
Aprire una guest house può costituire un’ottima opportunità di guadagno sia per chi intende realizzare un guadagno extra sia per chi è alla ricerca di un’alternativa di lavoro.
In genere, chi decide d’intraprendere un’attività simile lo fa perché ha intenzione di gestire un’attività extra-imprenditoriale che possa realizzare un’altra entrata rispetto a quella del proprio lavoro principale.
La guest house rientra nel novero delle strutture ricettive extra-alberghiere che offrono generalmente solo il servizio di pernottamento. La disciplina delle guest house varia secondo la tipologia dei servizi offerti. Se sono forniti servizi ulteriori rispetto a quello del pernottamento, l’attività diventa imprenditoriale con ricadute anche sul piano della disciplina normativa.
APRIRE UNA GUEST HOUSE: I REQUISITI
Per adibire un appartamento all’attività di Affittacamere, è necessario verificare che si tratti di un immobile che abbia come destinazione d’uso quella di tipo abitativo-residenziale. Rappresenta un caso eccezionale, la Regione del Veneto che richiede, invece, per lo svolgimento della suddetta attività che l’immobile abbia una destinazione di tipo turistico-ricettivo.
Per un’elencazione dettagliata dei requisiti richiesti per aprire una guest house, occorre consultare la normativa di riferimento, rappresentata dai regolamenti regionali, che stabilisce quali strutture ricettive rientrano tra quelle extra-alberghiere e quali caratteristiche devono avere (ad esempio sono previsti dei limiti con riferimento al numero delle stanze e degli ospiti). Le guest house, a differenza delle strutture ricettive alberghiere, non sono classificate attraverso le stelle.
NON SUSSISTE OBBLIGO DELLA PARTITA IVA PER APRIRE UNA GUEST HOUSE
Aprire una guest house non comporta l’obbligo di richiedere il rilascio della partita iva da parte dell’Agenzia delle Entrate. La mancata previsione di tale obbligo risiede nel fatto che l’apertura di un’attività di affittacamere non implica di norma l’esercizio di un’attività imprenditoriale. La qualifica dell’attività come imprenditoriale dipende anche dalla differente legislazione regionale in materia di strutture ricettive. Infatti, ogni Regione emana un proprio regolamento per regolare il settore turistico.
Per qualificare un’attività del genere come commerciale, e quindi come imprenditoriale, occorre che siano offerti servizi aggiuntivi (come le pulizie e il cambio delle lenzuola) e che sia svolta con professionalità. Questo requisito implica che l’attività ricettiva si svolga costantemente tutto l’anno. Nelle guest house, invece, l’attività si caratterizza proprio per il suo svolgersi in modo occasionale.
APRIRE UNA GUEST HOUSE: LA PROCEDURA
Il primo passo da compiere per aprire una guest house è darne comunicazione allo sportello unico delle attività produttive (SUAP) del luogo in cui si trova l’appartamento da adibire ad Affittacamere. Taluni enti consentono d’inviare la comunicazione mediante una procedura telematica.
Presso il SUAP è possibile raccogliere informazioni su come inviare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), che di norma è sempre obbligatoria per esercitare l’attività in questione.
La SCIA, che ha preso il posto della denuncia d’inizio attività (DIA), deve essere presentata prima di aprire la guest house. Ha il vantaggio di consentire al richiedente di poter aprire l’attività contestualmente alla presentazione della richiesta. L’ente locale del luogo in cui avrà sede la guest house avrà sessanta giorni per verificare la sussistenza dei presupposti richiesti dalla legge.
Unitamente alla Scia, occorre presentare la documentazione prevista dalla normativa in materia. Dal momento che ciascuna Regione adotta il proprio regolamento, è importante chiedere al SUAP le procedure specifiche da attuare per aprire una guest house. È probabile che in taluni casi sia richiesta solo la planimetria della struttura o che, invece, sia resa obbligatoria la stipulazione di una polizza assicurativa di responsabilità civile. Al di là dell’obbligo normativo è comunque preferibile stipulare la suddetta polizza soprattutto per tutelarsi dai danni che cose e persone potrebbero subire nel corso del soggiorno presso la guest house.
Nell’ambito delle formalità da ottemperare insieme alla presentazione della SCIA, è la richiesta del nulla osta igienico-sanitario. La domanda va presentata all’Asl del luogo in cui aprirà la guest house.
Il titolo autorizzativo riguarda l’idoneità della cucina e le dimensioni dei locali, dove il personale si cambia. Se è la prima volta che si apre un’attività di questo tipo è consigliabile, prima di aprire la guest house, informarsi presso l’Asl del posto per conoscere le procedure cui uniformarsi.
LA TASSAZIONE DEI GUADAGNI
La tassazione dei guadagni realizzati dalla guest house dipende essenzialmente dalla natura commerciale o meno dell’attività ivi svolta. Come detto sopra, la natura commerciale dell’attività qualifica la stessa come imprenditoriale determinando l’applicazione di una normativa ad hoc.
Se la gestione dell’attività è tipo non imprenditoriale, i guadagni realizzati vengono assoggettati alla disciplina prevista in materia di redditi fondiari. In questo caso, l’imposta sarà calcolata sulla base della rendita catastale dell’immobile.
Se l’attività di affittacamere è svolta, anche alla luce delle normative locali, con carattere di commercialità i relativi guadagni sono classificati come redditi diversi e sono cumulati agli altri eventuali redditi per essere sottoposti insieme alla tassazione a scaglioni dell’IRPEF.
Se, invece, la guest house è gestita come attività d’impresa, i redditi seguiranno la disciplina prevista per le società e saranno assoggettati a Ires e a Irap.