Aprire una casa famiglia per bambini: tutto quello che devi sapere

aprire una casa famiglia per bambini

APRIRE UNA CASA FAMIGLIA PER BAMBINI: ECCO COME FARE

Chi lavora nel sociale può avere l’idea di creare una cooperativa per aprire una casa famiglia per bambini. Si tratta di un’idea particolarmente utile per un territorio: si possono creare posti di lavoro e allo stesso tempo si va incontro a delle esigenze concrete di una comunità.

Questo tipo di struttura svolge infatti un ruolo molto delicato, il cui impatto positivo non è sempre visibile ma è sicuramente forte. Poiché si tratta di un’attività che include diverse competenze, questo progetto richiede forte motivazione, il supporto di figure dotate di abilità specifiche e conoscenze nel campo giuridico, educativo e manageriale.

APRIRE UNA CASA FAMIGLIA PER BAMBINI: I RUOLI

Se si vuole aprire una casa famiglia per bambini, occorre sapere che sarà impossibile gestire questa attività da soli o con risorse umane limitate. É per questo che la formula giuridica più idonea per portare avanti questo progetto è quella della cooperativa sociale, ossia un insieme di persone che svolgono diversi ruoli e si assumono la responsabilità di fornire i vari servizi.

Una cooperativa dovrà prevedere dei ruoli con funzioni amministrative e dovrà assumere delle figure specifiche per gestire la quotidianità della casa. Ovviamente non potranno mancare gli educatori, che saranno le colonne portanti dell’attività. Oltre a possedere certificati e competenze specifiche, questi dovranno essere disponibili sia nelle ore diurne che in quelle notturne, per mezzo di turni da gestire con il team di lavoro.

Il personale di una casa famiglia potrà avvalersi di figure professionali esterne, come psicologi dell’età evolutiva, sociologi della famiglia ed esperti di psicopatologia dello sviluppo. Assai rilevante sarà inoltre la sinergia con gli assistenti sociali, con avvocati e giudici, per affrontare le problematiche sia di natura psicologica che quelle nel campo giuridico.

Un’altra figura che non può mancare nella cooperativa è quello del cuoco o della cuoca. Sebbene questa sia una persona non direttamente coinvolta nelle attività educative, la sua costante presenza durante i pasti la rende un punto di riferimento per gli ospiti della struttura. Per questo motivo, è bene che la scelta ricada su persone sensibili alle problematiche dei bambini, oltre che abili a cucinare.

I ruoli sono completati da autisti per il trasporto dei minori, addetti alle pulizie (e, quando presente, al giardino dell’abitazione), volontari e tirocinanti. Questi ultimi possono essere selezionati grazie a speciali convenzioni stipulate con le facoltà universitarie, come scienze della formazione, i cui studenti possono svolgere dei periodi di apprendistato presso la casa.

L’IMPORTANZA DELLA SCELTA DELLA CASA

Al fine di aprire una casa famiglia per bambini occorre ovviamente disporre di uno stabile adatto. La soluzione ideale sarebbe quella dell’abitazione indipendente circondata da un giardino, un contesto perfetto per garantire la privacy degli ospiti e per personalizzare le attività educative. Inoltre, sarebbe meglio individuare una casa situata in un luogo discreto e tranquillo, in modo tale da non turbare la vita quotidiana dei bambini.

Acquistare direttamente un’abitazione di questo tipo è spesso fuori dalla portata delle cooperative, per cui si potranno prendere dei contatti con le municipalità ed i Comuni, in modo tale da sondare la possibilità di utilizzare delle strutture pubbliche, che potrebbero essere rinnovate o adibite all’uso sociale. A tal fine, occorrerà identificare quei referenti politici e amministrativi più sensibili a tali istanze, per creare sinergie e possibili collaborazioni.

Un aiuto concreto potrà arrivare da appositi bandi destinati alle attività educative e sociali per i minori. Sarà quindi opportuno esplorare le opportunità offerte dai vari enti, partendo dal livello comunale fino ad arrivare a quello europeo. Per ottenere i finanziamenti, potrebbe essere utile rivolgersi ad una figura con comprovata esperienza nell’elaborazione di progetti.

L’abitazione dovrà essere adattata in modo tale da soddisfare tutti i criteri per ospitare i bambini, sia dal punto di vista sanitario che logistico. L’aspetto della sicurezza dovrà essere gestito in maniera impeccabile, così come quello dell’accesso in caso di ospiti con disabilità o con problemi di mobilità. Di grande importanza sarà anche la scelta degli arredi per le camerette, per la sala destinata alle attività ludiche e per gli ambienti dedicati allo studio.

LA QUOTIDIANITÀ DI UNA CASA FAMIGLIA

Chi intende aprire una casa famiglia per bambini, dovrà predisporre dei piani educativi e medio e lungo termine, con i quali programmare le giornate insieme agli ospiti. Queste tabelle dovranno essere concordate insieme al team e visionate dagli psicologi, in modo tale da definire con precisione gli obiettivi da raggiungere.

Questi programmi includono i momenti tipici di una giornata, come i pasti, i compiti, il gioco ed il momento della socializzazione. Attività speciali possono prevedere escursioni, gite, visite in città e sessioni sportive. I contatti con i familiari saranno mediati dagli assistenti sociali ed approvati dal piano educativo elaborato insieme ai responsabili giuridici dell’affidamento alla struttura.

I volontari ed i tirocinanti possono offrire un valido supporto nel corso di una giornata tipo. I primi possono fornire un punto di riferimento sia affettivo che pedagogico (possono organizzare corsi o vivacizzare le giornate con la loro presenza), mentre i secondi, generalmente giovani, costituiscono delle figure molto apprezzate dai bambini e potranno supportare il momento dei compiti o delle escursioni.

Aprire una casa famiglia è una sfida affascinante, i cui risultati possono essere gratificanti. Allo stesso tempo, si tratta di un progetto che terrà occupati 24 ore su 24 e per questo richiede spirito di sacrificio e forte motivazione. Un fattore fondamentale per la sostenibilità dell’attività è la solidità dello staff, che dovrà essere in possesso di tolleranza allo stress e flessibilità.

 

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  1. Salve, sarei intenzionato ad aprire una casa famiglia;ho una casa a disposizione tra lodi e Milano, ma vorrei essere guidato nel percorso.
    Grazie


  2. Salve,
    Come posso fare per capire se una casa famiglia per bambini vicino alla mia abitazione sia a norma per questi bambini e soprattutto non vedere mai questi bambino giocare all’esterno perché impossibilitati per causa parcheggio macchine e viabilità e cancello non funzionante se sia una cosa normale oppure no,
    Grazie anticipatamente,
    Saluti,

  3. GERARDO CESARANO


    Salve, ho gia’ dei figli e desidero aprire una casa famiglia, ho a disposizione un appartamento senza barriere architettoniche (ora non abito li) vorrei sapere a quanto ammontano i contributi per inizio attività, ho letto che c’e’ bisogno di partita iva, ed eventuali contributi successivi, in quanto ORA sono senza reddito.


  4. Salve, io mi sto informando sui requisiti per aprire una casa famiglia. Se non dispongo di una casa nel vostro articolo avete detto che si possono utilizzare anche delle strutture pubbliche, in che modo potrei ottenere il consenso per l’utilizzo di una struttura? Quali sono i requisiti fondamentali che mi servono per poter avviare questo progetto?

  5. Clorinda Lo Pilato


    Buon pomeriggio, io e mio marito vorremmo aprire una casa famiglia a Verolavecchia, provincia di Brescia. Abbiamo acquistato una casa da ristrutturare e i lavori sono finalmente terminati all’interno della casa. Abbiamo statuto, atto costitutivo, codice fiscale e siamo registrati al registro regionale. Aspetto la normativa vigente per verificare che abbiamo tutti gli indicatori necessari e poi dobbiamo fare la comunicazione al comune e all’ats di Brescia. Basta ciò o serve altro? Noi non siamo appoggiati a nessuna cooperativa. Per assumere educatori a chi ci dobbiamo rivolgere? Serve avere un commercialista? Se sì, a cosa serve? E a chi potremmo rivolgerci nella nostra zona? Grazie.

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