Aprire una tosteria: tutto quello che devi sapere

Aprire una tosteria

PERCHE’ DECIDERE DI APRIRE UNA TOSTERIA

Aprire una tosteria è meno complicato di quanto si possa pensare, rappresenta un ottimo investimento in termini finanziari e può dare grandi soddisfazioni da un punto di vista professionale.

E’ un tipo di attività relativamente giovane e non inflazionata, in grado di assicurare ampi margini di guadagno e, nello stesso tempo, risponde al desiderio di tanti giovani di trovare uno sbocco lavorativo attraverso una professione autonoma nella quale non si dipende da nessuno.

E’ l’ideale, quindi, sia per neo-imprenditori che ambiscono a fare impresa e sia per ragazzi in possesso di un titolo di studio di scuola media inferiore o di un diploma conseguito presso un Istituto alberghiero.

Un altro vantaggio è rappresentato dai contributi e finanziamenti a tasso agevolato da richiedere, sia a livello nazionale che regionale, soprattutto se si presenta un progetto innovativo: ottenere facilitazioni e liquidità per iniziare un nuovo lavoro è sicuramente un valido aiuto.

Negli ultimi anni, inoltre, la procedura burocratica necessaria per aprire una tosteria è stata molto snellita e, affidandosi ad uno studio di commercialisti, si potrà ricevere tutto il supporto necessario sia per la valutazione della fattibilità da un punto di vista finanziario, sia per velocizzare l’iter amministrativo previsto dalla legge.

Un dato importante di cui tenere conto è il risultato emerso da una recente indagine condotta da Federalimentari (l’Associazione italiana di riferimento per la tutela e promozione dell’Industria alimentare e delle bevande) in cui risulta che i consumatori amanti del fast food sono in netto aumento, soprattutto a causa dei ritmi frenetici che la vita moderna impone.

Perfino in tempi di congiuntura economica sfavorevole come quelli che abbiamo attraversato nel nostro Paese, l’inchiesta ha evidenziato che il take away è stato uno dei pochi settori a non risentire della crisi registrando una significativa tenuta.

Ecco perché scegliere di aprire una tosteria, sia offrendo solo l’asporto e sia realizzando un brunch restaurant con servizio ai tavoli, è un’idea vincente destinata a un sicuro successo.

LE VALUTAZIONI PRELIMINARI

Spirito imprenditoriale e un pizzico di originalità devono animare chiunque voglia aprire una tosteria in modo da differenziarsi dalle realtà già esistenti ed essere competitivi. Prima di cominciare questa nuova avventura bisogna prendere in considerazione alcuni aspetti legati all’attività, preferibilmente affiancati da professionisti seri.

Per cominciare con il piede giusto, occorre effettuare un’analisi del territorio in modo da fare le opportune valutazioni per ottimizzare l’investimento anche in termini di risorse umane. Innanzittutto aprire una tosteria significa andare incontro ai bisogni di chi trascorre molte ore fuori casa e necessita di un punto di riferimento dove sia possibile portare via un toast sfizioso (o fare un pranzo frugale) spendendo poco.

Proprio per questo se il locale è in prossimità di edifici e strutture molto frequentate come palestre, scuole e uffici oppure si trova nelle vicinanze di un centro commerciale visitato da molte persone, la potenzialità di conquistare e fidelizzare clienti sale in maniera esponenziale. Anche una strada del centro, costeggiata da tanti bei negozi (profumerie, abbigliamento, calzature) che funzionano da polo di attrazione per moltissimi acquirenti, garantisce un via vai continuo di persone e sarà naturale che molte di esse entreranno nella tosteria per una gustosa pausa tra uno shopping e l’altro!

Oltre a una buona posizione ed esposizione del locale al pubblico, è di primaria importanza la “qualità degli alimenti” da selezionare e una politica dei prezzi che, almeno all’inizio, devono essere contenuti: scegliere prodotti legati alla stagionalità, possibilmente a chilometro zero, assicurerà il buon sapore e l’integrità dei toast. Sempre in fase di avvio attività, non bisogna farsi prendere dall’ansia di rientrare subito dalle spese iniziali ma, in occasione dell’apertura, sarà molto vantaggioso praticare qualche offerta promozionale soprattutto per gruppi o famiglie numerose che ordinano in grande quantità: il guadagno in termini di good reputation non tarderà ad arrivare insieme a quello economico.

Anche senza essere degli esperti, pianificare qualche “strategia di marketing” oggi è alla portata di tutti: ne sono un valido esempio “la consegna a domicilio” graditissima da chi non può allontanarsi dall’ufficio o non ha tempo per preparare a casa, così come la presenza sui social più popolari (facebook e twitter in testa), vere e proprie casse di risonanza capaci di generare interazione e garantire ottima visibilità, fattori importanti per promuovere la nuova tosteria.

REQUISITI E DOCUMENTI NECESSARI

Premesso che il locale sia provvisto di macchine e strumentazioni idonee, cucina e servizi igienici, per aprire una tosteria è necessario avere pochi requisiti e ottemperare ad alcuni obblighi di legge. In quanto venditori di alimenti e bibite, le tosterie sono considerate attività artigiane: sia il titolare che gli altri addetti impiegati dovranno essere maggiorenni e occuparsi della scelta e dell’acquisto delle “materie prime” necessarie per realizzare i prodotti take away, vigilando attentamente sulla freschezza e la modalità di conservazione degli alimenti.

Chi si è diplomato all’Istituto alberghiero è già in possesso del Libretto sanitario, in caso contrario per avviare l’esercizio sarà sufficiente o aver lavorato almeno 2 anni negli ultimi 5 in un’attività del settore oppure si può ottenere l’idoneità frequentando un corso SAB organizzato dalla Provincia o dalla Regione territorialmente competente. Come per ogni attività commerciale bisognerà prima di tutto aprire la Partiva Iva e iscriversi al Registro delle Imprese.

Lo step immediatamente successivo sarà quello di effettuare la comunicazione di inizio attività al Comune e alla Camera di Commercio che, a sua volta, informerà l’INPS. Al Comune bisogna anche richiedere l’autorizzazione per l’esposizione dell’insegna e di eventuali cartelli segnaletici mentre all’Ufficio Igiene e Prevenzione dell’ASL di competenza i nulla osta sanitari e di sicurezza. Per la copertura assicurativa basterà fare l’iscrizione all’INAIL allegando l’elenco di tutti coloro che lavoreranno all’interno della tosteria, titolare compreso.

APRIRE UNA TOSTERIA: LE DIVERSE TIPOLOGIE

Ovviamente il locale si dovrà caratterizzare assumendo una sua identità ben precisa: qualche idea originale sarà sufficiente per “distinguere” il negozio da tutti gli altri e il gioco è fatto, a meno che non si desidera affiliarsi ad una catena di franchising. Le dimensioni del punto vendita e lo stile dell’arredamento sono altri due aspetti da non sottovalutare e che possono fare la differenza.

E’ inutile pensare di trasformare a tutti i costi un ambiente di piccola metratura in una tosteria-ristorante con la speranza di guadagnare di più: in questo caso, invece, la priorità sarà quella di “ottimizzare gli spazi” attraverso elementi multifunzionali e, nello stesso tempo, offrire un menu ricco e variegato in grado di soddisfare ogni gusto ed esigenza.

Alla cortesia e disponibilità di un personale impeccabile, bisogna aggiungere un’offerta ampia che non escluda nessuno: attualmente le richieste sono sempre più diversificate e, oltre ai toast tradizionali con salumi e formaggi vari, molti clienti chiedono quelli con farina integrale o kamut ma anche toast vegetariani con ortaggi o insalate. Una moderna tosteria deve tenere conto di tutte queste necessità e assicurare anche “prodotti biologici” e alternativi come quelli per celiaci, aggiornando continuamente il menu.

Solo se le dimensioni sono molto generose si può accarezzare l’idea di creare un “brunch restaurant” confortevole e accogliente, dove chiunque può consumare toast e bevande stando comodamente seduto, in totale relax. All’interno del negozio, anche in orari di punta, è necessario che l’atmosfera sia sempre calda e conviviale arredando il locale con stile ma senza spendere un capitale.

Via libera, quindi, a complementi d’arredo resistenti e salva-spazio come le sedie in policarbonato impilabili che consentono di guadagnare centimetri preziosi o alle idee creative come sgabelli e tavoli in legno di recupero. Nulla vieta di inserire anche qualche oggetto di design eccentrico o di valore ma l’importante è puntare su uno stile gradevole e di grande impatto (country, vintage) o essenziale e contemporaneo (urban, industrial chic), privo di inutili eccessi.

Discorso completamente diverso se si sceglie di aprire una tosteria in franchising perchè, in cambio di una commissione d’ingresso e una royaltie commisurata al giro d’affari, si potrà utilizzare un marchio già noto e ricevere tutto il supporto necessario per l’allestimento indoor, la documentazione necessaria e per la “formazione dello staff” mediante corsi finalizzati alla conoscenza dei prodotti e alle migliori metologie di vendita. Un’opzione quella del franchising che include l’utilizzo di un marchio già noto e il rispetto di vincoli contrattuali che stabiliscono il rapporto tra le parti, regolato dalla Legge n° 129 del 6 maggio 2004.

 

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