
Aprire una scuola di calcio può essere la scelta vincente, sia dal punto di vista economico che da quello personale, per chi conosce ed ama questo sport sempre più popolare anche tra le donne. La domanda di insegnamento qualificato, a fini dilettantistici e non, è in costante aumento anche in virtù delle allettanti prospettive di guadagno della professione calcistica. Per l’avvio dell’attività sono richiesti alcuni specifici adempimenti ed autorizzazioni oltre che, naturalmente, un investimento iniziale per procurarsi la disponibilità di spazi, attrezzature e locali. E’ possibile accedere ai finanziamenti per le piccole e medie imprese per ottenere parte del capitale a fondo perduto e parte a tasso ridotto.
COME APRIRE UNA SCUOLA DI CALCIO PER AMATORI
Per aprire una scuola di calcio è necessario, in ogni caso, disporre di strutture conformi alle prescrizioni della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). Vi sono poi due diversi procedimenti per avviare l’attività, che si potrà configurare come associazione sportiva dilettantistica o vera e propria società. Ciò in quanto è possibile istituire due differenti tipi di scuola di calcio: per amatori e per aspiranti professionisti.
Nel caso della scuola per amatori si può istituire, con almeno tre soci, un’associazione sportiva dilettantistica, priva di fini di lucro. La procedura è piuttosto semplice e non richiede l’intervento di un notaio. Bisogna:
. individuare le finalità e lo sport attuato;
. redigere atto costitutivo e statuto;
. provvedere all’iscrizione dell’associazione alla FIGC e, in seguito, al Comitato Olimpico Nazionale (CONI).
L’ultimo adempimento è condizione per la valida costituzione dell’associazione e, con la registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, per l’accesso ai benefici fiscali. I meccanismi di gestione di questa tipologia di scuola sono i medesimi di ogni associazione e non presentano particolare complessità: è necessario individuare un coordinatore (presidente), un organo esecutivo (consiglio) ed uno decisionale (assemblea) che ha, tra gli altri, il compito di approvare annualmente il bilancio.
COME APRIRE UNA SCUOLA DI CALCIO PER PROFESSIONISTI
Se si vuole aprire una scuola per la formazione di professionisti bisogna invece istituire una vera e propria società, ossia un’impresa commerciale produttiva di reddito che, in quanto tale, è soggetta e tutte le norme che ne regolano la costituzione, il funzionamento e gli oneri tributari. Si tratta di un procedimento più complesso ed oneroso di quello precedentemente illustrato che mal si adatta alle esigenze di chi, per la prima volta, si cimenta nel settore.
Per aprire una società calcistica è necessaria una disponibilità iniziale di capitale tale da consentire di far fronte alle maggiori spese di costituzione, non ultime quelle per la redazione dell’atto notarile. L’obbligatorietà di partita iva e gli oneri amministrativi e fiscali che ne conseguono, inoltre, impongono la necessità di un giro d’affari che sia verosimilmente in grado di assicurare l’equilibrio di bilancio nel medio-lungo termine, pena il fallimento della società.
QUALE FORMA SCEGLIERE IN FASE DI AVVIO DELL’ATTIVITA’
Da quanto sopra emerge piuttosto chiaramente l’inopportunità di esordire aprendo una scuola in forma societaria, a meno che non si abbiano basi estremamente solide e aspettative di guadagno altrettanto fondate. Ciò anche per l’elevata concorrenza nel settore che, comunque, non è tale da soddisfare la crescente domanda di formazione calcistica e non deve in alcun modo scoraggiare.
Il consiglio per chi si approccia all’insegnamento del calcio è, dunque, quello di costituire un’associazione sportiva dilettantistica, che ha ridotti costi iniziali e non presenta particolari problemi di gestione di bilancio: data l’assenza di scopo di lucro i guadagni sono destinati ad essere reinvestiti nell’associazione stessa. Altro vantaggio non trascurabile sono le diverse agevolazioni tributarie, tra cui l’esenzione dalle tasse dei corrispettivi dei formatori e delle quote degli iscritti.
Aprire la scuola sotto forma di associazione consente, inoltre, di ampliare e qualificare gradualmente, nel tempo, la propria attività. Se dotata di strutture in linea coi parametri della FIGC, infatti, la scuola è riconosciuta come Centro Calcistico di Base. Dopo un anno dall’affiliazione alla FIGC, in caso di aumento di iscrizioni ed espansione dell’attività, può essere dichiarata Scuola di Calcio Riconosciuta e dopo altri due anni Scuola Specializzata.
COME OTTIMIZZARE I RENDIMENTI
L’attività di una scuola calcistica non dev’essere necessariamente limitata all’offerta di prestazioni formative. E’ infatti consentito integrare il servizio principale con altri che possono andare dall’affitto delle aree dei campi all’allestimento di tornei, dall’organizzazione di eventi alla cessione in uso dei locali, dalla predisposizione di distributori automatici di snacks e bibite alla gestione di uno o più bar o punti ristoro.
Per attirare e fidelizzare l’utenza è molto importante curare, anche nei dettagli, sia la qualità che l’immagine della scuola. Sono essenziali sia la professionalità e l’efficienza degli istruttori che la competenza e la disponibilità del personale generico, sì da creare un quadro di complessiva affidabilità per i giovanissimi clienti e le loro famiglie. La pubblicità positiva che ne consegue non fa che giovare alla scuola.
Un altro fattore da tenere in considerazione è quello prettamente logistico: per aprire una scuola di calcio è necessario disporre di sufficienti spazi che, solitamente, mancano nelle aree urbane. Per questo bisogna fare attenzione, nella ricerca delle località idonee, a non indirizzarsi verso zone troppo defilate e lontane dagli agglomerati residenziali e dalle periferie cittadine per evitare di incorrere in difficoltà di reperimento e conservazione della clientela.
Carlo
7 Agosto 2019 at 10:04
Po potresti dire l’iscrizione al figc e al coni quanto costa?e anche alla agenzia delle entrate ? Grazie