Come aprire un e-commerce: scopri come fare

come aprire un e-commerce

COME APRIRE UN E-COMMERCE: QUANDO IL WEB E’ REDDITIZIO

In tempi di crisi sono davvero moltissimi i giovani e non che decidono di aprire un’attività in proprio, per esempio un e-commerce. Complice la mancanza di posti di lavoro dipendenti, questa alternativa pare essere la più facile da percorrere. Ovviamente, le insidie non mancano e, come in tutti gli ambiti, è sempre bene tenere gli occhi bene aperti e fare attenzione a non incappare in errori di natura burocratica, quindi è bene sapere come aprire un e-commerce.

Una cosa è certa: al giorno d’oggi per riuscire a trovare una collocazione di tutto rispetto sul mercato è necessario riuscire a sfruttare al massimo le potenzialità del web. Proprio il web, infatti, permette di interfacciarsi in tempo reale con moltissimi potenziali clienti e offre la possibilità di far conoscere la propria attività in ogni parte del mondo. Per chi non lo sapesse, quando si parla di e-commerce si fa riferimento a tutti quei portali o siti internet in cui si ha la possibilità di acquistare tramite il web. I guadagni sono assicurati soprattutto se si ha una certa familiarità con internet e con il mondo dei social network. Ma come affacciarsi a questo mondo così affascinate a redditizio? Ecco alcune informazioni molto utili per tutti coloro che hanno intenzione di aprire un e-commerce.

COME APRIRE UN E-COMMERCE: ECCO COME FARE

A differenza dei negozi fisici, gli e-commerce possono essere aperti senza dover seguire uno specifico iter burocratico a patto che si posseggano i requisiti professionali specifici. Ciò che è necessario specificare è che, però, ci sono dei limiti relativi al fatturato. Chi ha intenzione di mettere sul mercato elettronico beni o servizi deve tenere a mente che fino a che non avrà raggiunto la soglia di 5.000 euro potrà tranquillamente rilasciare una ricevuta attestante la prestazione occasionale. Nel caso in cui, poi, i compensi superassero 77,47 euro dovrà farsi carico anche della cosiddetta imposta di bollo. Nell’eventualità in cui, invece, i guadagni dovessero essere superiori a 5.000 euro sarà necessario aprire una partita IVA e, di conseguenza, iscriversi alla cosiddetta gestione separata INPS. Chi ha intenzione di avviare un’attività in maniera stabile, pertanto, non può affatto esimersi dall’aprire una partita IVA. Il carattere dell’occasionalità, infatti, verrebbe meno e, dunque, l’attività risulterebbe irregolare. Ciò non vale, invece, per chi occasionalmente vende beni o offre servizi sul web.

LA COSTITUZIONE DELLA SOCIETA’

A questo punto, è necessario scendere più nel dettaglio in merito all’iter per costituire una società. La prima cosa da fare è rivolgersi ad un notaio al quale spetterà il compito di dare ufficialità all’attività in questione. Quello per il notaio è un costo non indifferente che può essere non sostenuto nel caso in cui si dovesse decidere di optare per una s.r.l.s. ovvero una società a responsabilità limitata semplificata.

Dopo aver costituito la società non resta altro da fare che occuparsi della fase burocratica. La società, ad esempio, dovrà essere iscritta regolarmente alla camera di commercio attraverso il portale ComUnica e dovrà essere presentata la SCIA presso l’apposito sportello del Comune in cui l’attività ha sede. E per quanto riguarda l’agenzia delle entrate? In primo luogo, all’agenzia delle entrate deve essere comunicato l’indirizzo web del sito attraverso il quale si intende vendere beni e/o servizi. Oltre all’indirizzo web devono essere forniti un indirizzo mail di riferimento, tutti gli estremi del provider ed un numero di telefono. Per poter vendere on line è altresì necessario procedere con l’iscrizione alla VIES, una banca dati europea in cui sono contenute tutte le aziende che operano nel settore dell’e-commerce.

QUANTO COSTA APRIRE UN E-COMMERCE

Passiamo adesso a affrontare l’argomento costi. Per aprire un e-commerce è necessario spendere alcune decine di euro per presentare la SCIA e qualche centinaio di euro per iscrivere la società alla camera di commercio. Nel complesso, comunque, si tratta di spese sostenibili che possono essere ammortizzate in breve tempo non appena avviata l’attività. Tra l’altro, è opportuno sottolineare che l’iscrizione alla camera di commercio è annuale e, pertanto, ogni anno deve essere versata la relativa quota.

Nelle spese da mettere in conto ci sono anche quelle relative allo spazio web nel quale svolgere l’attività. Dipendentemente dalle specifiche esigenze che si hanno, le spese possono variare notevolmente. Molto dipende anche dalla familiarità che si ha con il mondo del web. Riuscire a creare il sito per conto proprio è molto più economico che affidarsi ad un professionista del settore che potrebbe chiedere addirittura qualche migliaio di euro.

Un ultimo aspetto di cui tenere conto riguarda il fatto che chi vende on line non è tenuto a rilasciare una fattura o uno scontrino fiscale all’acquirente ma deve comunque rendicontare ogni vendita. Tutti i movimenti devono essere opportunamente annotati nel registro cosiddetto dei corrispettivi. Insomma, tutti coloro che hanno intenzione di aprire un e-commerce possono davvero stare tranquilli. I procedimenti burocratici sono molto snelli e si ha la possibilità di iniziare a lavorare in breve tempo.

 

 

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