
Sono sempre di più le persone che preferiscono trascorrere le proprie vacanze a contatto con la natura, adottando, almeno per il periodo di pausa dal lavoro, uno stile di vita sostenibile. Chi vuole operare in questo ambito può aprire un turismo rurale e avere successo. Si tratta di un’attività relativamente giovane, che parte dalle esperienze dei tradizionali agriturismo.
Non c’è solo l’amore per l’ambiente dei viaggiatori, ma soprattutto la possibilità di passare tempo nella più totale pace e tranquillità. L’Italia offre molti luoghi con le caratteristiche giuste per poter avviare un turismo rurale godendo la natura incontaminata, paesaggi mozzafiato e distanza dal caos. Però queste non sono le uniche caratteristiche da rispettare per poter operare. Infatti questo genere di struttura ricettiva deve partire da un’azienda agricola.
Solo chi ne possiede una può sviluppare l’accoglienza rurale e lavorare con i turisti. Infatti si tratta di far vivere agli ospiti un’esperienza unica con cibo sano e genuino incluso. Chiaramente nella creazione della struttura ci sono alcuni passaggi burocratici che scaturiscono dalle normative vigenti. Oltre alla legislazione nazionale bisogna verificare le regole stabilite dalle Regioni che identificano i requisiti da rispettare per poter lavorare in questo ambito.
Le soddisfazioni ci sono, quindi non bisogna farsi scoraggiare dai vari adempimenti. Su questo aspetto si può chiedere il supporto di un commercialista che aiuta a predisporre il business plan, a valutare la strada migliore per raggiungere l’obiettivo e a sbrigare le pratiche necessarie. Sarà proprio il professionista a sollevare dalle incombenze l’imprenditore velocizzando i tempi ed evitando errori che potrebbero pregiudicare lo svolgimento dell’attività commerciale.
Se non si ha un’azienda agricola bisogna crearla, per questo servono ovviamente delle competenze tecniche circa la coltivazione e la trasformazione delle materie prime. A questo proposito servono autorizzazioni specifiche specialmente nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Uno dei punti di forza della struttura turistica sarà proprio l’offerta culinaria.
APRIRE UN TURISMO RURALE: I REQUISITI
La campagna italiana si presta molto bene alla coltivazione e all’accoglienza dei turisti. Basta quindi individuare la zona più idonea tenendo conto anche dell’eventuale concorrenza e della frequentazione da parte del turismo. Se l’area in cui si opera non è molto conosciuta si può lavorare con altri enti alla promozione, ma ci vuole più tempo per arrivare al guadagno. Aprire un turismo rurale richiede comunque una certa tempistica, soprattutto perché le spese sono abbastanza onerose e quindi non si ammortizza velocemente.
Prima di iniziare a lavorare si deve fare riferimento alla legge. Come accennato il primo obbligo è quello di possedere un’azienda agricola registrata secondo le regole del codice civile. Va fatta molta attenzione su questo punto. L’articolo 2135 del codice indica le caratteristiche di chi può gestire l’azienda. L’agricoltore è colui che esercita l’attività di fondo, svolge selvicoltura, allevamento degli animali e lavora nell’accoglienza dei turisti.
Va tenuto conto della normativa che regola l’agriturismo, ovvero la legge numero 96 del 2006. Nell’articolato si trovano le caratteristiche della struttura. Aprire un turismo rurale significa occuparsi di attività turistiche in termini di accoglienza, somministrare cibi e bevande privilegiando i prodotti propri o di aziende agricole della zona. Si può assumere personale per poter gestire la struttura e i servizi connessi. Possono essere organizzati laboratori, escursioni e degustazioni.
L’attività ricettiva è quella prevalente e non ha limiti temporali, si può tenere aperto tutto l’anno. Le Regioni disciplinano il rilascio dei permessi in relazione alle caratteristiche territoriali, ma di concerto con l’ente di riferimento, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, offre attività promozionali finalizzate a proporre le strutture del settore ai vari canali turistici.
Il turismo rurale è una formula strettamente legata all’agriturismo. Chiunque desideri operare in questo ambito deve impostare l’occupazione principale nella ricettività e nella produzione agricola. In caso non si rispetti questo vincolo si vede revocata la licenza ottenuta. La legge è molto chiara e non ammette deroghe di nessun tipo. Si deve seguire ogni indicazione alla lettera.
APRIRE UN TURISMO RURALE: REQUISITI REGIONALI
Sull’intero territorio nazionale si deve seguire quanto previsto dalla legge numero 26 del 1996 che prevede la possibilità di aprire un turismo rurale solamente se si è imprenditori agricoli, ovvero se si rispetta la normativa di riferimento. Oltre a queste indicazioni ci sono le leggi regionali che aggiungono ulteriori obblighi da rispettare. Ovviamente bisogna verificare sul proprio territorio quali sono gli articolati da prendere in considerazione.
Generalmente tra le richieste che accomunandole diverse normative regionali ci sono alcuni punti cardine. Non si tratta solo di sfruttare l’agricoltura e di utilizzare i propri prodotti. Viene chiesto ai soggetti che intendono intraprendere questa attività ricettiva di non avere carichi pendenti, di essere iscritti agli elenchi provinciali dei soggetti abilitati e di aver ottenuto le autorizzazioni comunali.
Il requisito relativo a procedimenti penali in corso riguarda quelle attività illegali svolte nell’ambito della commercializzazione di alimenti nocivi oppure di aver violato in modo grave le leggi sanitarie. Per quanto riguarda l’iscrizione all’albo e il possesso delle autorizzazioni si intende obbligare l’agricoltore a presentare la documentazione che attesta la propria idoneità alla ricezione di turisti nella propria azienda agricola.
Una volta esaminati i documenti si provvede a effettuare un’ispezione della struttura per accertare il rispetto delle norme in materia igienico-sanitaria e di sicurezza. Ci sono anche alcune limitazioni come quella relativa alle camere da destinare agli ospiti. Non si possono avere più di 10 stanze per un totale di 30 posti letto. Meglio sempre verificare le normative al momento di aprire un turismo rurale per conoscere gli aggiornamenti sui requisiti richiesti.
APRIRE UN TURISMO RURALE: I COSTI
Uno degli aspetti di maggiore interesse è certamente il budget. Non conoscendo il singolo caso non è possibile determinare con precisione le spese da affrontare, ma ci sono considerazioni generali che è utile prendere in considerazione da chi intende aprire un turismo rurale. Il costo dell’avvio di questo genere di attività dipende dal possesso o meno di un’azienda agricola.
Se si deve partire da zero l’investimento è molto più oneroso. L’imprenditore agricolo già in attività deve affrontare un costo molto più contenuto. Altrimenti si deve acquistare il terreno con un fabbricato per stabilire l’azienda. Mentre se si è già in attività basta pensare alla ricettività, sebbene si debba eventualmente ingrandire la struttura per predisporre gli spazi destinati alle stanze e alla ristorazione.
Ci sono però fondi statali destinati ai giovani imprenditori che desiderano intraprendere questa strada. Si tratta di denaro concesso a fondo perduto per sostenere parte delle spese di avvio e gestione. Sono ovviamente inclusi gli interventi strutturali. Soprattutto per chi non ha nulla e deve prima creare l’azienda agricola. Un casale da ristrutturare può costare intorno ai 50 mila euro. Ma il terreno, il fabbricato e i lavori possono far raggiungere una spesa di 1 milione di euro.
Le voci del bilancio sono molte ma ciò che più incide riguarda l’acquisto dell’immobile, la ristrutturazione e l’arredamento delle stanze e delle parti comuni. Grazie all’aiuto pubblico si possono contenere i costi e riuscire così a velocizzare i tempo per ammortizzare le uscite. Il turismo in Italia non manca e sono sempre in gran numero le persone che prediligono questo tipo di soggiorni.
La convenienza dell’investimento c’è, bisogna concentrare i propri sforzi sulla pianificazione di ogni azione per poter agire nel rispetto delle leggi e attirando i potenziali clienti. In questo modo si potrà raggiungere il successo e avere il ritorno della spesa iniziale, con un reddito decisamente soddisfacente nel tempo. Può essere utile farsi supportare dal commercialista e da professionisti nell’ambito dell’ospitalità e del marketing.