
In tempi di crisi, i posti di lavoro a tempo indeterminato sono una vera e propria chimera. Per tale ragione, il numero di tutti coloro che hanno deciso di mettersi in proprio è in aumento. Tra le altre, l’idea di aprire un vivaio potrebbe essere decisamente da prendere in considerazione. Senza alcun dubbio, se si ha una spiccata passione per piante e fiori tutto si rivelerà molto più facile.
Nulla, però, è impossibile. Trattandosi di un settore particolarmente interessante anche dal punto di vista del ritorno economico, anche chi non ha il pollice verde potrà decidere di approcciarsi ad una simile attività, a patto che prenda in considerazione l’ipotesi di prendere parte ad un percorso formativo intensivo.
Ma vediamo di scendere più nel dettaglio e di scoprire come fare ad aprire un vivaio, quali sono i requisiti che si devono avere e, soprattutto, quali sono i consigli utili di cui tenere conto per non sbagliare.
APRIRE UN VIVAIO: ECCO COME FARE
A tutti almeno una volta nella vita è capitato di rimanere incantati di fronte ad un giardino con fiori colorati e piante ben curate. Dietro una simile bellezza si nasconde il grande lavoro di vivaisti che passano il loro tempo a studiare la conformazione di piante e fiori. Una cosa è certa: chi ha intenzione di aprire un vivaio deve mettere in preventivo una spesa non troppo irrisoria.
Chi ha intenzione di avviare una simile attività deve tenere conto anche del fatto che sarà molto il tempo da dedicare ad ogni dettaglio in modo tale che tutto risulti essere perfetto. La buona volontà è un elemento a dir poco essenziale ma alle volte non basta. Ma vediamo di scendere più nei dettagli e di scoprire cosa c’è da sapere prima di aprire un vivaio. La prima e più importante cosa da fare è quella di informarsi in merito ai vantaggi che si hanno a disposizione.
A tale riguardo, è interessante tenere conto del fatto che chi ha meno di 40 anni oggi ha la possibilità di godere di incentivi cosiddetti a fondo perduto. Chi, invece, avesse un età superiore ai 40 anni dovrà necessariamente accollarsi le spese relative all’avvio dell’attività. Per quanto riguarda la fase di avvio dell’attività, i titolari dovranno recarsi presso gli uffici fitosanitari della regione al fine di inoltrare la propria domanda. Solo in questo modo si avrà la possibilità di iniziare a lavorare.
In merito alla domanda in questione, bisogna assolutamente precisare che ad essa deve essere allegata la planimetria dell’area in cui si ha intenzione di far sorgere l’attività. In un secondo momento, poi, bisognerà andare all’Agenzia delle entrate della propria zona in modo tale da procedere con l’iscrizione all’apposito albo che, in questo casi, è quello delle imprese agricole.
Ciò vuol dire che tutti coloro che decideranno di aprire un vivaio diventeranno a tutti gli effetti degli imprenditori agricoli. Non appena conseguita la licenza, sarà necessario recarsi presso il consorzio agrario di riferimento per aprire la partita Iva. L’apertura della partita Iva è interamente gratuita e può essere effettuata anche rivolgendosi all’Agenzia delle entrate o al proprio commercialista di riferimento.
Un aspetto da non sottovalutare è, poi, la regolarizzazione della posizione Inps. Tutto, infatti, deve essere svolto tenendo conto in maniera scrupolosa delle procedure. Anche un errore del tutto fortuito, infatti, potrebbe pregiudicare in maniera irrimediabile il futuro dell’attività. Dopo aver portato a termine tutte le pratiche burocratiche, non resterà altro da fare che procedere con l’avvio dell’attività.
In questo caso, molto dovrà essere lasciato alla libera iniziativa. La parola d’rdine, dunque, dovrà essere “fantasia”. Solo facendo appello alla propria fantasia si riuscirà a differenziarsi dai propri competitors in modo tale da individuare una fetta di mercato ben precisa alla quale rivolgersi. Prima di fare ciò, però, si dovrà analizzare in maniera approfondita il mercato e, appunto, i competitors al fine di fornire un’alternativa veramente originale.
CONSIGLI UTILI
Come è facile intuire, il momento più difficile con cui devono fare i conti tutti coloro che hanno intenzione di aprire un vivaio è la scelta delle piante. Per tale ragione, come detto in precedenza, sarà fondamentale approfondire l’argomento al fine di non compiere errori. La scelta delle piante deve essere effettuata, in primo luogo, in funzione dell’area in cui si ha intenzione di aprire il vivaio.
Se, ad esempio, l’attività avrà sede in una zona di mare si dovrà scegliere una certa tipologia di piante. In caso contrario, si dovrà invertire la rotta. Inoltre, bisognerà anche offrire ai propri clienti un servizio di assistenza sempre costante. Non tutti, infatti, hanno il pollice verde e, dunque, hanno estrema necessità che il proprio vivaista di fiducia li segua in ogni fase. Ma come fare per far partire l’attività in grande stile? Com’è noto, l’anima del commercio è la pubblicità.
Tutto, però, dipende dal budget che si ha intenzione di investire. Al giorno d’oggi, il web offre la possibilità di fare pubblicità senza spendere una fortuna anche se l’improvvisazione è il peggior nemico di ogni attività. Affidarsi ad un esperto del settore potrebbe essere la soluzione migliore per riuscire a dare forma ad una campagna di comunicazione coordinata e in grado di colpire ogni genere di utenza. La cosa più importante da fare è la targetizzazione del mercato di riferimento.
Non essendo tutti interessati a ricevere la pubblicità di un vivaio, la comunicazione cosiddetta generalista potrebbe rivelarsi inutile se non, in alcuni casi, addirittura controproducente. La rete ancora una volta può rivelarsi a dir poco utile. Con il web e i social network, infatti, si ha la possibilità di selezionare in maniera quasi chirurgica gli utenti a cui far arrivare il messaggio sia inserendo un criterio geografico che filtri in merito alla loro professione e ai loro interessi.
La consulenza di un esperto del settore in tal caso è a dir poco fondamentale. Sbagliare la targetizzazone significherebbe rendere del tutto vana ogni genere di campagna pubblicitaria. Non ci si deve dimenticare, infine, che la migliore pubblicità è il passaparola. L’attenzione al cliente, quindi, non deve mai mancare. Tutto deve essere curato nei minimi dettagli e l’assistenza deve essere sempre disponibile. Volendo, si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di aprire un sito web del vivaio in questione in cui inserire utili consigli grazie ai quali prendersi cura di piante e fiori nella giusta maniera.
Insomma, come è facile intuire, non resta altro da fare che dare libero sfogo alla propria fantasia con l’unico obiettivo di rendere la propria attività differente da quella dei competitors. Un’ultima cosa: per quanto riguarda sia la fase di avvio che quella di esercizio è sempre bene affidarsi ad un professionista. Un commercialista, infatti, potrà tenere sotto costante controllo i conti dell’azienda e avrà la possibilità di aiutare il titolare in ogni fase.
Ciò molto semplicemente per evitare di commettere qualche errore di natura burocratica che potrebbe pregiudicare alle volte anche in maniera irrimediabile il buone esito dell’attività già nel breve termine. Prima di aprire un vivaio, quindi, è bene chiedere consiglio ad un commercialista di fiducia che, tra l’altro, potrebbe fornire utili consigli anche in merito all’idea del franchising. Proprio il franchising è una delle alternative che più alletta tutti coloro che hanno intenzione di aprire un vivaio ma non hanno troppa esperienza.
Il franchising offre la possibilità di aprire un vivaio in tempo rapido e senza essere in possesso di un bagaglio di esperienza eccessivo. L’assistenza e la formazione da parte del franchisor sarà costante ma bisogna mettere in conto anche la necessità di dividere i guadagni per contratto. Per questo motivo, bisogna fidarsi ed affidarsi ad un commercialista che sarà in grado di fornire tutte le informazioni necessarie per poter scegliere in maniera razionale.
A questo punto, non resta altro da fare che rimboccarsi le maniche e andare alla ricerca della location perfetta per poter aprire il proprio vivaio. Al resto ci penserà la fantasia. Pur sembrando un’impresa impossibile, si rivelerà un’alternativa lavorativa particolarmente entusiasmante oltre che remunerativa a patto che si tenga conto di tutti gli aspetti citati.