
Aprire un self service risponde a una precisa idea di fare impresa che si sta diffondendo in modo sempre più capillare sul territorio. Nel corso degli anni lo stile di vita è diventato sempre più frenetico ed è per questo motivo che l’apertura e la diffusione di una tale attività nel paese risponde alle esigenze sempre più pressanti del consumatore finale.
La diffusione di questa forma di impresa è strettamente legata anche alla semplicità con cui è possibile aprire un self service rispetto ad un’attività imprenditore tradizionale. Infatti, per il suo avvio e per il suo svolgimento non sono richieste particolari competenze. Nella maggior parte dei casi, per avviare una simile attività è sufficiente effettuare solo un investimento iniziale. I costi variano in base al tipo di attività self service che s’intende aprire ed in genere sono costituiti dalle spese per i macchinari installati e dalle dimensioni del negozio. Trattasi, però, di costi sempre molto contenuti.
Si tratta di un’ attività che, pur non richiedendo grossi investimenti per il suo avvio, può dar luogo a buoni profitti. Per i guadagni che può realizzare la suddetta attività può tranquillamente essere svolta come attività principale mentre per il poco tempo che vi occorre dedicarci può essere svolta anche come attività secondaria. La redditività di una tale impresa, anche se non raggiunge livelli altissimi, è comunque quasi certa.
QUALI VALUTAZIONI FARE PRIMA DI APRIRE UN SELF SERVICE
Aprire un self service rappresenta nella maggior parte dei casi un’attività molto redditizia ma come tutte le attività d’impresa anche questa è condizionata per la sua riuscita da un’ottimale combinazione di fattori.
Il primo fra tutti è l’individuazione del luogo più idoneo in cui svolgere l’attività d’impresa. Ad esempio alcune attività self service è preferibile svolgerle in zone residenziali, come nel caso dell’apertura di una lavanderia automatica, mentre per altre è più conveniente avviarle in zone di passaggio, come nel caso dei distributori di bevande e alimenti; per altre ancora, come quelle di integratori alimentari, è più utile aprirle in Palestra o se si tratta di un ristorante self service può essere opportuno aprirla in una zona di piena uffici.
Per tali ragioni, prima di decidere quale attività s’intende svolgere nelle modalità del self service, è fondamentale un preliminare studio della zona in cui si vuole svolgere l’attività e una successiva valutazione della tipologia di prodotti che meglio potrebbero essere venduti in quell’area.
Individuato il luogo in cui aprire un self service occorre procedere alla ricerca di un locale da prendere in affitto a una spesa fattibile in base al proprio budget e all’acquisto dei macchinari necessari per lo svolgimento dell’attività.
QUALI SONO GLI ADEMPIMENTI DA OTTEMPERARE PER L’AVVIO DELL’ATTIVITÀ
Chi intende iniziare un tale tipo di attività deve recarsi presso il Comune del luogo in cui avrà sede l’impresa e provvedere a depositare domanda per la “SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)”. Con la suddetta istanza, l’impresa comunica all’ente comunale d’iniziare l’attività in essa indicata poiché in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge per il suo svolgimento. La presentazione della suddetta domanda all’ente comunale competente per territorio determina anche il momento a partire dal quale il richiedente può esercitare legittimamente l’impresa.
Dal momento in cui il Comune riceve la SCIA ha a disposizione 60 giorni per verificare che il richiedente è in possesso dei requisiti e che l’attività abbia i presupposti richiesti dalla legge affinché l’attività possa essere avviata e svolta legittimamente. Se nel corso di questo periodo accerta che non sono presenti le condizioni richieste dalla legge, il Comune emetterà un atto con cui vieta al richiedente di proseguire l’attività salvo che quest’ultimo non si conformi alla legge nel termine stabilito dal Comune.
GLI ADEMPIMENTI FISCALI E PREVIDENZIALI
Aprire un self service, come tutte le attività d’impresa, implica l’apertura di una partita iva. È un adempimento cui il richiedente può provvedere autonomamente attraverso i moduli messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate su internet ma può essere più celermente predisposta da un professionista abilitato.
L’apertura della partita iva deve essere effettuata entro il termine di 30 giorni dalla data in cui ha avuto inizio l’attività d’impresa. Dal momento dell’apertura l’attività dovrà essere amministrata sul piano contabile e fiscale secondo il regime scelto. Inoltre, entro le scadenze fissate dalla legge, l’imprenditore deve procedere a presentare le dichiarazioni fiscali (iva e redditi) e provvedere al pagamento delle imposte da esse risultanti.
Dopo aver proceduto all’apertura della partita iva, occorre compiere due importanti adempimenti. Il primo è quello di comunicare all’ente previdenziale la propria posizione e il secondo è quello di procedere all’iscrizione della propria attività presso il Registro delle Imprese presente nella Camera di Commercio del luogo in cui avrà sede l’impresa. Nell’ipotesi in cui l’attività self service venga svolta su più sedi dovrà essere presentata la SCIA per ciascuna di esse unitamente alla domanda presentata presso il Registro delle Imprese.