
Aprire un tutto euro risulta essere una buona idea imprenditoriale al giorno d’oggi, molto adatta anche a una persona giovane che desideri lavorare in proprio avviando un’attività che permetta di ottenere guadagni interessanti. In tempi di crisi economica, riscuotono infatti un discreto successo quei negozi che propongono merci di vario genere a prezzi molto convenienti. Nelle principali città esistono ormai tante attività commerciali di questo tipo, ma esiste ancora una certa possibilità di inserirsi nel mercato per la concorrenza.
Per aprire un tutto euro occorre prima di tutto scegliere con attenzione la zona della città in cui affittare il fondo da destinare all’attività commerciale: sarà ovviamente importante verificare che non esistano troppe attività simili nelle immediate vicinanze. Inoltre, è opportuno sfruttare zone che siano di grande passaggio. Spesso le persone si fermano in questi negozi per curiosità e finiscono poi per comprare diversi oggetti, tratti dalla ricchezza degli scaffali e dalla convenienza dei prezzi: quindi vanno benissimo le zone pedonali del centro città, ma anche le zone industriali, dove passano ogni giorno le persone per recarsi al lavoro sono zone molto adatte.
Bisognerà poi pensare al tipo di merce che si vuole vendere: di solito in questi negozi si trovano oggetti di vario genere. Si può quindi spaziare dall’abbigliamento fino agli accessori, passando anche per i cosmetici e i profumi. Andrà benissimo anche l’oggettistica per la casa e tutta la biancheria (tende, tovaglie, lenzuola, asciugamani). E poi, via libera agli oggetti per il fai da te, gli oggetti di cartoleria e i giocattoli. Inoltre, la merce potrà essere integrata con oggetti particolari da vendere solo in determinati periodi dell’anno: ad esempio decorazioni natalizie, costumi di carnevale, oggetti per la spiaggia…
REGOLE DA RISPETTARE PER APRIRE UN TUTTO EURO
Come avviene per qualsiasi attività commerciale, anche per aprire un tutto euro ci sono determinate regole da rispettare. Prima di tutto, occorre essere in possesso di una partita IVA con codice ateco adeguato. Qualora mancasse questo prerequisito, è sufficiente rivolgersi a uno studio di Dottori Commercialisti per avviare la pratica in modo facile, veloce ed economico. Un commercialista sarà anche in grado di consigliare la forma societaria più adeguata, nel caso in cui si decida di non lavorare da soli, ma in società con qualcun altro.
Per aprire un tutto euro occorre poi registrarsi presso la Camera di Commercio della propria città, al fine di avviare l’attività regolarmente. Ci sono anche tutta una serie di regole da rispettare per quanto concerne le insegne, i prezzi ed eventuali offerte e saldi: anche in questo caso, uno studio di Dottori Commercialisti sarà in grado di fornire tutte le specifiche del caso, guidando il neo imprenditore al fine di non incorrere in sanzioni anche pesanti. Inutile poi parlare dell’aspetto fiscale: tutto l’aspetto contabile deve essere in ordine e per questo l’assistenza di un commercialista è di vitale importanza.
Anche i locali e le attrezzature presenti in negozio devono avere determinate caratteristiche, volte soprattutto a garantire la sicurezza dei lavoratori e dei clienti. I lavoratori dovranno seguire specifici corsi per la sicurezza sui luoghi di lavoro e, nel caso il numero dei dipendenti superi un certo numero, occorrerà pensare anche a corsi specifici, come quelli relativi al primo soccorso e alle attività di prevenzione incendi. Sono norme molto importanti da rispettare.
COME FAR FRUTTARE IL PROPRIO NEGOZIO TUTTO EURO
Si dice che la pubblicità sia l’anima del commercio e c’è sicuramente un fondo di verità in questa frase: per aprire un tutto euro occorre anche pensare a una serie di azioni promozionali che saranno necessarie per far conoscere il nuovo negozio e attirare clientela. Visto che il pubblico interessato sarà prima di tutto quello degli abitanti dei quartieri limitrofi e della città in generale, andranno benissimo i cartelloni pubblicitarie da installare sugli autobus o ai margini delle strade.
Si tratta però di forme pubblicitarie abbastanza costose, anche se molto efficaci. Un modo meno dispendioso per promuovere l’apertura del nostro tutto euro potrebbe essere il volantinaggio porta a porta. Rivolgendosi a un bravo grafico, sarà facile ottenere un bel volantino accattivante. Stamparne grandi quantità in una copisteria non risulterà molto impegnativo dal punto di vista economico. A quel punto resterà solo da consegnare i volantini: in ogni comune vigono delle regole particolari rispetto al volantinaggio. Il commercialista che ha seguito l’apertura del negozio sarà in grado di dare delucidazioni anche da questo punto di vista.
Il vantaggio principale di aprire un tutto euro è dato dalla possibilità di vendere grandi quantità di merci, proprio perché i prodotti sono venduti a prezzi molto convenienti. Perché l’afare riesca è necessario individuare fornitori bravi e affidabili, contrattando nel tempo le condizioni di vendita. Aver avuto esperienza nel settore è di sicuro un vantaggio, ma, senza avere particolari titoli di studio, è possibile chiunque imparare e far fruttare la propria attività.
Per aprire una bottega d’arte è molto importante avere passione ma, per realizzare un buon progetto d’impresa, da sola non è sufficiente se non adeguatamente accompagnata da talento e specifiche competenze in quel determinato settore artigianale (“realizzazione di quadri o lavori su vetro e ceramica, gioielleria artistica”) in cui si è scelto d’iniziare a operare. Prima di avviare la bottega d’arte, l’artigiano dovrebbe appurare se su quel determinato territorio l’attività che si vuole avviare può trovare una risposta sotto il profilo commerciale. Inoltre, l’individuazione del luogo, in cui stabilire la bottega d’arte, è molto importante anche per un altro motivo: il locale scelto deve avere tutti i requisiti richiesti dalla legge sotto il profilo della “sicurezza” e delle “norme antincendio”.
LA DISCIPLINA DELL’IMPRESA ARTIGIANA
Secondo la normativa principale che disciplina il settore dell’artigianato (L. n. 443/1985), artigiano è colui che “esercita personalmente, professionalmente e in qualità di titolare l’impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità con tutti gli oneri e i rischi attinenti alla sua direzione e gestione e svolgendo in misura prevalente il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo”.
Secondo quanto statuisce la legge in materia, l’artigiano non è semplicemente colui che gestisce l’impresa, ma è soprattutto colui che, con attività principalmente manuale, creativa e direttiva, partecipa in prima persona alla produzione di manufatti e prodotti finiti. Quindi, non è imprenditore artigiano colui che si limita a produrre beni e servizi meramente strumentali allo svolgimento dell’attività d’impresa.
L’impresa artigiana si distingue dalle altre forme imprenditoriali perché nell’ambito dei fattori produttivi il lavoro assume un ruolo di assoluta prevalenza sul capitale e l’artigiano svolge con carattere di esclusività l’attività (non può quindi essere titolare di più imprese artigiane insieme).
L’ITER BUROCRATICO DA SEGUIRE PER L’AVVIO DELLA NUOVA ATTIVITÀ
Per definirsi tale e godere delle agevolazioni tipiche del proprio statuto, l’impresa artigiana deve svolgersi entro determinati vincoli dimensionali, differenti in base alla tipologia di settore in cui opera.
Il primo passo da compiere per aprire una bottega d’arte è quello di procedere ad effettuare la Comunicazione Unica (“ComUnica”). È una comunicazione obbligatoria – precedente alla richiesta di partita Iva – che deve essere trasmessa all’Albo delle imprese artigiane per richiederne l’iscrizione.
Per le Regioni che prevedono un sistema telematico di ricezione delle domande, gli artigiani sono tenuti a utilizzare il suddetto strumento sia per depositare la domanda d’inizio attività che per le eventuali modificazioni. L’istanza d’iscrizione nel suddetto Albo dev’essere depositata entro trenta giorni dalla data in cui è stata avviata l’attività artigiana.
La Comunicazione Unica è essenziale per adempiere anche agli obblighi imposti dal Registro delle imprese e a quelli “assicurativi, previdenziali e assistenziali” disposti dagli enti pubblici. In questo modo, l’artigiano s’iscrive anche alla “Gestione Artigiani Inps”.
Dopo aver verificato di essere in possesso di tutte le autorizzazioni richieste dalla legge, occorre procedere all’apertura della partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate e all’iscrizione nel Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio del luogo in cui ha sede l’attività. Una volta avviate le suddette domande, l’artigiano delle procedere all’iscrizione presto l’Albo delle imprese artigiane.
La nuova partita Iva può essere richiesta sia recandosi personalmente all’ufficio dell’Amministrazione Fiscale competente per territorio sia inviando online il modello (in precedenza scaricato dal sito dell’Agenzia) corredato di tutta la documentazione richiesta.
Inoltre, è necessario procedere al versamento dei contributi previdenziali (Inps) e assicurativi (Inail) sia per l’ipotesi in cui l’artigiano lavori da solo sia per l’ipotesi in cui decida di assumere personale alle sue dipendenze.
L’iter amministrativo previsto per aprire una bottega d’arte, richiedendo l’ottemperanza di molti adempimenti e l’osservanza di precisi limiti temporali, può rivelarsi molto lungo e complesso per chi si avvicina per la prima volta a così tanta burocrazia; per questo motivo è consigliabile farsi assistere da un commercialista che sappia già come muoversi e il cui operato consiste in un considerevole risparmio di tempo ed energie per l’artigiano.
VALUTAZIONI PRELIMINARI ALL’APERTURA DELLA BOTTEGA D’ARTE
Prima di aprire una bottega d’arte è consigliabile predisporre un idoneo “studio di fattibilità” della nuova attività che si vuole intraprendere. Questo studio consiste nell’eseguire indagini di mercato per capire le potenzialità di successo dell’impresa artigiana anche alla luce delle altre attività simili e concorrenti che operano sul medesimo territorio. Inoltre è importante informarsi sulla normativa vigente nel settore dell’artigianato.
Lo step successivo allo “studio di fattibilità” è la predisposizione di un piano di lavoro che individui nel dettaglio sia il tipo di attività da svolgersi sia le specifiche “figure e competenze” richieste. È inoltre fondamentale individuare la sede in cui svolgere l’impresa artigiana.
Con riferimento ai corsi, la nuova attività può essere avviata con apporti propri, se costituita sotto forma d’impresa individuale, con apporti di tutti i soci, se costituita sotto forma di società, o ancora attraverso il ricorso a finanziamenti di terzi. Si tenga presente che l’impresa artigiana gode di molte agevolazioni finanziarie rispetto alle altre tipologie di attività.
APRIRE UNA BOTTEGA D’ARTE E INIZIARE A VENDERE I PROPRI PRODOTTI
Per la creazione e la vendita dei manufatti artistici è necessario sia disporre dei macchinari e degli altri strumenti finalizzati alla produzione sia individuare un luogo per lo svolgimento dell’attività tipicamente artistica e per la realizzazione di un “front-office” dedicato ai clienti.
Per tali ragioni è consigliabile che la bottega d’arte preveda, oltre a un laboratorio artigianale, anche un’area da adibire alle esposizioni in modo da consentire ai clienti interessati di poter scegliere e acquistare in tutta calma gli oggetti che desiderano.
Un buon modo di fare pubblicità ai propri prodotti è quello di puntare su internet sia avvalendosi dei siti di “social media shopping” sia realizzando un proprio sito web con un’area riservata allo “shopping online”.
QUANTO COSTA APRIRE UNA BOTTEGA D’ARTE
Aprire una bottega d’arte può essere un progetto costoso che può implicare anche ingenti investimenti economici. In primo luogo, la spesa complessiva è influenzata sia dal tipo di macchinari necessari per lo svolgimento dell’attività artigiana sia dalla specifica attività produttiva che si vuole avviare.
In secondo luogo, un altro fattore di costo è rappresentato da quello delle materie prime e chiaramente questo dipende dal tipo di manufatti che s’intende realizzare (dai lavori in ceramica a quelli in vetro o alle opere pittoriche).
In genere, i costi complessivi per avviare una simile attività si aggirano in un range compreso tra i
cinquanta e i centomila euro e comunque dipendono anche dalle dimensioni dell’azienda: più la bottega acquisirà dimensioni importanti più cresceranno le possibilità di farsi conoscere e realizzare maggiori guadagni.
Maria Giusy
20 Maggio 2019 at 22:33
Salve, la mia idea consiste nell’ avviare un laboratorio di borse artigianali in casa destinando quindi uno spazio/stanza della nostra abitazione alla mia attività, legale sotto ogni aspetto, per poi rivendere le borse sulla piattaforma digitale/e-commerce. Potreste aiutarmi a capire se questo progetto possa così concretizzarsi? Grazie.
Riccardo Allievi
21 Maggio 2019 at 11:32
Buongiorno, può prenotare una sessione di assistenza da qui: http://www.studioallievi.com/consulenza-start-up
erika pellegrino
6 Marzo 2023 at 14:50
buongiorno, vorrei prenotare una consulenza per chiarirmi i passi necessari per aprire uno studio/ laboratorio d’arte. grazie
Gaia Tonani
9 Marzo 2023 at 15:07
Buongiorno, per questa assistenza può contattarci allo 02 9464246, oppure può prenotare una consulenza direttamente dal nostro sito http://www.studioallievi.com/prenota-ora-una-consulenza