
APRIRE UN’ASSOCIAZIONE SPORTIVA: COME INIZIARE
Quello sportivo è un settore che attira un enorme numero di praticanti ed è per questo che decidere di aprire un’associazione sportiva può rivelarsi una scelta vincente, specialmente dal punto di vista economico. Lo sport è infatti uno dei passatempi preferiti dagli italiani, come dimostrato dall’enorme numero di uomini, donne e bambini che praticano una disciplina sportiva, a livello sia amatoriale che professionale.
Calcio, pallavolo, pallacanestro, ma anche ciclismo, rugby, atletica, ginnastica artistica sono gli ambiti che ottengono maggiore apprezzamento nel nostro Paese, senza contare le numerose realtà sportive meno conosciute. Tutto questo si traduce in ottime prospettive di sviluppo per chi ama gestire un’attività di questo tipo. Ma quali sono le procedure necessarie per avviarla? Ecco qui di seguito alcuni consigli pratici.
APRIRE UN’ASSOCIAZIONE SPORTIVA: LE BASI GIURIDICHE
Anche delle realtà consolidate come i club calcistici sono nate inizialmente come semplici associazioni sportive di tipo ludico e ricreativo. Potrebbe far sorridere, ma squadre come la Juventus, ora addirittura quotata in Borsa, sono state fondate da giovani studenti non ancora maggiorenni, che ambivano a traguardi ben diversi da quelli attuali. Chi volesse quindi aprire un’associazione sportiva dovrà essere consapevole che gli esordi potranno essere umili; tuttavia, come dimostrato dallo sviluppo dei club calcistici, le potenzialità di crescita sono ben concrete.
Per quanto riguarda gli aspetti amministrativi, la tipologia più diretta e meno onerosa quando si intende aprire un’associazione sportiva è quella dilettantistica, che comporta sia l’assenza di fini di lucro, sia il divieto di distribuire gli utili tra i soci. Se la finalità dell’attività è quella di percepire delle entrate, non si deve comunque disperare: una realtà di questo tipo consente pur sempre di remunerare le figure professionali impiegate, come gli istruttori, per cui è possibile prevedere dei guadagni.
Essendo un’ente associativo, avrà bisogno di uno statuto, nonché della presenza di soci fondatori. Successivamente, occorrerà registrare l’associazione nell’albo del CONI. Relativamente all’atto statutario, la normativa di riferimento è la legge 289/2002 che all’articolo 90 determina le condizioni che le realtà dilettantistiche sportive sono tenute a soddisfare. Sarà quindi necessario registrare l’attività all’Agenzia delle Entrate ed ottenere un codice fiscale.
Occorrerà inoltre informarsi circa le agevolazioni fiscali, relative specialmente al compenso dei collaboratori e alle quote d’iscrizione degli utenti. Entrambe infatti possono essere detassate, per cui vale la pena studiare con attenzione la legislazione in merito al fine di ridurre le spese e garantire la sostenibilità economica del progetto. Infine, vale sempre la pena informarsi circa i finanziamenti disponibili a tutti i livelli, regionale, nazionale ed europeo.
GLI ASPETTI LOGISTICI
Aprire un’associazione sportiva comporta munirsi di una sede e di apposite convenzioni per l’utilizzo degli impianti sportivi necessari per praticare la disciplina. Ad esempio, un’associazione dedicata all’atletica, oltre a possedere un ufficio per gestire gli aspetti amministrativi, avrà la necessità di utilizzare una pista (all’aperto o al chiuso) con tanto di spogliatoio. A tal fine, si potranno stipulare dei contratti con i gestori degli impianti, sia pubblici che privati.
Come detto, i locali potranno essere adibiti per uso amministrativo, ma anche per gestire il primo contatto con gli utenti (come le iscrizioni ai corsi), le attività di comunicazione (campagne pubblicitarie e di sensibilizzazione, conferenze stampa ecc) ed eventualmente i corsi di carattere teorico. Per questo motivo, sarà necessario predisporre gli arredi, come scrivanie, sedie, lavagne, librerie. Occorrerà inoltre fornire il locale di una rete internet alla quale andranno collegati i computer.
DECIDERE IL TARGET
Allorquando si prende la decisione di aprire un’associazione sportiva si dovrà definire il target di riferimento, ossia la fascia di età alla quale il servizio si dovrà rivolgere. Si potranno quindi organizzare corsi ed eventi per bambini, per adolescenti, per adulti o per utenti senior, a seconda delle competenze possedute da chi gestisce l’associazione e dagli istruttori.
Inoltre, si potrà optare per estendere le attività anche (o esclusivamente) a categorie speciali, come persone con disabilità fisica. Questa decisione avrà un impatto amministrativo e logistico, in quanto potrà incidere sul profilo e sulle qualifiche dei collaboratori e sulle strutture da mettere a disposizione, come i mezzi di trasporto per raggiungere gli impianti sportivi e l’accesso facilitato alle strutture.
LE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE
Chi vuole aprire un’attività sportiva probabilmente lo sa bene: l’aspetto della comunicazione è fondamentale, sia per attirare gli utenti, sia per conservarli, stimolandoli alla frequenza costante dei corsi. Creare un sito internet è uno dei primi passi per garantire la visibilità della realtà associativa: questo spazio virtuale dovrà essere sempre aggiornato e dovrà invitare gli associati e gli interessati a scoprire di più circa i servizi offerti.
Il sito potrà successivamente essere collegato ai vari social, utili anche per comunicare in tempo reale con gli utenti tramite commenti o con il servizio di messaggistica istantanea. Sarà importante produrre anche contenuti variegati, sotto forma di foto da includere in una galleria, file audio con interviste o video delle prestazioni sportive.
Aprire un’associazione sportiva significa infine allestire eventi per promuovere le sue finalità. Anche in questo caso si tratta di operazioni che richiedono un particolare sforzo, sia dal punto organizzativo che per quel che riguarda la comunicazione, che dovrà essere precisa ed efficiente al fine di garantire il successo delle iniziative in programma.