Aprire un’oasi ecologica: tutto quello che devi sapere

Aprire un'oasi ecologica

I rifiuti e la loro raccolta rappresentano una delle emergenze più grandi e difficili da gestire. Basta guardare le grandi città d’Italia per rendersi conto che la loro gestione da parte dei soli enti pubblici non è sufficiente e allora perché non fare della raccolta dei rifiuti un vero e proprio lavoro? Vediamo nel dettaglio tutto ciò che devi sapere per poter aprire un’oasi ecologica.

APRIRE UN’OASI ECOLOGICA: LA SCELTA DEL LUOGO

Per aprire un’oasi ecologica o isola ecologica occorre sapere che si tratta di un’area recintata e custodita dove i cittadini e aziende possono conferire diversi tipologie di rifiuti. In particolare, trattasi di rifiuti urbani, rifiuti artigianali e/o commerciali assimilabili a quelli urbani. La finalità dell’oasi ecologica è quella non solo di recuperare i rifiuti, ma anche quella di riciclarli per poi essere trasformati in altri oggetti. In definitiva si tratta di un’attività che oltre a tutelare l’ambiente da possibili fonti di inquinamento (abbandono dei rifiuti), fa in modo che raggiungano altre aziende che trasformano i rifiuti riciclati in energia pulita o altri oggetti.

Considerata l’ingente mole di rifiuti che ogni giorno viene prodotta, aprire un’oasi ecologica rappresenta una vero e proprio affare, sempre se saputo gestire in modo adeguato e seguendo tutte le normative in materia.

La scelta del luogo in cui far sorgere l’oasi ecologica dovrà tener conto di diversi fattori. Primo fra tutti, il luogo dovrà sorgere in zone di minore densità abitativa, facendo in modo di recare il minor disturbo possibile agli abitanti del luogo e al contempo dovrà essere facilmente raggiungibile dall’utenza che conferisce i rifiuti, nonché ai mezzi che provvederanno al trasporto del materiale da smistare verso le varie aziende che si occuperanno del riciclaggio dei rifiuti.
Oltre a quanto detto poc’anzi si dovrà tener conto dell’assetto urbanistico della zona in oggetto e dell’esistenza di eventuali vincoli paesaggistici o di altro genere. Cosa molto importante, l’oasi ecologica dovrà sorgere lontano da eventuali faldi acquifere.

APRIRE UN’OASI ECOLOGICA: CARATTERISTICHE DEI RIFIUTI CHE SI POSSONO CONFERIRE

Una volta trovata l’area sulla quale far sorgere l’oasi ecologica e dopo aver ottemperato a tutta la trafila burocratica, di cui ci occuperemo nei prossimi paragrafi, l’oasi dovrà essere dotata di adeguata recinzione non inferiore ai 2m di altezza, di un sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane e dell’allacciamento alla rete idrica e fognaria. Dovrà inoltre avere una zona coperta con pavimentazione impermeabile e tettoia in cui saranno posizionati contenitori di raccolta per determinati tipi di rifiuti ( oli esausti, elettrodomestici, farmaci scaduti, pile ecc.) e una zona non asfaltata e scoperta in cui andranno posizionati i cassoni per la raccolta dei rifiuti secchi non pericolosi. Inoltre, dovrà essere predisposta una zona ricezione per gli utenti del servizio, con relativo box ufficio e servizi igienici. L’intera oasi dovrà essere dotata di tutti i sistemi di sicurezza per i lavoratori, di un sistema antincendio e di adeguata illuminazione.

Partendo dal presupposto che le oasi ecologiche non sono delle discariche in cui si può conferire ogni tipo di rifiuto, ma zone di stoccaggio di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata destinati ad essere riutilizzati o trasformati in altri prodotti, in un’oasi ecologica possono essere conferiti i seguenti rifiuti:

  • vetro
  • carta e cartone
  • contenitori in plastica
  • lattine di allumini
  • materiale da demolizione
  • rifiuti ingombranti metallici e non metallici
  • pneumatici
  • rifiuti vegetali
  • prodotti esausti di varia natura (fisici o chimici)
  • legno

APRIRE UN’OASI ECOLOGICA: PRATICHE BUROCRATICHE E CAPITALE DA INVESTIRE

Per aprire un’oasi ecologica occorre prima di tutto creare una società, che a seconda delle dimensioni e del capitale che si vuole investire può essere una società a responsabilità limitata (Srl) o una società in accomandita semplice (Sas). Una volta richiesta anche la partita IVA, necessaria per le fatturazioni, la società dovrà essere iscritta nel registro delle imprese. Il passo successivo è quello di iscriversi all’Albo dei Gestori Ambientali (su base regionale o provinciale) e poi al SISTRI, ovvero il sistema per il tracciamento dei rifiuti.

Trattandosi di un’attività che richiede diversi tipi di permessi, anche a seconda del tipo di rifiuti che si intende trattare, il consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista, come per esempio un commercialista, che sarà in grado di indicare in modo chiaro e preciso tutti i passaggi da seguire per aprire un’oasi ecologica e tutta la documentazione che dovrete tenere per svolgere la vostra attività in modo conforme alla legge, tale da evitare spiacevoli sorprese.

Aprire un’oasi ecologica richiede un investimento iniziale abbastanza cospicuo, considerato che oltre all’acquisto dell’area da destinare a oasi, occorrono i fondi per la costruzione del capannone, l’acquisto di macchinari e cassoni, nonché per l’esecuzioni di tutti i lavori per mettere a norma l’attività. Ad ogni modo è anche possibile aprire un’attività in franchising che richiede un investimento iniziale molto più limitato. Inoltre, occorre sempre informarsi sull’esistenza di fondi messi a disposizione dalla Stato o dalle Regioni, o magari di finanziamenti da parte dell’Unione Europea.

 

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Commenti

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  1. Salve, se siete conoscete aziende che sono abilitati di franchising di ambiente. Cordiali saluti


  2. Salve, volevo chiedere, nel caso si voglia aprire un attività per il recupero di ingombranti nello specifico mobili, divani , porte ecc., occorre sempre un capannone con pavimentazione industriale o è soggetto ad altri obblighi ? Grazie

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