Bonus Del Rientro Dei Cervelli: Come Funziona?

bonus del rientro dei cervelli

Bonus del Rientro dei Cervelli: cosa è necessario avere per acquisirne il possesso? Quanto tempo dura il bonus? Esiste una legge che determina delle condizioni?

Bonus del Rientro dei Cervelli: Ultimamente, uno dei metodi recenti più discussi in Italia per aumentare il numero di persone assunte come dipendenti è il Regime del Rientro dei Cervelli, che ha un grande vantaggio, o per così dire bonus, ovvero tassare solamente una porzione di quello che è il reddito lordo che una persona produce in Italia. Questo beneficio porta a considerare i primi cinque periodi d’imposta dal rientro in Italia, e si può allungare di ulteriori cinque anni solamente se vengono a verificarsi e a confermarsi determinate condizioni.

Ma esiste una legge in cui vengono spiegate le condizioni a cui si deve sottostare per ottenere il beneficio?

In questo articolo analizzeremo:

  • Quale legge pone delle condizioni su di esso?
  • Tempo di durata del beneficio
  • Come usufruire del bonus
  • Circolare n.33/E/2020 dell’Agenzia delle Entrate

Bonus del Rientro dei Cervelli: quale legge pone delle condizioni su di esso? 

Grazie al D.lgs. 147/2015Decreto internazionalizzazione“, abbiamo visto le prime condizioni dettate per identificare il Regime Impatriati, e in un secondo momento è stato rettificato attraverso il D.L. 34/2019 “Decreto Crescita“.

Grazie a queste leggi, abbiamo una base su cui fondare il Rientro dei Cervelli, e proprio questa base ci ha permesso di individuare la ratio con cui favorire il Rientro dei Cervelli, ovvero assicurare a tutti coloro che fanno parte del Regime, di trattenere il 30 o il 10% del prodotto lordo ridistribuito in Italia, nel momento in cui la residenza viene trasferita in una delle Regioni meridionali italiane.

Tuttavia, a partire dall’art. 16 del Decreto internazionalizzazione, possiamo capire le Condizioni necessarie per avere accesso al bonus del Rientro dei Cervelli. 

Esistono le Condizioni soggettive e oggettive, che possiamo trovare nell’art. 16 del D.lgs. 147/2015. Il primo comma ci spiega che:

  • Per poter usufruire del bonus del Rientro dei Cervelli, per i due periodi d’imposta precedenti al rientro in Italia, l’individuo non deve avere residenza nel Paese;
  • Deve avere una base stabile in Italia per i due anni successivi al rientro in Italia;
  • La sua forma principale di lavoro deve essere svolta in Italia.

 

Bonus del Rientro dei Cervelli: tempo di durata del beneficio

Il Rientro dei Cervelli, come abbiamo potuto constatare anche in precedenza, può essere riconosciuto per i primi cinque anni dal rientro. Attraverso il comma 3 bis dell’art. 16 del D.lgs 147/2015, però, c’è la possibilità di allungare ulteriormente il bonus di 5 periodi d’imposta, con la modifica che il reddito andrà sotto una tassazione del 50% del reddito.

Abbiamo poi diversi casi specifici, nei quali diverse ed ulteriori condizioni possono incidere:

  • Se il lavoratore aderisce al Rientro dei Cervelli, ed ha almeno 3 figli non ancora maggiorenni a carico, nei cinque periodi d’imposta successivi, la percentuale del reddito soggetto a tassazione diminuisce al 10% del reddito annuo.
  • Se il lavoratore ha 1 figlio minorenne a carico, sia nella situazione in cui il figlio è nato prima del trasferimento in Italia, sia in cui è avvenuto dopo. Ma, è possibile solo nei casi in cui questo sia già presente nei primi cinque anni del bonus. Il lavoratore avrà ugualmente il diritto di mantenere il beneficio nel caso in cui il figlio, durante il prolungamento dello stesso, diventi maggiorenne.
  • Se il lavoratore procede con l’acquisto di un immobile in Italia, questo può avvenire sia prima sia dopo il rientro in Italia, ma il tutto deve essere terminato entro i primi cinque anni. L’acquisto dell’immobile può avvenire, non solo direttamente dal lavoratore che usufruisce del Rientro dei Cervelli, ma anche dal coniuge o figli.

Bonus del Rientro dei Cervelli: Come usufruirne

Il bonus del Rientro dei Cervelli può essere conseguito sia da lavoratori autonomi che dipendenti,  seguendo le condizioni che abbiamo appena descritto. Ma per ottenerlo, cosa devono fare?

Lavoratori Autonomi 

I lavoratori cosiddetti “indipendenti“, devono presentare un’autodichiarazione resa ai sensi del DPR 445/2000. Il bonus del Regime può essere riscontrato:

  • In sede di dichiarazione dei redditi;
  • In fase di applicazione della ritenuta d’acconto operata dal committente.

Lavoratori dipendenti

I lavoratori dipendenti devono presentare al proprio datore di lavoro un’autodichiarazione resa ai sensi del DPR 445/2000, quindi di fatto la stessa autodichiarazione dei lavoratori autonomi. Potranno poi ricevere i benefici:

  • Direttamente in busta paga, dato che il datore di lavoro può applicare le ritenute fiscali sul 10, 30 o 50% del reddito complessivo;
  • In sede di dichiarazione dei redditi.

Bonus del Rientro dei Cervelli: Circolare n.33/E/2020 dell’Agenzia delle Entrate

Il beneficio del Rientro dei cervelli non può essere collegato alla presentazione di un’istanza di interpello, nel momento in cui le domande presentate riguardano l’esistenza o l’assenza delle condizioni per usufruire del bonus del Regime Impatriati.

Qui di seguito riportiamo nuovamente la Circolare dell’Agenzia delle Entrate: Circolare dell’Agenzia delle entrate n. 33/E/2020.

 

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Commenti

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  1. Sono rientrata in Italia nel 2019, dopo 3 anni nel Regno Unito. Tuttavia il rientro è stato improvvisato, ho trovato subito un lavoro ma non conoscevo il regime agevolato del rientro dei cervelli. Ci sarebbe la possibilità di rientrare negli anni delle agevolazioni ‘in ritardo’ non essendo ancora passati i primi 5 anni? Grazie mille


    • Si, nel rispetto delle condizioni previste per legge, può accedere al regime agevolato ma solo per i restanti anni (non è retroattivo).

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