un dispendio di tempo ed energie piuttosto alto. Fare tutto da soli potrebbe significare quindi togliere tempo prezioso magari ad altre operazioni come la scelta del locale, il suo arredamento e la scelta dei fornitori.

Allora se non si vuole investire il proprio tempo nelle pratiche burocratiche e soprattutto se non si ha la competenza e una sufficiente conoscenza della materia è meglio affidarsi a un esperto qualificato del settore. Una persona competente e capace di sbrigare tutte le pratiche in modo corretto e in tempi sicuramente più brevi, un modo per mettervi al riparo da qualunque possibile intoppo amministrativo. Naturalmente questo significa un ulteriore impegno economico ma, il più delle volte, in questi casi, cercare di risparmiare potrebbe rivelarsi un grave errore. D’altronde trovare un buon commercialista che vi sappia seguire passo passo è una cosa davvero semplice, basta chiedere in giro a qualche parente o amico oppure rivolgersi all’Ordine dei Dottori Commercialisti. Il ricorso a qualche commercialista qualificato ed esperto è un modo efficace per vivere il momento dell’apertura della vostra ditta individuale con maggiore tranquillità e sicurezza. Per finire l’ultimo consiglio, non meno importante di altri, è quello di prestare attenzione a quanto illustrato in questa guida in quanto potrete trovare validi suggerimenti per aprire la vostra ditta individuale. Detto questo, ora non resta che augurarvi una buona apertura e in bocca al lupo per le vostre fortune future.

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