
APRIRE UN MICRONIDO: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE
Aprire un micronido si può rivelare un’attività tanto interessante quanto proficua, specie se si possiede una passione per i bambini unita ad un buon spirito imprenditoriale. Questi servizi privati possono infatti riempire il vuoto lasciato dalle strutture pubbliche, soprattutto in zone scarsamente servite o in centri caratterizzati da un’elevata densità abitativa. In entrambi i casi, il micronido sarà capace di rispondere alle esigenze del territorio e potrà produrre allo stesso tempo delle rendite gratificanti.
Al fine di proporre un servizio efficiente, occorrerà seguire dei passaggi ben precisi, che comprendono l’inquadramento giuridico dell’attività, la scelta della zona più adatta, l’allestimento dei locali e la selezione del personale. Altrettanto importante sarà garantire la visibilità del micronido per mezzo di una campagna pubblicitaria efficace e ben mirata, soprattutto sul web.
APRIRE UN MICRONIDO: I PRIMI PASSI
Ancor prima di aprire un micronido, è essenziale avere bene chiaro in testa il target al quale questa attività si rivolge. Anzitutto, è bene precisare che questa struttura educativa si colloca all’interno della categoria degli asili nido, che attualmente vengono chiamati ufficialmente nidi d’infanzia. Si tratta di un luogo che si prende cura dei bambini di un’età compresa tra i 3 ed i 36 mesi, prima che questi accedano alla scuola materna o scuola dell’infanzia.
Generalmente, l’asilo nido propone l’assistenza ai bambini rispondendo alle necessità lavorative dei genitori, che possono quindi affidarsi ad un servizio sempre disponibile durante le ore della mattina e del pomeriggio dei giorni feriali. La differenza tra un nido d’infanzia ed un micronido consiste nella capienza della struttura: se la prima può ospitare fino a 70 bambini, con il micronido l’utenza è molto più limitata, fino ad arrivare ad un massimo di 15 unità.
Di conseguenza, gli arredi e le strutture interne dei suoi locali dovranno adattarsi al numero di bambini che lo frequentano: se le stanze potranno essere più piccole rispetto all’asilo nido tradizionale, dovranno pur sempre essere ben equipaggiate, sicure, illuminate e ovviamente a norma di regolamento. Anche il rapporto tra il numero degli educatori e quello dei bambini potrà quindi differire dai nidi d’infanzia a utenza più elevata.
LA SCELTA DELLA ZONA
Chi intende aprire un micronido dovrà prima di tutto raccogliere dei dati socio-demografici del territorio, in modo tale da individuare il luogo più adatto e potenzialmente più proficuo dove proporre il servizio. Scegliere infatti una zona ad alta densità abitativa potrebbe risultare una scelta vincente, a patto che i residenti siano soprattutto giovani famiglie con figli piccoli.
Si potranno prendere in considerazione anche dei piccoli centri, specie quelli che non sono minacciati dallo spopolamento e la cui popolazione ha un’età media ancora giovane. Grande attenzione dovrà essere posta anche alla presenza di eventuali competitors nella zona, che potrebbero ostacolare lo sviluppo dell’idea imprenditoriale con una concorrenza troppo serrata.
Il micronido dovrà inoltre essere collocato in un luogo facilmente raggiungibile, sia a piedi che in macchina o con il trasporto pubblico. Una struttura al piano terra, dotata di giardino indipendente e situata vicino ad un ampio parcheggio è l’ideale per venire incontro alle esigenze dei bambini e dei loro genitori.
L’ALLESTIMENTO DEI LOCALI
La scelta di aprire un micronido comporta l’allestimento di locali in grado di soddisfare le normative sanitarie imposte dalle leggi nazionali e regionali. Gli spazi interni dovranno prevedere una sala d’ingresso e di accoglienza, che dovrà essere comoda e ricca di informazioni da visionare con facilità una volta entrati.
Per quanto riguarda gli ambienti dedicati ai bambini, questi dovranno essere suddivisi in un’area ludico-educativa e dei locali adibiti al riposo. Gli spazi per il gioco dovranno essere colorati, luminosi e dotati di finestre, mentre gli arredi dovranno essere ovviamente a misura di bambino. I giochi dovranno essere adatti all’età dei bambini, per cui non dovranno essere presenti elementi pericolosi e facilmente ingeribili.
Tutti gli ambienti dovranno essere ben climatizzati e sempre puliti. Inoltre, non potranno mancare i servizi igienici ed il servizio mensa, anch’essi rispondenti ai requisiti igienici stabiliti dalle apposite normative. Gli spazi esterni, utilizzabili durante la bella stagione, dovranno essere recintati e dotati di giochi idonei per i bambini più piccoli.
LA SCELTA DEL PERSONALE
Gestire un micronido è un’attività che richiede un forte senso di responsabilità. Per questa ragione, il personale che collabora al progetto dovrà essere necessariamente in possesso di credenziali e competenze specifiche, come una laurea in pedagogia o scienze dell’educazione, nonché una previa esperienza nel settore educativo.
La gestione della struttura sarà invece nelle mani di un consiglio direttivo, che prenderà le decisioni sulla scelta del personale e sull’indirizzo educativo da adottare, curando inoltre le relazioni con i genitori. Sarà essenziale affidarsi anche ad un professionista della comunicazione, che potrà aiutare a sviluppare un buon sito web ricco di contenuti e di informazioni utili.
I contatti con i genitori potranno essere mantenuti grazie ai canali del telefono, della posta elettronica e dei social muniti del servizio di messaggistica istantanea, con i quali si potrà comunicare in tempo reale creando anche dei gruppi. Infine, si potranno creare e distribuire newsletter, report e volantini anche in formato cartaceo, per aggiornare le famiglie circa le novità del micronido e le informazioni di rilievo sull’offerta formativa.