
L’idea di aprire una piccola osteria è certamente buona, ma se realizzata nel modo giusto potrebbe riscuotere davvero un grande successo. La crisi economica degli ultimi dieci anni ha messo in ginocchio imprese e famiglie, ma questo ha fatto da stimolo per molti imprenditori. Infatti l’obiettivo di trovare la giusta strada per poter guadagnare e uscire da una situazione economica particolarmente critica.
Non è sempre facile trovare un’attività redditizia, ma operare nel settore della ristorazione può dare grandi soddisfazioni sotto tutti i punti di vista. Del resto le persone amano mangiare fuori almeno una volta a settimana e la cucina sta occupando una posizione sempre più importante tra la gente. Ne sono un esempio i numerosissimi libri e programmi televisivi con cuochi e gastronomi.
In ogni modo una piccola osteria è pur sempre un’impresa e per questo bisogna curare con attenzione ogni particolare e fare sempre riferimento alle normative vigenti. Prima ancora di iniziare a redigere un business plan è essenziale focalizzarsi sulle proprie competenze e sulle abilità possedute. Si deve saper cucinare o almeno gestire il locale assumendo un cuoco. Inoltre è necessario disporre di un budget iniziale cospicuo per effettuare l’investimento.
Ci si deve saper relazionare, si fanno sacrifici e si profonde un grande impegno che va mantenuto costante. Mai lasciarsi abbattere di fronte agli ostacoli. Vanno superati. Del resto il buon cibo accompagnato da un buon bicchiere di vino non sarà mai snobbato dalle persone. Ci vuole però la qualità. Si selezionano con cura gli ingredienti, si pubblicizza l’osteria e si propongono prezzi contenuti. Del resto è proprio quest’ultima la caratteristica di questo tipo di attività commerciale.
Il locale deve avere minore formalità rispetto a un ristorante, offrendo un ambiente semplice in cui i commensali possono trascorrere piacevolmente il tempo insieme mentre gustano i sapori del territorio. Non devono spendere troppo. Meglio anche lavorare in questa direzione per fidelizzare i clienti, che devono trovarsi bene e tornare, garantendo il reddito al proprietario e il salario ai dipendenti.
APRIRE UNA PICCOLA OSTERIA: IL LOCALE
Se la cucina è l’essenza dell’attività, non da meno è la scelta del locale per chi vuole aprire una piccola osteria. L’ambiente è un fattore che può decretare il successo dell’attività commerciale. Non bisogna però agire d’impulso, meglio prima svolgere un approfondito studio del territorio con un’analisi di mercato. Conoscere la presenza di concorrenti e la loro offerta permette di capire le esigenze delle persone e di fare un calcolo delle potenzialità della zona in termini di guadagno.
Prendere in esame i punti strategici aiuta a conquistare visibilità e clienti. Ad esempio la vicinanza con discoteche, centri sportivi, cinema oppure importanti luoghi turistici e attrazioni locali aiuta a raggiungere un maggior numero di persone interessate a consumare un pasto all’interno dell’osteria. Per evitare di consumare il budget iniziale in fretta è consigliabile aprire una piccola osteria in un locale in affitto. Bisogna provare e quindi verificare l’andamento per poi crescere passo a passo.
Si risparmierà meno sull’arredamento del locale, perché in questo caso bisogna caratterizzare il locale e personalizzare la struttura in base al tipo di offerta e di clientela. Non si tratta di eleganza o design, ma sicuramente di dare un tema o comunque un adattamento. Deve essere riconoscibile l’impronta del titolare, perché in qualche modo i commensali si sentiranno a proprio agio e saranno lieti di tornare, non solo per la cucina.
Possono esserci sedie o panche in legno, posate e bicchieri non costosi, ma ci vuole un’idea da seguire. Il rustico ci vuole, ma va pensato, non lasciato al caso, perché anche in un’osteria ogni elemento deve trovare la giusta collocazione. Ci si lascia guidare dal gusto personale, ma va pianificato prima così da selezionare gli arredi e gli oggetti in modo opportuno. Va creato un ambiente particolare.
APRIRE UNA PICCOLA OSTERIA: DIPENDENTI E PROMOZIONE
Gli altri aspetti importanti per aprire una piccola osteria sono la scelta del personale e la pubblicità. Il servizio deve funzionare e il locale va conosciuto, visibile, così che gli interessati possano prenotare il loro tavolo e assaggiare le prelibatezze proposte. Se il titolare non è abile in cucina deve assumere uno chef all’altezza. Le sue caratteristiche? Un’ottima conoscenza delle ricette tradizionali locali. È questo ciò che la gente si aspetta di mangiare all0interno del locale.
L’intero staff, inclusi i proprietari, deve saper trattare i clienti con simpatia e cordialità. Si crea quasi un rapporto di amicizia. L’ospitalità viene messa sullo stesso piano della cucina. Poi c’è sempre il prezzo contenuto da mantenere. Sono queste le carte che fidelizzano le persone e che aiutano a battere la concorrenza. Chiaramente poi si deve far conoscere il locale attraverso una pubblicità mirata.
Il passaparola è sempre utile, ma non abbastanza. Va messa a punto una strategia, creando inserzioni su giornali locali e riviste specializzate, nonché prendendo parte a manifestazioni e curando la presenza su internet. In questo caso si sfruttano i social network. Si possono condividere immagini, menù e notizie su eventi speciali. Tutti i canali hanno un preciso pubblico, ma una buona comunicazione integrata tra i vari mezzi è l’ideale.
APRIRE UNA PICCOLA OSTERIA: LA BUROCRAZIA
Con l’aiuto del commercialista si può affrontare ogni adempimento in sicurezza, senza rischiare di commettere errori gravi. Ma cosa bisogna fare per aprire una piccola osteria? Si inizia con la richiesta della partita Iva all’Agenzia delle Entrate per proseguire con l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio. Poi si aprono le posizioni Inps e Inail per titolari e dipendenti.
Una volta completati questi passaggi si presenta al Comune la Dichiarazione di Inizio Attività così da ricevere l’ispezione dei Vigili del Fuoco per la verifica del rispetto delle norme antincendio e dell’Azienda Sanitaria Locale in relazione all’igiene dell’osteria. Queste visite, se tutto è a posto, consentono di ricevere le certificazioni necessarie ad aprire una piccola osteria.
Non ci si deve dimenticare che chi opera in cucina, quindi cuoco o titolare, deve essere in possesso dell’attestazione HACCP. Per ottenerla si fa un corso di formazione con superamento dell’esame finale, inoltre si devono avere o un titolo di studio o una qualifica nel settore oppure un’esperienza di almeno due anni nella ristorazione maturata negli ultimi cinque anni. Il corso riguarda l’igiene alimentare inclusa la conservazione dei cibi. Serve a tutti coloro che trasformano e vendono cibi e bevande.
APRIRE UNA PICCOLA OSTERIA: RIFLESSIONE CONCLUSIVA
Sicuramente aprire una piccola osteria può rivelarsi davvero un’idea di successo, ma è fondamentale avere un chiaro piano imprenditoriale da seguire. Ci sono regole da rispettare e soprattutto bisogna imparare i gusti della clientela per accontentarla. Ogni dettaglio assume una grande importanza per questo tipo di attività commerciale.
Non si tratta solamente di investire denaro, ma ai soldi si deve abbinare il proprio comportamento. Il saper fare è la vera chiave che permette di trasformare le spese in ricavi. In ogni caso se non si dispone del capitale iniziale si possono trovare soci interessati a investire senza necessariamente essere coinvolti nel lavoro. Oppure si possono chiedere alle banche. In alternativa è consigliabile verificare all’atto dell’avvio i bandi regionali perché potrebbero esserci finanziamenti a fondo perso.
Donne, giovani e disoccupato sono le categorie che possono beneficiare di particolari agevolazioni e incentivi. Ci sono anche fondi di garanzia, ovvero prestiti da restituire che contano su tassi particolarmente bassi. Anche per questo aspetto il commercialista può essere d’aiuto nella ricerca e nell’esame dei bandi disponibili. Se vi sono opportunità il professionista assicura un supporto per la predisposizione e la trasmissione della documentazione richiesta. Queste opportunità aiutano a contenere la spesa iniziale. Un elemento da non sottovalutare vista la necessità di spesa elevata.