Aprire una scuola di cucina: tutto quello che devi sapere

Aprire una scuola di cucina

Il grande risalto dato in questi ultimi anni dai mass media alla cucina made in Italy ha contribuito in buona parte a far crescere l’interesse dei consumatori nei confronti del settore culinario. Una pubblicità mediatica che incoraggia diversi imprenditori a progettare di aprire una scuola di cucina e tentare la fortuna attraverso questa strada. Oggi infatti i corsi di cucina assicurano buoni margini di guadagno e grandi soddisfazioni professionali, un business in crescita costante.

Imparare i segreti della cucina è un’opportunità occupazionale molto interessante per molti giovani perché, anche in tempi economici critici, alla cucina genuina non si rinuncia mai e per niente al mondo. Ecco perché aprire una scuola di cucina è una possibilità da valutare bene, un progetto da portare avanti e realizzare nei modi migliori per trasformare una semplice idea in un’attività di grande successo imprenditoriale.

Per avviare una scuola del genere il più grande presupposto è la passione per la buona cucina, oltre a una grande professionalità di base. Per avere successo con una scuola di cucina sono, inoltre, indispensabili un’ottima organizzazione e un gruppo di docenti esperti, qualificati e fantasiosi. Allora vediamo insieme nei paragrafi successivi cosa realmente c’è da sapere per aprire correttamente una scuola di cucina: organizzazione dei corsi, risorse finanziarie, burocrazia e pubblicità.

APRIRE UNA SCUOLA DI CUCINA: ORGANIZZAZIONE DEI CORSI

Per raggiungere un buon numero di iscrizioni con i corsi di cucina gli elementi essenziali sono un’ottima organizzazione, la creatività e la varietà dei corsi proposti. Aspetti fondamentali per favorire la più ampia partecipazione e coinvolgere corsisti di ogni età e con qualunque livello di esperienza. È opportuno quindi organizzare corsi sia per aspiranti cuochi alle prime armi che per esperti del settore intenti a perfezionare le proprie abilità.

Occorre proporre corsi di cucina tradizionale, vegana, locale e lezioni utili per imparare a cucinare seguendo le ultime tendenze in campo gastronomico. Insomma, bisogna creare i presupposti per avvicinare ai fornelli il maggior numero di persone, magari anche attraverso l’organizzazione di qualche simpatica competizione.

Una scuola di cucina deve essere in primo luogo un posto dove imparare i segreti della buona tavola, ma anche dove socializzare e passare momenti simpatici in compagnia. Non vanno cioè programmati corsi ispirati all’insegnamento dei segreti professionali soltanto attraverso principi di serietà perché sarebbe una tattica sbagliata e noiosa per arrivare al successo.

Inoltre, per una proficua organizzazione, è bene limitare il numero di partecipanti di ogni corso: un numero elevato comprometterebbe la buona riuscita delle lezioni. Una regola valida per ogni forma di scuola e, dunque, anche in questo caso. Anche i tempi da destinare a ogni corso vanno attenzionati secondo il tipo e le esigenze dei corsisti.

Un altro ruolo determinante ai fini del successo è ricoperto dai docenti, personale da scegliere esperto, simpatico e professionale. Garantire alla propria scuola di cucina docenti con tali caratteristiche è un buon punto di partenza per raggiungere un numero significativo di iscritti. Ottimizzare i corsi costa di più rispetto a un’organizzazione poco professionale, ma aiuta sicuramente a garantirvi un ritorno economico più veloce.

APRIRE UNA SCUOLA DI CUCINA: RISORSE FINANZIARIE E DOCUMENTAZIONE

Non è possibile aprire una scuola di cucina senza una sufficiente somma di denaro, utile a sostenere i costi necessari per avviare la nuova attività. Occorre un investimento iniziale tale da garantire alla scuola tutti gli strumenti necessari per effettuare i corsi in totale efficienza: elettrodomestici, materie prime e arredamento. Inoltre, da considerare nel conteggio delle spese, i costi per l’affitto del locale, gli stipendi del personale e i costi relativi al pagamento delle bollette periodiche di gas, luce e acqua.

Un impegno economico rilevante anche perché una scuola di cucina richiede ambienti spaziosi e un locale posizionato bene, facilmente raggiungibile con i mezzi privati e pubblici e possibilmente con un ampio parcheggio. Non sempre si possiede il denaro sufficiente per avviare la scuola di cucina, in questi casi è da considerare seriamente la possibilità di accedere a qualche finanziamento agevolato. Forme di finanziamento a condizioni vantaggiose per tassi di interesse e piano di rimborso, ma a cui si accedere solo a determinate condizioni.

Per avere un quadro aggiornato sui finanziamenti eventualmente destinati al settore bisogna costantemente consultare i siti di riferimento come INVITALIA e quelli regionali. Un’altra possibilità per reperire i fondi utili all’avvio della scuola è rappresentata dagli istituti di credito, a cui rivolgersi per ottenere un prestito.

In entrambi i casi (finanziamento agevolato o prestito bancario), prima di qualunque decisione, si consiglia un’attenta indagine di mercato per conoscere bene le condizioni e fare la scelta più consona alle proprie esigenze e ovviamente più vantaggiosa economicamente.

Dal punto di vista burocratico, invece, prima di aprire una scuola di cucina è bene chiedere tutte le informazioni del caso alle istituzioni territoriali, una maniera per capire esattamente quali documenti servono anche in materia igienico-sanitaria. Innanzitutto, per avviare una scuola del genere, è necessario aprire la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, ottenere l’autorizzazione sanitaria da parte dell’ASL e l’agibilità dei locali.

Inoltre, sono da aprire le posizioni INPS e INAIL, passaggi particolarmente importanti per mettersi in regola con il personale dipendente. L’iscrizione all’INPS è utile per effettuare i versamenti previdenziali, mentre aprire la posizione INAIL è indispensabile per la tutela contro eventuali infortuni sul lavoro. Tutti adempimenti obbligatori per aprire la scuola di cucina in piena regola e allontanare il pericolo di incorrere in qualche sgradevole sanzione.

Un percorso burocratico lungo e difficile, per questo il consiglio è ricorrere alla consulenza di un esperto professionista. Un commercialista con una piena coscienza della materia, capace di adempiere a tutta la documentazione con competenza e di consigliarvi in ogni circostanza.

D’altronde trovare un commercialista serio e professionale è un gioco da ragazzi, è infatti sufficiente rivolgersi direttamente all’Ordine dei Dottori Commercialisti più vicino alla vostra zona. In alternativa, è anche possibile fare un giro di consultazione tra gli amici per conoscerne uno di fiducia. Allora perché esporsi a inutili rischi quando è così semplice trovare un bravo professionista?

APRIRE UNA SCUOLA DI CUCINA: CONCLUSIONI

Aprire una scuola di cucina e avere successo è un progetto ambizioso e possibile. Trasformare però l’idea in un’attività di business non è un compito facile perché bisogna dare importanza a tutti gli aspetti senza trascurare niente. Servono capacità imprenditoriali e relazionali, esperienza, professionalità, tanta buona volontà, tempo e un impegno economico non indifferente. Tra le altre cose, per una buona visibilità ricordatevi sempre di pubblicizzare al meglio la vostra scuola di cucina.

Sito web, tv, radio locali e riviste di settore sono tutti strumenti utili per garantire una buona visibilità alla propria scuola. In modo particolare quando si tratta di aprire una scuola di cucina, partecipare ad eventi e manifestazioni organizzate dalle istituzioni locali è fondamentale per farsi conoscere dai potenziali corsisti.

Infatti, spesso le istituzioni territoriali organizzano manifestazioni dedicate al settore, occasioni da non perdere assolutamente. Una buona politica promozionale comporta spese aggiuntive, ma è indispensabile, al pari della qualità dei servizi offerti, per affermarsi sul mercato e sconfiggere la concorrenza. Fatte le ultime raccomandazioni, non resta che farvi tanti auguri per l’apertura della vostra scuola di cucina!

 

 

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  1. Buongiorno, se volessi organizzare corsi di cucina presso la mia abitazione in modalità non continuativa (due/tre volte al mese) quale normativa dovrei tenere presente? Cosa dovrei fare per essere in regola? Grazie mille!

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