
BONUS MOBILI 2022: COME FUNZIONA? VEDIAMO I DETTAGLI DELL’AGEVOLAZIONE
Il Bonus mobili 2022 come funziona esattamente? Il Bonus mobili è stato prorogato con la Legge di Bilancio 2022, ma con delle sostanziali modifiche.
In questo articolo ti spiegheremo:
- I beni ammessi dal Bonus mobili 2022
- Il limite di spesa agevolabile
Se invece hai già le idee chiare sull’argomento “ Bonus mobili 2022: come funziona?” ed hai bisogno di una consulenza fiscale con noi clicca qui.
I BENI AMMESSI DAL BONUS MOBILI 2022
Il Bonus mobili è un’agevolazione prevista per chi acquista mobili o elettrodomestici per l’arredo di un’immobile oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia.
Tra i mobili agevolabili rientrano a titolo esemplificativo i letti, gli armadi, le cassettiere, le librerie, le scrivanie, i tavoli, le sedie, i comodini, i divani, le poltrone, le credenze ed i materassi. È agevolabile anche l’acquisto di apparecchi di illuminazione, che costituiscono un necessario completamento d’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Non rientrano invece nell’agevolazione gli acquisti di porte, pavimentazioni, tende e tendaggi.
Per calcolare l’importo delle spese sostenute per mobili ed elettrodomestici è possibile considerare anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni stessi. È necessario, comunque, che tali spese siano sostenute con le modalità previste per richiedere la detrazione, ovvero mediante bonifico, carta di credito o di debito.
La realizzazione di interventi sulle parti comuni condominiali permette al singolo condomino che ha partecipato alle spese, di detrarre la propria parte di spesa relativa all’acquisto dell’arredo delle aree comuni. In questo caso il condomino non può detrarre l’acquisto di mobili destinati alla singola unità immobiliare.
L’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici è agevolabile anche se i beni sono destinati ad arredare un ambiente diverso rispetto a quello oggetto di ristrutturazione, purché sia dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio.
LA NUOVA CLASSIFICAZIONE ENERGETICA
Una sostanziale modifica riguarda la classificazione degli elettrodomestici. Non sono infatti più previste le etichette superiori alla A, quali erano A+, A++, A+++. La nuova classificazione prevede delle etichette dalla A alla G.
Per quanto riguarda i beni ammessi dal Bonus mobili, bisogna tenere conto infatti che le classi non devono essere inferiori alla A per i forni, E per le lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie, F per i frigoriferi e congelatori, per i quali sia previsto l’obbligo di etichetta energetica. Per le tipologie di grandi elettrodomestici per cui non è previsto tale obbligo, l’agevolazione ricorre comunque. Tra i grandi elettrodomestici figurano ad esempio i frigoriferi, i congelatori, le lavatrici, le lavasciuga, le asciugatrici, le lavastoviglie, gli apparecchi di cottura, le stufe elettriche, le piastre riscaldanti elettriche, i forni a microonde, gli apparecchi elettrici di riscaldamento, i radiatori elettrici, i ventilatori elettrici e gli apparecchi per il condizionamento.
IL LIMITE DI SPESA AGEVOLABILE
Il Bonus mobili consiste in una detrazione Irpef del 50% della spesa sostenuta, fino ad una spesa massima di € 10.000 per il 2022. La detrazione potrà arrivare quindi ad € 5.000, da recuperare in 10 anni. Il tetto di spesa appena citato, scenderà ad € 5.000 per gli acquisti effettuati nel 2023 e nel 2024. Per questi anni quindi si potrà beneficiare al massimo di una detrazione pari ad € 2.500. Per il 2021 invece il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione era pari ad € 16.000. La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto, in dieci quote annuali di pari importo.
La norma precisa che la detrazione spetta solamente a condizione che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio siano iniziati a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni. Per poter usufruire dell’agevolazione, i lavori di ristrutturazione devono essere iniziati prima dell’acquisto di mobili o elettrodomestici. Non è però necessario che le relative spese siano sostenute dopo le spese di ristrutturazione. La data di avvio dei lavori può essere provata mediante eventuali abilitazioni amministrative o comunicazioni richieste dalle norme edilizie oppure dalla comunicazione preventiva all’Asl, qualora prevista. Nel caso di interventi per cui tali abilitazioni o comunicazioni non sono richieste, la data di avvio lavori può essere verificata mediante una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, redatta ai sensi dell’articolo 47 del DPR 445/2000.
Il proprietario o detentore che esegue lavori di ristrutturazione su più immobili, avrà diritto ad accedere all’agevolazione più volte. L’importo massimo di spesa sopra riportato è infatti riferito all’unità abitativa oggetto di ristrutturazione.
Qui puoi trovare il collegamento diretto alla pagina dell’Agenzia delle Entrate, utile per approfondire il tema riguardo il Bonus mobili 2022.