
Sul finire degli anni ’80 sembrava che quello della distillazione fosse un settore destinato al declino. Qualcosa, però, negli ultimi tempi è cambiato. Aprire un distilleria al giorno d’oggi non solo è un’impresa a dir poco possibile ma ha anche tutte le carte in regola per poter consentire di guadagnare cifre decisamente interessanti.
Quella degli anni ’80 era una crisi relativa principalmente ad un problema di competitività. Riuscire a stare al passo dei grandi brand sembrava a dir poco impossibile e, proprio per questo motivo, furono numerose le piccole distillerie che si videro costrette a chiudere i battenti e, alle volte, ad essere addirittura inglobate dai giganti della produzione che, in questo modo, dettero forma alle note multinazionali.
Ma cosa è cambiato nel settore della distillazione e perché oggi vale la pena prendere in considerazione l’ipotesi di aprire una distilleria? Scopriamolo insieme.
APRIRE UNA DISTILLERIA: ECCO QUALI SONO I VANTAGGI
All’inizio degli anni duemila ci si è resi conto del fatto che per dare forma ad un distillato di qualità è fondamentale fare attenzione ai dettagli. A fare la differenza, poi, è l’aroma che, come è facile intuire, per essere originale e diverso dagli altri deve essere il più possibile artigianale. Per tale ragione, si è comprendo che solo con le cosiddette micro-distillerie si sarebbe potuto dare un nuovo impulso a tutto il settore.
In realtà, questo movimento è partito, in prima istanza, nel Regno Unito e, subito dopo, si è esteso letteralmente a macchia d’olio in tutto il mondo. Basti pensare, ad esempio, alle numerose distillerie che negli Stati Uniti sono state rimesse a regime. Nella maggior parte dei casi, queste attività hanno rappresentato un ampliamento delle birrerie artigianali.
Ciò, ovviamente, con l’obiettivo di ottimizzare il più possibile i costi. In pochissimo tempo i prodotti delle distillerie si sono impossessati de mercato soprattutto grazie al riconoscimento da parte dei consumatori. Sono stati proprio i consumatori, infatti, a fare in modo che le distillerie diventassero un vero e proprio punto di rifermento principalmente per gli standard qualitativi che riuscivano a garantire.
A tale riguardo, è interessante tenere conto del fatto che gli estimatori dei prodotti di alta qualità hanno consentito alle piccole realtà di alzare i prezzi rispetto ai grandi brand in modo tale da poter fare fronte alla concorrenza che, in caso contrario, sarebbe stata a dir poco spietata. In pochissimi anni il settore della distillazione è cresciuti notevolmente tanto da rappresentare oggi uno degli ambiti di investimento più promettenti.
Un aspetto molto importante di cui tenere conto riguarda il fatto che tutti coloro che decidono di investire in questo settore devono dimostrare di essere competenti in materia. Pur non esistendo alcun genere di competizione con i big della distillazione, i piccoli e medi imprenditori sono sempre in agguato e, dunque, è bene non farsi cogliere impreparati.
Un consiglio molto utile di cui tenere conto riguarda anche il fatto che differenziarsi è sempre la scelta migliore. Solo riuscendo a dare forma ad un prodotto diverso da quelli attualmente presenti sul mercato si avrà la possibilità di garantirsi una fetta di clienti stabile e duratura nel tempo. La fidelizzazione, poi, sarà fondamentale. Ciò vuol dire che la produzione dovrà essere caratterizzata da prodotti sempre uguali a se stessi, senza, però, rinunciare alle new entry. Insomma, quando si parla di marketing non bisogna assolutamente lasciare nulla al caso.
BUROCRAZIA E PRATICHE DA PORTARE A TERMINE PER APRIRE UNA DISTILLERIA
Chi ha deciso di aprire una distilleria in primo luogo deve munirsi di partita Iva. Senza questo codice, infatti, non avrà la possibilità di operare sul mercato. Per l’apertura della partita Iva è sufficiente recarsi presso il più vicino sportello dell’Agenzia delle entrate anche se è sempre meglio rivolgersi al proprio commercialista di fiducia. Scegliere la tipologia di partita Iva potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro dell’attività.
Tra l’altro, affidandosi ad un professionista del settore si avrà anche la possibilità di partire con il piede giusto, evitando di compiere errori che potrebbero pregiudicare il buon esito dell’attività già nel breve periodo. Avendo a che fare con un’attività in cui si producono alimenti, poi, è necessario anche entrare in possesso delle necessarie autorizzazioni e certificazioni. A tale scopo, bisognerà sia rivolgersi alla Asl di competenza che agli enti certificatori.
In tale ambito, bisogna tenere conto del fatto che la certificazione Haccp è fondamentale per poter lavorare. Un altro aspetto da non trascurare è la comunicazione d’inizio attività che deve essere effettuata presso il Comune di competenza nei tempi stabiliti. Ovviamente, l’attività necessiterà della consulenza di un esperto in materia anche durante il percorso e non solo al momento del suo avvio.
Per questo motivo, la cosa migliore da fare è riuscire ad individuare un professionista al quale affidarsi per sbrigare ogni pratica e, eventualmente, per fare fronte ad ogni genere di problematica di natura strettamente burocratica. Un commercialista avrà il compito di seguire tutte le pratiche necessarie per l’avvio dell’attività ma non solo: anche durante i vari esercizi, questo professionista dovrà seguire in maniera scrupolosa ogni fase in modo tale da offrire un servizio di consulenza costante.
Proprio per questo motivo, è fondamentale fare riferimento ad una persona di fiducia a cui rivolgersi per ogni evenienza.
DISTILLERIA: COME FARLA CRESCERE IN BREVE TEMPO
Chi ha intenzione di aprire una distilleria dovrebbe prendere in seria considerazione anche l’ipotesi di adibire un locale alla consumazione. Quella di consumare direttamente nel luogo della produzione sembra essere una vera e propria moda che sta prendendo sempre di più piede. Per questo motivo, si tratta di un’opportunità che andrebbe colta al volo.
La cosa migliore da fare è quella di dedicare uno spazio proprio alla consumazione dei distillati magari offrendo anche la possibilità di mangiare qualcosa. Un grande aiuto, poi, potrà essere fornito anche dai social network e, molto più in generale, dal web. Grazie proprio a questi canali sarà possibile fare pubblicità al proprio locale pressoché a costo zero. L’idea, poi, di creare degli eventi è importante per agevolare il passaparola. Anche in questo caso, siamo di fronte ad un modo semplice di fare pubblicità ma, allo stesso tempo, interamente gratuito.
Il passaparola, però, deve avere come cardine il valore aggiunto della distilleria che non può che non essere la qualità del prodotto. Volendo, si potrebbe anche consentire a tutti i visitatori di consumare i distillati e, nello stesso tempo, di fare una visita all’interno dei locali in cui vengono prodotti in modo tale da toccare con mano questo affascinante mondo. Un percorso esperienziale a tutti gli effetti, quindi, in cui gli unici protagonisti sono, appunto, i distillati.
Chi ha del denaro da investire ed ha intenzione di far partire la propria attività in grande stile potrebbe anche rivolgersi ad un esperto di comunicazione a cui affidare il compito di occuparsi del brand e della sponsorizzazione sia dei singoli prodotti che degli eventi collaterali. Senza alcun dubbio, questo è il miglior modo per farsi conoscere oltre che uno dei più veloci. Non si tratta, però, di una condizione essenziale.
Nulla vieta, quindi, di portare avanti la strada del fai-da-te almeno per quanto riguarda la fase della comunicazione e della veicolazione del messaggio ai possibili interessati. A questo punto, non resta altro da fare che mettersi a lavoro. Come abbiamo visto, aprire una distilleria non è affatto difficile e, soprattutto, non necessita di un investimento eccessivo. Le macchine hanno un costo non irrisorio, è vero, ma optare per la seconda mano potrebbe essere un compromesso a dir poco risolutivo.
Dopo l’acquisto delle macchine non si dovrà fare altro che individuare un locale adatto in cui poter effettuare sia la produzione che la vendita. Ancora una volta, si potrebbe rivelare utile l’aiuto di un professionista del settore con il quale confrontarsi in merito alle dinamiche di un eventuale acquisto.
Michael
8 Aprile 2018 at 12:18
Salve, ma che tipo di alambicco serve? Deve avere delle caratteristiche partucolari o vanno bene anche quelli che si trovano in giro?
Dove posso trovarli usati?
Riccardo Allievi
8 Aprile 2018 at 21:12
Buonasera, sono richieste troppo specifiche che esulano dalla nostra area di competenza.
Lorenzo
19 Novembre 2018 at 15:56
Salve
vorrei sapere se lo stato permette concessioni per la produzione di distillati e se la procedura burocratica deve attenersi a delle specifiche consultabili on line?
Inoltre, qualora volessi imbottigliare per vendere sia al dettaglio che all’ingrosso, quali sono le dinamiche sulle accise?
Riccardo Allievi
22 Novembre 2018 at 13:50
Buongiorno, per questa tipologia di assistenza ci può chiamare allo 02/9464246
Alberto
28 Novembre 2018 at 12:53
Salve!
Vorrei chiedere se è possibile avere un elenco completo di tutti i documenti da fare per aprire una distilleria!
Grazie per l’attenzione!
Riccardo Allievi
30 Novembre 2018 at 21:48
Per questa informazione dovrebbe sentire la Camera di Commercio di competenza
Michele
18 Maggio 2022 at 22:58
A chi ci si deve rivolgere per avere informazioni sulle peculiarità dei locali in cui impiantare una distilleria? Grazie
Gaia Tonani
20 Maggio 2022 at 17:46
Buongiorno, per questa assistenza può contattarci allo 02 9464246, oppure può prenotare una consulenza direttamente dal nostro sito http://www.studioallievi.com/prenota-ora-una-consulenza