Aprire una rosticceria: tutto quello che devi sapere

Aprire una rosticceria

La crisi economica con la quale ormai da troppi anni siamo costretti a fare i conti ha letteralmente messo in crisi il mercato del lavoro e sono sempre di più coloro che decidono di mettersi in proprio, avviando un’attività che si augurano possa diventare presto remunerativa. Le attività che possono essere avviate sono davvero moltissime. Tra queste, ad esempio, ci sono quelle relative al settore alimentare. Ma come fare per aprire una rosticceria? Ecco alcuni consigli utili da tenere a mente se si ha intenzione di aprire una rosticceria.

ROSTICCERIA: PROSPETTIVE DI GUADAGNO

Una cosa è certa: nella maggior parte dei casi, coloro che decidono di aprire una rosticceria in breve tempo riescono a rientrare dell’investimento economico sostenuto. Ovviamente, come è facile immaginare, la cosa più importante da fare è riuscire a tenere sotto controllo le finanze e gestire nel dettaglio la fase di implementazione. In primo luogo, è necessario fare presente che quello della rosticceria è un settore decisamente molto particolare. Pollo, patate arrosto, crocchette di vario genere, verdure: sono questi solo alcuni dei prodotti che si possono acquistare proprio in una rosticceria.

Negli ultimi tempi, le rosticcerie rappresentano una vera e propria ancora di salvezza per le donne. Fino a qualche decennio fa, infatti, alle donne toccava preparare il pranzo per tutta la famiglia. Oggi, però, le cose sono cambiate: le donne lavorano e non hanno più la possibilità di stare ore ed ore dietro ai fornelli. D’altro canto, però, la famiglia ha comunque necessità di mangiare un buon primo magari accompagnato da della carne o delle patate arrosto. Ecco svelato il motivo per il quale avviare un rosticceria è così remunerativo. Le rosticcerie sono, senza alcun dubbio, la soluzione più pratica per tutti coloro che non hanno il tempo di cucinare o che, pur avendo il tempo, non hanno alcuna intenzione di mettersi dietro i fornelli, sfogliando il libro delle ricette della nonna.

Tra le altre cose, è utile tenere conto del fatto che il pasto non è più un momento aggregativo in cui la famiglia si riunisce intorno alla tavola imbandita per parlare e confrontarsi. Oggi, al contrario, si mangia in maniera frugale, talvolta senza neanche muoversi dall’ufficio. Insomma, il motivo per il quale una rosticceria è così remunerativa è chiaro, ma come aprirla? Vediamo di scoprire qualche consiglio utile per riuscire ad aprire e, soprattutto, a gestire al meglio una rosticceria.

APRIRE UNA ROSTICCERIA: CONSIGLI UTILI

Per prima cosa, è necessario fare presente che prima di avviare qualsiasi genere di attività bisogna avere le idee chiare in merito al budget da investire. Avviare un’attività, infatti, può rivelarsi decisamente molto costoso. Nonostante il fatto che una rosticceria non sia una delle attività più costose in assoluto da avviare, è importante tenere conto del fatto che le spese da sostenere non saranno affatto irrisorie, soprattutto se si deve andare anche alla ricerca del fondo nel quale dare inizio all’attività dei propri sogni.

La zona in cui avviare l’attività sarà a dir poco cruciale: per tale ragione, è del tutto sconsigliabile sbagliare o operare la propria scelta in maniera superficiale. A tale proposito, è utile ricordare che la dimensione del locale da scegliere non è poi così importante. Anche in locali non molto grandi, infatti, è possibile aprire una rosticceria molto accogliente.

Ovviamente, le zone centrali delle città o dei paesi sono sempre le migliori ed ancor meglio è se sono di passaggio o si trovano nei pressi di negozi, attività, scuole o, comunque, centri di aggregazione. Le zone centrali e quelle più trafficate delle città sono le più costose e, dunque, se non si ha a disposizione un budget piuttosto cospicuo, è molto meglio optare per un profilo molto più basso ed iniziare scegliendo una location ben visibile ma, magari, non troppo centrale.

Solo in un secondo momento, quando l’impresa sarà formalmente partita, si potrà pensare ad un eventuale trasferimento. Come accennato, guadagnare con una rosticceria non è affatto difficile. Ciò che conta è non sbagliare a fare ogni genere di investimento, sia per quanto riguarda i locali che in merito alle attrezzature. Dopo aver individuato il luogo in cui avviare la propria attività, sarà necessario mettere a punto una serie di strategie di marketing volte a renderla unica e diversa dalle altre già esistenti.

INVESTIMENTI E SPESE DA SOSTENERE

Come è facile immaginare, tra le prime spese da sostenere ci sono quelle per le attrezzature. Esse, oltre ad essere le più ingenti, sono anche le più complesse. Scegliere i piani di lavoro, gli arredi e tutto l’occorrente è un’operazione che richiede tempo e molta attenzione. Ciò che importa, è che si tratti di attrezzature e, più in generale, di arredi adatti per una simile attività. Le rosticcerie, infatti, come, del resto, tutte le altre attività, sono soggette a controlli costanti da parte degli enti preposti e, dunque, è quanto mai fondamentale essere in regola.

Di non secondaria importanza, poi, è la soddisfazione del cliente. L’ambiente, pertanto, deve essere accogliente e capace di attirare l’attenzione senza, però, esagerare. Oltre a tutte le attrezzature, è necessario scegliere con attenzione anche il personale. In linea di massima, per una rosticceria di medie dimensioni bastano al massimo 3 dipendenti. Le spese da sostenere per il personale, pertanto, saranno davvero molto basse. Soprattutto nel caso in cui si dovesse decidere di aprire una rosticceria esclusivamente da asporto, il costo del personale sarebbe davvero irrisorio e, tra l’altro, sarebbe facilmente ammortizzabile. E per quanto riguarda gli obblighi di legge? Quali sono le normative da rispettare se si intende aprire una rosticceria?

OBBLIGHI DI LEGGE: COME APRIRE UNA ROSTICCERIA

Tutti coloro che hanno intenzione di aprire una rosticceria possono optare o per avviare una ditta individuale o, piuttosto, per aprire una società. Inoltre, possono scegliere se dare inizio ad un’impresa artigiana o commerciale. Stando a quanto previsto dalla legge, le rosticcerie possono rientrare in entrambe le categorie. La produzione e la vendita di cibo, infatti, rientra nella categoria delle attività artigiane. La vendita di prodotti alimentari, invece, rientra nella categoria delle attività commerciali.

Nel caso in cui si dovesse decidere di non vendere prodotti alimentari non confezionati dall’artigiano ma, al contrario, acquistati e venduti, sarà necessario richiedere la partita IVA, iscriversi all’INAIL, iscriversi all’INPS ed alla gestione cosiddetta IVS artigiani ed iscriversi, infine, alla CCIAA di zona. Ovviamente, all’amministrazione locale è fondamentale presentare la SCIA in modo tale da mettersi in regola sia dal punto di vista amministrativo che da quello sanitario. In merito, è interessante fare presente che il personale non deve avere alcun genere di qualifica a patto che la rosticceria si limiti a produrre e successivamente a vendere prodotti da asporto.

In buona sostanza, non deve essere fornita la possibilità di consumare le pietanze nel locale. In questo caso, infatti, le norme di cui tenere conto sarebbero davvero molto diverse. L’attività, infatti, diventerebbe a tutti gli effetti commerciale e, dunque, il titolare e gli eventuali soci avrebbero il compito di presentare la cosiddetta SCIA specificando che nel locale verranno venduti anche prodotti alimentari confezionali. Come nel caso precedente, poi, si dovrà procedere con l’iscrizione sia all’INPS che all’INAIL.

Una cosa molto importante, poi, riguarda il fatto che quando si ha intenzione di avviare un’attività commerciale il titolare o almeno uno dei soci devono avere i requisiti necessari, appunto, per avviare un’attività commerciale finalizzata a somministrare bevande e alimenti di vario genere. In termini molto più pratici, è necessario aver frequentato un corso accreditato dalla regione di riferimento ed aver conseguito il relativo attestato. Inoltre, è fondamentale essere in possesso di documenti atti a provare di avere un’esperienza nel settore di almeno due anni negli ultimi cinque anni.

Riguardo a tali documenti, è utile precisare che possono essere presentati in alternativa all’attestato di partecipazione al corso cosiddetto ICAL. L’esperienza, infatti, in questo specifico settore può sostituirsi ad ogni genere di percorso formativo. Insomma, aprire una rosticceria non è affatto difficile. L’importante è tenere a mente qualche utilissimo consiglio e sbrigare tutte le pratiche burocratiche necessarie per avviare l’attività senza incorrere in alcun genere di sanzione.

 

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