Aprire una pizzeria ad Abu Dhabi: tutto quello che devi sapere

Aprire una pizzeria ad Abu Dhabi

Se aprire un’attività negli Emirati Arabi può essere considerata una scelta coraggiosa vista la diversità sostanziale della cultura con la quale ci si andrà a confrontare, il clima particolarmente caldo, la necessaria integrazione con gli usi e costumi in modo particolare per le donne in caso di residenza, dall’altra le facilitazioni fiscali, le garanzie relative al vivere sociale, la fanno considerare come la città più sicura al mondo, con le scuole le più prestigiose, la vita notturna estremamente variegata, rendendola un luogo appetibile al fine di potenziare al massimo possibilità di guadagno.

Abū Dhabī, capitale degli Emirati si trova su di un’isola del Golfo Persico, sede del Governo, della famiglia degli Emiri e del Presidente degli stessi, è una grande metropoli all’interno della quale si può trovare oltre ad una fervida attività culturale anche un luogo in cui si concentrano i due terzi dell’economia degli Emirati Arabi Uniti che ha raggiunto l’apice del proprio sviluppo grazie anche alle risorse petrolifere.

Città che unisce la propria identità araba con un’apertura multiculturale unica nel suo genere, pur mantenendo ferree regole di base in merito alle proprie leggi, unitamente a Dubai, è divenuta nel trascorrere degli anni luogo in cui le architetture avveniristiche dei grattacieli e di varie strutture in metallo e vetro, si coniugano perfettamente con la propria storia antica e tradizioni, per non parlare dello spettacolare incontro tra il mare ed il deserto.

La Gran Moschea dello Sceicco Zayed ne è un esempio, dal perimetro impreziosito di mille colonne bianche da cui svettano le 80 cupole che si contrappongono alle luci d’ingresso e dall’oro dei lampadari interni, il Forte Al Jahili dalle lunghe mura merlate o i mercati tradizionali Suk in cui acquistare spezie ed artigianato locale, la rendono un territorio affascinante in cui potrebbe valere la pena di vivere ed investire.

Ma per tornare a valutare la possibilità di aprire una pizzeria ad Abū Dhabī, per iniziare il percorso nell’ iter in merito alla regolamentazione prevista, è d’obbligo informare che certamente su questo territorio non è così semplice come si potrebbe erroneamente pensare, intraprendere attività.

D’altro canto se si valutano i sondaggi degli abitanti di Abū Dhabī in merito agli italiani, si rileva che la nostra cultura ed i nostri concittadini inevitabilmente vengono associati al cibo, e ciò rende estremamente incoraggiante un eventuale progetto imprenditoriale finalizzato alla ristorazione.

Come per ogni scelta in merito ad un trasferimento, sarà importante fare delle valutazioni complessive sui pro e sui contro, realizzare un piano economico e cosa importantissima partire preventivamente per un soggiorno in questa città non breve al fine di valutare la propria compatibilità con gli usi e costumi, oltre ad altri aspetti del luogo.

APRIRE UNA PIZZERIA AD ABU DHABI LA SCELTA DEL LOCALE

Aprire una pizzeria a Abū Dhabī nella sostanza ed in prima fase non è certamente diverso dall’ aprire una pizzeria in Italia, si sta parlando ovviamente della stesura di un business plan, dell’applicazione della normativa fiscale, amministrativa e legale, come della valutazione della location e di tutti quegli aspetti relativi alla vera e propria attività tenendo presente comunque che le tasse non ci sono.

Scelta del personale, dell’arredo, dei manufatti atti allo svolgimento del lavoro, insegne, ed in questo caso, non per ultimo, il contemplare uno spazio dedicato al narghilè, strumento per fumare tabacco, al fine di conquistare i clienti autoctoni, completeranno il quadro di previsione.

Ma se in Italia la scelta del locale si basa quasi esclusivamente nell’individuare il territorio sul quale aprire nuova impresa, concorrenza e target di riferimento da voler raggiungere, ad Abū Dhabī vanno a concorrere altri aspetti.

Pur considerando che la scelta di aprire una pizzeria ad Abū Dhabī sul territorio cittadino consentirà un investimento iniziale che si può variamente quantificare intorno ai 100.000 euro anno solo per l’affitto, bisogna tener presente che questa opzione vi impedirà la possibilità di poter somministrare bevande alcoliche, servizio che differentemente potrete evadere nel caso in cui decideste di aprire una pizzeria in un hotel. Questo, considerato zona franca, non sarà sottoposto alle restrizioni che la regolamentazione giuridica degli Emirati Arabi prevede, ma d’altro canto farà levitare decisamente la somma prevista per affitto annuo della location.

Il costo dell’investimento comunque potrà essere compensato dai prezzi del menù che proporrete ai vostri ospiti.

Altra considerazione da non sottovalutare riguarda la ricerca del personale, ad Abū Dhabī come a Dubai pur non essendoci una regolamentazione in merito alle risorse da adottare per la propria attività, esistono dei precisi costumi in merito alle etnie d’appartenenza ed alla loro destinazione nel mondo del lavoro.

Pensare di poter assumere come cameriere all’interno della propria struttura un italiano sarebbe screditante per l’immagine dei nostri concittadini in questi Paesi che, diversamente, sono estremamente apprezzati per le occupazioni ad alto livello che ricoprono..

Nel settore della ristorazione potrebbe essere accettato uno chef, un maitre, un barman italiano molto famoso, ma mai un cameriere o un lavoratore secondario. I lavori più umili sono in questo territorio appannaggio di etnie indiani, filippini, bengalesi ed altri, assumere un italiano per queste mansioni significherebbe precludergli per tutta la vita una risalita sociale e lavorativa.

Di contro, l’apprezzamento che il popolo italiano ha acquisito in questo Paese, data la presenza di professionisti di tutto valore, sicuramente garantirà al futuro investitore una credibilità che non avrà certo poco peso nella contrattazione imprenditoriale.

ASPETTO LEGALE, AMMINISTRATIVO E FISCALE

Iniziamo ora ad indagare gli aspetti imprescindibili ai quali ci si dovrà sottoporre.

Innanzitutto la pianificazione dell’attività attraverso un’indagine sul territorio, un business plane che preveda la capacità dell’investimento iniziale seguito da un piano di rientro a scadenza mensile o annuale con ovviamente quantificazione dei costi fissi e varabili.

La possibilità di potersi rivolgere a professionisti di settore non è da escludere viste le numerose variabili a cui si dovrà necessariamente andare incontro.

L’imprescindibile conoscenza fluente della lingua inglese seguita dalla capacità di poter dimostrare al Ministero per lo Sviluppo Economico Locale di possedere denaro sufficiente per l’apertura dell’attività saranno il passo successivo.

Per poter aprire una pizzeria ad Abū Dhabī ulteriore ma sostanziale aspetto riguarderà la ricerca di un socio nativo del luogo, questo, esonerato da tutti quegli obblighi che comunemente una società prevede, ovvero condivisione delle spese d’avvio come di tutte le spese accessorie e di star tap od eventuali successive, dovrà, detenere per legge la maggioranza delle quote ed il controllo sull’esercizio che si andrà ad aprire.

Una volta identificato il socio si dovrà fare altrettanto per il locale che, come abbiamo esposto, potrà essere differentemente scelto sul territorio o all’interno di strutture alberghiere per superare la restrizione del divieto di servire bevande alcoliche, di pagamento di dazi doganali, imposte sul terreno e commerciali.

La registrazione unitamente al visto dell’attività potrà avere un costo variabile tra i 5 ed i 10 mila euro annui.

Avendo basato la propria crescita sull’apertura ad una società multiculturale, gli Emirati Arabi non avranno motivo alcuno di ostacolare l’apertura di nuove realtà imprenditoriali, a meno che non vi siano gravi impedimenti, e saranno estremamente aperti a sostenere progetti ed idee, importante quindi presentarsi con un piano di lavoro chiaro, efficace e magari anche originale.

Ricercando inoltre i propri fondi in loco non si potrà escludere la possibilità di poter aspirare a contribuiti da parte dello stato, gli incentivi per l’apertura delle aree business che vengono stanziati sono notevoli, o differentemente di essere finanziato da investitori locali.

Un’altra possibilità invece per superare tutti gli oneri relativi alla costituzione di un’azienda potrà invece essere quello di rilevarne una preesistente stipulando degli accordi con il proprietario.

Si potrà comunque in quest’ultimo caso intervenire sulla tipologia del locale conformandolo a quella che è la personale idea di business, non dimenticando però che tutto il pacchetto dovrà prevedere un filone comune, si fa riferimento alla tipologia d’arredo, al menù, all’insegna.

Da non dimenticare è che un atteggiamento d’ascolto e non invasivo sarà estremamente apprezzato dal mondo arabo che considererà questo modo di porsi estremamente rispettoso ed aprirà decisamente molte porte.

Entrare ad Abū Dhabī prevede il possesso di un passaporto che garantisca un soggiorno di tre mesi per il visto turistico e di sei per un visto che abbia finalità di soggiorno di lavoro, in questo caso, oltre ai documenti relativi all’identificazione propria e dei familiari, sarà a volte necessario il contratto.

 

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