Aprire una fattoria didattica: tutto quello che devi sapere

aprire una fattoria didattica

PERCHE’ APRIRE UNA FATTORIA DIDATTICA

Aprire una fattoria didattica oppure anche una city farm – ossia una fattoria urbana -, è un progetto che in non pochi tentano di realizzare. Le ragioni sono molteplici e possono tuttavia essere ricondotte verso due tronconi principali: cercare una dimensione di vita meno caotica e più vicina alla natura ed effettuare un investimento economico che hai i suoi vantaggi in termine di guadagni.
La maggioranza di coloro interessati a questa opportunità, sono già titolari di aziende agricole o di agriturismi che sono favoriti dal possedere strutture e terreni già adibiti a coltivazione ma risultano interessati ad analizzare questa forma di investimento anche persone che non hanno mai avuto un pezzo di terra in vita loro ma che sono disposti a mutare radicalmente la loro esistenza come dei novelli Cincinnato.

Le fattorie didattiche hanno una storia che parte da lontano ed, esattamente, dai Paesi scandinavi che per primi idearono questo modo di avvicinamento alla natura da parte di studenti che dovevano sensibilizzarsi a proposito di natura, tutela del territorio, biodiversità, educazione alimentare e usi e tradizioni.
Negli ultimi trent’anni del secolo scorso questo fenomeno raggiunse il Regno Unito e, via via, si propagò arrivando anche nel nostro Paese.
In Italia l’esplosione esponenziale delle fattorie didattiche si è registrata negli ultimi dieci anni grazie ad una maggiore sensibilizzazione verso le tematiche legate alla natura, al biologico e al recupero di valori che si credevano perduti tanto che al giorno d’oggi alcune statistiche affermano che sono più di duemila le fattorie didattiche presenti nel nostro Paese.

LE ATTIVITA’ PRESENTI IN UNA FATTORIA DIDATTICA

Ma esattamente, cosa di fa in una fattoria didattica?
All’interno di una realtà rurale come quella che vive un fattoria didattica, ci sono tante attività che coinvolgono il visitatore. E’ possibile assistere a tutte quelle fasi legate al mondo contadino che possono riguardare dalla mungitura al lavoro di trasformazione del latte in prodotti caseari; o anche addentrarsi in quello che è il ciclo della panificazione partendo dalla raccolta del grano per finire alla pagnotta appena sfornata; oppure, capire i meccanismi delle coltivazioni sin dalla preparazione della terra fino alla raccolta di quanto prodotto grazie al lavoro dell’uomo.

E’ errato supporre che il visitatore sia relegato al solo ruolo di spettatore passivo. Infatti, allo stesso vengono date opportunità per entrare materialmente nel vivo dei vari processi lavorativi come mungere una mucca, governare gli animali, preparare l’impasto per il pane ect.
Appare evidente il fatto che c’è sempre uno o più accompagnatori che sono a disposizione per spiegare ed illustrare, quanto si starà vedendo e che sono pronti a rispondere ad ogni tipo di domanda relativa al lavoro che si compie in una fattoria.

Ma in una fattoria didattica non c’è solo il ‘duro lavoro’. Infatti, spesso e volentieri, viene data la possibilità al visitatore di degustare i cibi realizzati con i prodotti che provengono dalla stessa fattoria a dimostrazione di come siano differenti i sapori di una prelibatezza a km zero.
Non è raro che le fattorie didattiche organizzino anche qualcosa di divertente per il tempo libero, come una escursione nei dintorni, una gita in mountain bike, una passeggiata a cavallo o altro ancora.

I PASSI NECESSARI PER APRIRE UNA FATTORIA DIDATTICA

Come per ogni altra realtà, anche una fattoria didattica deve sottostare ad un iter burocratico atto a legalizzare la sua posizione.
E’ bene, quindi, sapere cosa occorre fare a termini di legge.
Per ottenere la qualifica di ‘fattoria didattica’ bisogna rivolgersi alle amministrazioni regionali che sono le uniche autorità che, seguendo propri parametri spesso differenti tra regione e regione, possono certificare.
Tra i requisiti, l’azienda proponente deve dimostrare l’adeguamento strutturale, organizzativo e qualitativo dei propri standard, l’assoluto rispetto delle norme di sicurezza, l’eliminazione di barriere architettoniche, l’aver adottato dei percorsi produttivi eco-compatibili.

Inoltre ci deve essere la dichiarazione di avvalersi dell’ausilio di operatori qualificati che hanno già frequentato corsi di abilitazione per essere dichiarati animatori didattici in fattoria e la presentazione di quello che è definito ‘programma didattico-educativo’ dove dettagliare quali saranno le aree dove svolgere le attività sia esterne che interne. Il programma, che deve essere approvato dalla Regione competente, deve prevedere l’alternanza di momenti di formazione ad altri di laboratorio che devono prevedere moduli relativi all’educazione della salute, alla corretta alimentazione e alla tutela dell’ambiente.

Tutto si riferisce al decreto legislativo 228 del 18/05/2001 a proposito di ‘Orientamento e modernizzazione del settore agricolo’ per il quale le attività svolte in una fattoria didattica hanno come obiettivo quello della sensibilizzazione del territorio.

A PROPOSITO DELL’INVESTIMENTO DELL’APERTURA DI UNA FATTORIA DIDATTICA

Come per ogni operazione finanziaria, occorre fare un’analisi approfondita circa la convenienza dell’apertura di una fattoria didattica e contestualizzarla nel territorio dove sarebbe ubicata.
Non è sufficiente ottenere la certificazione attestante il rispetto di tutti quei requisiti richiesti, ma occorre promuovere la fattoria didattica all’interno di quelli che sono i canali forieri di visitatori come scuole, istituzioni, famiglie, enti ed associazioni alle quali proporre il programma che si è deciso di organizzare a base di laboratori, visite, dimostrazioni, animazioni ect.

E’ possibile definire questo tipo di investimento, come un business sostenibile. Se analizziamo l’iniziativa, questa poggia sulla didattica, sul turismo, sul divertimento.
Risultano favorite le aziende di agriturismo rispetto ad un’azienda agricola, in quanto i primi hanno già predisposto una struttura dedicata all’accoglienza con spazi esterni ed interni adeguati a ricevere visitatori.
E’ fondamentale ricordarsi che stilare un business plan è un passaggio obbligato come per ogni investimento.

Altri adempimenti da fare per essere in regola sono:
– iscrizione dell’azienda all’elenco regionale delle fattorie didattiche;
– presentazione della dichiarazione di inizio attività presso il competente Comune;
– presentazione della documentazione che attesta che in azienda è presente un operatore con regolare qualifica di ‘operatore di fattoria didattica’;
– stipulare un’assicurazione di responsabilità;
– rispettare tutte le normative in essere a proposito di igiene e sicurezza.

CONCLUDENDO

Come scritto poc’anzi, investire su di una fattoria didattica è un business sostenibile qualora vengano rispettate – oltre che quanto regolamentato a termini di legge- anche i normali passaggi che devono essere fatti prima di investire dei capitali.
Analisi di mercato, analisi del territorio, preparazione di un Business Plan che identifichi il break event point, dettaglio di quanto occorre fare, sono tutti momenti essenziali che devono essere completati con l’aiuto di un professionista in grado di identificare tutti i pro e i contro dell’iniziativa. Solo così si può essere sicuri di decidere per il meglio se aprire una fattoria didattica oppure se meglio orientarsi verso altre scelte.

 

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