Aprire un ristorante in Portogallo: tutto quello che devi sapere

Aprire un ristorante in Portogallo

Avviare un’impresa in Italia richiede un investimento abbastanza alto: una pressione fiscale molto severa e la scarsa presenza di incentivi mettono a serio rischio la realizzazione di progetti imprenditoriali. Diversi imprenditori volgono lo sguardo a destinazioni all’interno dell’unione europea che consentono tramite sgravi fiscali e tassazioni ridotte, l’avvio e la gestione di imprese senza affogare nelle tasse. Aprire un ristorante in Portogallo, per esempio, può risultare molto più conveniente che aprirlo in Italia.

APRIRE UN RISTORANTE IN PORTOGALLO: QUALI CONSIDERAZIONI FARE?

Aprire un ristorante in Portogallo può essere un business ideale e assai remunerativo. la cucina Italiana è una delle più apprezzate al mondo: la varietà di piatti, il gusto inconfondibile e le materie prime trattate l’hanno resa celebre in tutto il globo. Portare le proprie conoscenze e le proprie abilità in campo ristorativo possono invogliare la gente del luogo e i turisti a provare quel tipo di cucina. Ovviamente cambiare nazione, scegliere la città giusta e insediarsi richiede dei costi e delle spese non indifferenti.

Per questo motivo è importante valutare in fase preliminare quale città, e nello specifico quale parte della città scegliere per aprire il proprio ristorante. Il Portogallo è una nazione ricca di turismo e perciò è importante saper sfruttare questa voce; città come: Porto, Braga, Aveiro, Coimbra, Lisbona, Estoril o la regione dell’Algarve, pullulano di turisti durante l’estate. Da non sottovalutare la concorrenza che in posti rinomati e trafficati può essere spietata; è importante quindi scegliere un luogo che non troppo concorrenziale.

In secondo luogo si dovrà valutare attentamente la cifra iniziale utile per aprire un ristorante in Portogallo. La serie di voci che concorrono ad identificare l’investimento possono variare in base alla forma giuridica scelta, al luogo di apertura, al numero di dipendenti, ecc. Aprire un ristorante in Portogallo è una potenziale occasione ma bisogna saperla sfruttare.

PORTOGALLO: SOGNO O REALTÀ?

Sulle bellezze delle città portoghesi, sulla loro storia e unicità non si è mai discusso; per quanto concerne l’economia e la tassazione, il paese ha conosciuto momenti di crisi. Fino al 2006 il paese viveva una forte crisi economica; tanto da considerarlo la “nuova Grecia“. L’unione Europea impose una dura procedura di infrazione che durò fino al 2017 quando finalmente l’economia cominciò a dare i primi segnali di ripresa. il governo del socialista Antonio Costa prese una serie di decisioni che fecero invertire il trend negativo del paese portandolo sulla retta via: blocco del taglio degli stipendi pubblici, eliminazione della sovrattassa alle persone fisiche, introduzione del reddito di inserimento per le classi più disagiate e la diminuzione dell’Iva sui ristoranti che passava dal 23% al 13%.

È importante sottolineare come alcune regioni insulari, come Madeira e le Azzorre, godano di un regime fiscale ancora più distensivo; Madeira in particolare ha ricevuto il via libera da Bruxelles per protrarre le ulteriori agevolazioni fiscali fino al 2027. La burocrazia portoghese è molto simile a quella Italiana, infatti per completare le iscrizioni necessarie per avviare un’impresa è consigliabile rivolgersi ad un commercialista. Anche la pressione fiscale non si discosta molto dal nostro paese ma per attirare investitori stranieri vengono adottati regimi fiscali e agevolazioni interessanti: cantanti, esperti di tecnologia, colossi dell’informatica hanno scelto il Portogallo per i loro investimenti; è previsto infatti il pagamento di una flat-tax del 20% oltre alla concessione di lotti di terreno a prezzi simbolici e un ulteriore abbassamento della tassazione.

PORTOGALLO: META PREFERITA DEGLI IMPRENDITORI ITALIANI

I dati parlano chiaro: nel 2017 gli italiani che si sono trasferiti nel paese lusitano sono 4.300.000 con un incremento del 50% rispetto all’anno precedente, più di qualsiasi altra nazione. Il Portogallo ha deciso di puntare tutto sulle persone e, osservando la netta ripresa economica, pare sia stata la scelta migliore. Più gente in transito e meno tassazione è traducibile con una maggiore forza economica da poter spendere all’interno del paese: bar, ristoranti, hotel e tante altre categorie hanno giovato di tale decisione.

Inoltre sono state introdotte ulteriori agevolazioni volte ad invogliare gli investitori come: l’introduzione del regime fiscale per residenti non abituali e i permessi di soggiorno golden visa per gli investimenti.

Con il regime fiscale per residenti non abituali è possibile ottenere:

– il pagamento dell’IRS (IRPEF in Italia) ad un’aliquota del 20% oltre all’assenza della doppia imposizione su pensioni per lavori dipendenti e indipendenti.

Per richiederla è necessario non aver vissuto in Portogallo da almeno 5 anni, essere registrati come residenti fiscali nel paese lusitano e presentare la richiesta di status di residente non abituale in concomitanza all’iscrizione della residenza nel paese.

Invece, con il permesso di soggiorno per investimenti, è possibile ottenere dal governo il rinnovo della Golden Visa a tutti coloro che intendono investire in Portogallo. Tale misura è rivolta a cittadini non facenti parte dell’unione europea per consentire loro la realizzazione di imprese e attività nel paese. Per poterla ottenere è necessario aver aperto un’impresa individuale o di società in Portogallo da  almeno 5 anni.

Con tale concessione si potranno avviare investimenti, creazione di posti di lavoro e acquisti di immobili.

Aprire un ristorante in Portogallo, specialmente per un non residente, è un’opportunità reale e concreta. Muovendosi con la giusta cautela e affidandosi al lavoro di un bravo commercialista è possibile riuscire a fare impresa nel modo giusto e ottenere risultati sempre più ambiziosi.

 

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  1. Buongiorno,
    sono Irene Risegato, responsabile di due punti vendita a Venezia dedicati alla vendita di occhiali da sole, economici e moderni.
    L’azienda è nata circa 5 anni fa attraverso i social ed il sito on-line da cui si è basata per partire e fatturare.
    Sarei molto interessata ad aprire un negozio dei nostri a Lisbona, ma non riesco molto a capire le pratiche da attuare da subito, sarei io a stabilirmi, con il titolare in sede qui in Italia con cui mi terrò in contatto per l’invio della merce, le pratiche burocratiche ecc…
    Mi trasferirei la residenza ma preferisco, almeno i primi 6 mesi di attività, vedere come procede ed eventualmente spostare poi definitivamente anche la residenza .

    Vorrei capire se la procedura cambia anche se l’azienda ha già delle sedi qui in italia (Nome dell’attività ad esempio), se è necessaria una persona fisica con residenza obbligatoria e come procedere per affitti o comunque le basi per creare un contatto con Lisbona.
    Grazie della pazienza, in attesa di una vostra risposta,

    Risegato Irene – 3313820523

    Saluti,
    Risegato Irene


  2. buongiorno,sono oscar
    prov di udine

    ho gia’ una attivita’ da piu di 15 anni…
    ma e arrivato il momento di cambiare
    vorrei sapere se ci sono opportunita’ in portogallo di aprire un piccolo ristorante in zona balneare
    e che quanto budget occorre
    vorrei trasferirmi con la mia famiglia in un posto anche tranquillo
    saluti
    oscar


  3. buongiorno,sono oscar
    prov di udine

    ho gia’ una attivita’ da piu di 15 anni…
    ma e arrivato il momento di cambiare
    vorrei sapere se ci sono opportunita’ in portogallo di aprire un piccolo ristorante in zona balneare
    e che quanto budget occorre
    vorrei trasferirmi con la mia famiglia in un posto anche tranquillo
    saluti
    oscar

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