
Progettare di aprire un’insalateria non è una cattiva idea imprenditoriale, a condizione di investire nel campo commerciale tutta una serie di risorse. Capacità imprenditoriali e relazionali, sacrifici, buon senso e un budget iniziale sono risorse umane e finanziare alla base di un business vincente. In commercio la grande concorrenza non deve spaventare solamente quando si mettono in campo le strategie di mercato più opportune.
Al contrario, i rischi di fallire e vanificare gli sforzi, aumentano in maniera esponenziale di fronte a una progettualità poco seria e non rispettosa di precise regole. Detto questo, complice una maggiore attenzione alimentare da parte dei consumatori, oggi le insalaterie sono una realtà consolidata e potenzialmente attività lavorative capaci di prospettare buone soddisfazioni professionali. Un’attività commerciale che riscuote sempre più consensi da parte dei clienti, felici di consumare pietanze fresche, genuine e salutari.
Mettersi in proprio puntando su un’attività commerciale del genere può essere dunque un’intuizione di successo, anche alla luce di un investimento iniziale non particolarmente elevato. Scopriamo allora insieme nei paragrafi seguenti come fare per aprire un’insalateria: cosa serve, costi e franchising, passaggi burocratici e consigli finali per un business vincente, ecco quello che c’è da sapere.
APRIRE UN’INSALATERIA: COSA SERVE
Per aprire un’insalateria non bisogna possedere particolari conoscenze e competenze, l’importante è avere le giuste capacità imprenditoriale, organizzative e gestionali, tenacia e proporre ai consumatori prodotti di qualità, genuini e di tendenza.
Altre qualità da cui non si può prescindere per un business di successo sono l’inventiva e la grande passione per il settore culinario, aspetti fondamentali per intercettare le curiosità dei clienti e per realizzare piatti originali. Doti personali a parte, è necessario concentrarsi anche sul locale da destinare alla nuova attività commerciale.
Una location che non richiede grandi spazi, potrebbe infatti essere sufficiente un locale di 50/60 metri quadrati. Questo perché per lo sviluppo di un’attività simile non occorrono grandi macchinari né una cucina sofisticata. Poi molto dipende dalle intenzioni e dalle aspettative, nel senso che allestire un’insalateria da asporto è un conto, mentre diverso è puntare su un locale arredato per i consumi in loco.
Al di là delle dimensioni della location, la stessa deve rispettare tutte le norme in termini di agibilità, igiene e sicurezza. Senza il rispetto della normativa e i permessi dell’autorità locali non sarà affatto possibile l’inizio dell’attività. Autorizzazioni vincolate ai rigidi controlli di rito, verifiche che continueranno nel tempo per accertare il mantenimento dei requisiti previsti dalla legge.
Come per ogni altra attività imprenditoriale, individuare il luogo e la location perfetti per la propria iniziativa commerciale, significa investire tempo e denaro anche in una profonda indagine di mercato. Stiamo parlando di uno studio di settore per individuare un posto strategico, funzionale e raggiungibile con i mezzi di trasporto senza alcuna difficoltà. Inoltre, l’indagine deve puntare anche a scoprire gli eventuali concorrenti nelle vicinanze.
APRIRE UN’INSALATERIA: COSTI E FRANCHISING
Aprire un’insalateria dal nulla vuol dire impegnare una cifra di denaro di qualche migliaia di euro, anche se non si tratta di somme astronomiche. Costi che dipendono soprattutto dalla grandezza e dalla posizione del locale, dall’assunzione di eventuali dipendenti, dall’arredamento e dalla campagna pubblicitaria.
Naturalmente con una struttura particolarmente attrezzata per le consumazioni in loco, rispetto a una solo da asporto, i costi aumentano e non di poco. Ad affiancare queste spese principali ci sono poi i costi per gli allacci delle utenze e per le pratiche burocratiche. Appare chiaro che quantificare il capitale da investire è un’operazione difficile da portare a termine, tutto dipende dalle intenzioni e dalla disponibilità economica.
Senza grosse risorse finanziarie il suggerimento è di cominciare a lavorare con un’attività a conduzione familiare e puntando molto sulla creatività. Con la professionalità, la cordialità e con piatti originali e genuini è molto più facile conquistare una buona fetta di utenza e aumentare il volume di affari.
Inoltre, non va neanche dimenticata la formula del franchising. Un modo per fruire della fama di un brand conosciuto già sul mercato di settore, di una continua assistenza dal punto di vista gestionale e burocratico, della formazione e dell’aggiornamento e di altri vantaggi.
In parole semplici, avviare un’attività imprenditoriale con il vantaggio di un marchio famoso alle spalle vi aiuterà molto nel cammino verso il successo. Il franchising è una buona opportunità, la cosa fondamentale è saper scegliere il brand a cui affiliarsi, anche in relazione alle condizioni contrattuali del rapporto di collaborazione.
APRIRE UN’INSALATERIA: PASSAGGI BUROCRATICI
Dal punto di vista burocratico per aprire un’insalateria bisogna presentare una serie di documenti per regolarizzare alcune posizioni, adempimenti obbligatori per iniziare a lavorare in piena regola. Si tratta di aprire la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la CCIAA, aprire le posizioni INPS e INAIL, richiedere l’autorizzazione per poter esporre l’insegna e presentare al Comune la segnalazione di inizio attività.
Ricordiamo sempre che per adempiere agli obblighi nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, dell’INPS, dell’INAIL e della Camera di Commercio esiste la Comunicazione Unica d’Impresa. Una procedura online veloce e sicura, ideata per facilitare lo snellimento amministrativo. Inoltre, trattandosi di un’attività commerciale volta alla somministrazione di alimenti, servono le attestazioni SAB e HACCP.
In ogni caso, per il disbrigo della documentazione burocratica la cosa migliore da fare è quella di delegare il compito a un professionista. Un commercialista pienamente cosciente della delicata materia e pronto a consigliarvi al meglio. Una persona non solo utile per assolvere a tutti gli obblighi burocratici propedeutici all’avvio della nuova attività commerciale, ma anche indispensabile durante l’intera gestione della stessa.
In fondo, trovare un commercialista che fa al vostro caso non è affatto così difficile, basta chiedere in giro oppure contattare direttamente l’Ordine dei Dottori Commercialisti più vicino alla vostra zona. Meglio non rischiare quando si tratta di doversi confrontare con la burocrazia e quando la soluzione è particolarmente semplice da trovare.
APRIRE UN’INSALATERIA: CONSIGLI FINALI PER UN BUSINESS VINCENTE
Per avere buone speranze di successo, come già sottolineato in precedenza, è importante attenzionare diversi aspetti sia nella fase precedente l’avvio che durante l’intera gestione dell’attività commerciale. Occorrono una location accogliente, gradevole e strategicamente posizionata, in prossimità di scuole, uffici e aziende, un’accurata analisi di mercato per conoscere la concorrenza e orientarvi sull’offerta di qualità da assicurare ai consumatori, una politica dei prezzi in linea con il mercato e una campagna promozionale ben indirizzata.
Riuscire a proporre un’offerta di alta qualità e prodotti salutari a prezzi competitivi è una strategia di mercato quasi sempre vincente. Viceversa, un’offerta scadente e magari a prezzi esagerati, accorcia solamente la strada verso un precoce fallimento. Occhio anche alla campagna pubblicitaria oggi, più che in passato. un elemento di primo piano per un business vincente.
Molto difficile contrastare la concorrenza e farsi conoscere sul mercato di settore senza praticare una buona promozione della propria attività imprenditoriale. Per aprire un’insalateria e confidare in buoni guadagni un effciace sito web è indispensabile, al pari dei social network. Tra l’altro, puntare sulla pubblicità online non preclude la possibilità di far conoscere il proprio lavoro all’utenza finale anche attraverso i canali tradizionali: tv, radio, volantini e partecipazioni alle manifestazioni.
Ogni mezzo è buono per dare visibilità alla nuova attività commerciale, basta saper sfruttare tutti gli strumenti al meglio per ottimizzare la campagna pubblicitaria. Il tutto, fermo restando, che alla gente vanno garantiti prodotti finali di assoluta qualità, altrimenti ogni cosa risulterà completamente inutile. La morale in commercio è sempre la stessa: i fatti prima di tutto. La gente non va presa in giro, bisogna soddisfare i clienti offrendo il massimo possibile.