
APRIRE UN GOMMISTA: UN SERVIZIO DI SUCCESSO
Trovare un lavoro è difficile, ma la strada di mettersi in proprio può essere certamente un vantaggio, ma si deve trovare l’idea giusta e impegnarsi a fondo costantemente. Aprire un gommista è certamente una buona strada, perché i veicoli in circolazione sono tanti, c’è sempre bisogno di riparare o cambiare le gomme e su questo aiuta anche la legge sulla sicurezza stradale, perché obbliga i conducenti ad avere pneumatici con certi requisiti e a fare i cambi stagionali.
Oltre a eseguire i lavori, naturalmente, si possono vendere le gomme e gli accessori annessi, incrementando i guadagni. Ci vuole certamente un certo investimento iniziale e bisogna superare alcune questioni burocratiche, ma sicuramente il potenziale del fatturato è elevato. Sebbene non manchi la concorrenza, il mercato è sempre alla ricerca dell’alta qualità e di innovazione. Bisogna saper proporre articoli nuovi, come gli ultimi ritrovati del settore, e avanzare proposte dedicate ai diversi tipi di cliente.
Per iniziare si deve preparare un business plan con una ricerca di mercato, così da individuare il target dei clienti che si vuole raggiungere e mettere a punto una strategia di marketing dedicata. Ad esempio si può pensare alle convenzioni con le aziende, per fare controlli periodici e cambio gomme stagionali per le vetture della flotta interna all’impresa. Le ditte con dei veicoli per i dipendenti registrano inevitabilmente moltissimi chilometri, quindi hanno bisogno di pneumatici più spesso e anche di riparazioni e verifiche sullo stato dei copertoni.
Significa assicurarsi, se si lavora bene, una certa clientela con cui instaurare un rapporto di fiducia e quindi un po’ di attività da svolgere, che porterà certo un fatturato maggiore rispetto al privato che fa solo un cambio gomme stagionale all’anno e compra nuovi pneumatici ogni dieci anni. Chiaramente si dovrà prendere in esame la possibilità di accedere al mercato dell’usato, con pneumatici in buono stato e con costi inferiori, approfittando di chi li cambia spesso a vantaggio di chi fa pochi chilometri e non ha bisogno di articoli al top.
Inevitabile sottolineare che per aprire un gommista significa conoscere bene il lavoro e avere competenze in materia. Si potrà, se si possiedono le capacità, abbinare ai tipici servizi anche il cambio olio, la sostituzione di luci e tergicristallo, nonché altre piccole attività che faranno felici i clienti e consentiranno di avere più opportunità di guadagno. Per avviare un’attività, comunque, bisogna seguire una serie di passaggi importanti.
APRIRE UN GOMMISTA: LE PRATICHE BUROCRATICHE
Come accade per tutte le attività commerciali si deve partire con la creazione dell’impresa. Si deve, prima di tutto, aprire la partita Iva, facendone apposita richiesta presso l’Agenzia delle Entrate. Si compilano i moduli e di ottiene il codice con cui emettere e farsi intestare le fatture e quindi pagare le tasse. Si dovrà successivamente fare l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di commercio competente per territorio.
Una volta completati questi step, si deve fare la comunicazione al Comune sul cui territorio insiste il punto vendita, che trasmetterà, a sua volta, gli atti ai Vigili del Fuoco, all’Azienda Sanitaria Locale e alle diverse autorità per le verifiche del caso. I pompieri provvederanno a fare un sopralluogo per controllare il rispetto delle norme di sicurezza. Lo stesso farà l’ASL, perché si deve essere pronti al primo soccorso e mantenere un certo livello di igiene. In entrambi i casi, se tutto corrisponderà alle prescrizioni normative, verrà rilasciato un nullaosta che sancirà la possibilità di operare.
Se dovessero essere riscontrate delle irregolarità, si chiederà la loro sistemazione, fissando un’ulteriore visita di controllo. Dal momento in cui si ricevono gli atti dalle autorità per le verifiche effettuate, si può cominciare a lavorare. Si dovrà fare l’iscrizione all’Inps per la contribuzione aziendale e quindi, se ci saranno dipendenti, all’Inail per le opportune assicurazioni contro gli infortuni.
Ovviamente prima di affrontare la burocrazia, per cui è consigliabile ricorrere al supporto del commercialista che saprà consigliare sulle strade da seguire e si potrà occupare delle incombenze fiscali, bisognerà strutturare l’impresa. Si dovranno affrontare i vari passaggi con tranquillità e attenzione.
Si troveranno i locali, si prenderanno macchinari, attrezzature e mobilio, allestendo gli spazi nella maniera più opportuna, anche perché le registrazioni presso gli enti richiedono dettagli e planimetrie. Sicuramente per aprire un gommista servono un po’ di fondi iniziali per riuscire a sostenere le varie spese per la creazione dell’azienda e il suo funzionamento e mantenimento per il primo periodo.
APRIRE UN GOMMISTA: IL FRANCHISING
Per l’avvio dell’attività è bene preparare il budget, facendo un’ipotesi sulle potenziali entrate e sulle spese, decisamente più certe. Si inizia trovando un locale adatto, abbastanza ampio e dislocato in una zona facilmente raggiungibile, con lo spazio per le automobili e in un’area in cui si possa garantire grande visibilità da parte dei passanti. Naturalmente non dovrà essere troppo vicino ad altri gommisti. Sarebbe meglio individuare un luogo popolato, ma privo di tale servizio.
Non c’è una metratura specifica, ma si dovranno ospitare le auto, inserire i macchinari, un magazzino per gli pneumatici, con area per stoccare la merce usata destinata allo smaltimento, un posto per la vendita e quindi un ufficio e i servizi. Il primo costo riguarderà quindi l’affitto o l’acquisto dell’immobile. Si dovrà poi pensare all’acquisto dei macchinari e delle attrezzature, nonché di mobili e scaffalature per stoccare la merce. Le altre spese riguarderanno gli eventuali salari, le imposte, l’acquisto della merce e il marketing.
Sul mercato ci sono aziende che operano nel settore a cui affiliarsi per sfruttare il marchio ed essere più facilmente riconoscibili. In questo caso si potrebbero contenere le spese, che andrebbero comunque modificate perché si dovrebbe pagare una tassa d’ingresso e anche delle royalties sul venduto. Si perderebbe un po’ di indipendenza, ma si riceverebbe un supporto per la parte tecnica e per quella amministrativa.
Si deve strutturare il punto vendita come richiesto, rifornirsi come vuole l’azienda e raggiungere determinati obiettivi mensili, ma naturalmente si sfrutterebbe la conoscenza che le persone hanno già del brand, così da trovare clienti più facilmente e più velocemente. Con il commercialista si possono leggere e valutare i contratti dei vari marchi e selezionare il più conveniente oppure di scegliere la strada libera, senza doversi impegnare con altre aziende e trovando da soli i fornitori, con cui prendere accordi.
APRIRE UN GOMMISTA ONLINE
Le ricerche di mercato parlano chiaro: ci sono oltre 15 milioni di italiani che acquistano prodotti su internet. Il settore degli pneumatici fa parte dei comparti in crescita nelle vendite sul web, quindi potrebbe essere interessante aprire un gommista su internet. Ovvero non focalizzarsi sul servizio dell’officina, ma piuttosto di lavorare sulla vendita. Si crea un sito in cui si forniscono informazioni, si pubblicizzano gli pneumatici e si ricevono gli ordini da parte dei clienti.
Un’attività del genere costa decisamente meno rispetto alla creazione di un’officina. Al limite è necessario un magazzino dove stoccare le gomme oppure si possono prendere accordi con i fornitori per farli spedire a loro, ma in questo caso si deve essere sicuri che possano essere rapidi ed efficienti. Ci vuole una certa dimestichezza con la rete e con il computer. Si appronta un e-commerce completo, anche per le transazioni economiche degli acquirenti. Si devono inserire belle fotografie e schede descrittive.
All’inizio è meglio inserire online offerte particolarmente vantaggiose, così da attirare i consumatori e fidelizzarli. Potrebbe essere utile servirsi di un esperto nella creazione delle pagine online, ma diventerebbe più facile la gestione. Si lavorerebbe al computer nei momenti preferiti, interagendo con i clienti via posta elettronica o eventualmente via telefono. Si può lavorare da soli, almeno fino a quando non aumentano le dimensioni del business.
Si dovrà scegliere un nome per il sito e per l’url facile da rintracciare e da memorizzare, ma soprattutto in grado di posizionarsi sui motori di ricerca per attirare più utenti della rete e avere più visite. Proprio per questo se non si ha grande dimestichezza con il computer è meglio affidarsi a mani esperte che possono strutturare le pagine e il marketing online per avere successo. Il resto spetterà al titolare. Aprire un gommista online è sicuramente una valida alternativa, ma servono comunque competenze e impegno costante per avere successo.
Enrico
11 Novembre 2017 at 9:48
Se si sceglie di vendere pneumatici online, dove avere creato un e-commerce, ci si può promuovere anche tramite comparatori prezzi specifici, come https://www.prezzogomme.it .
Riccardo Allievi
12 Novembre 2017 at 8:44
Buongiorno, sì certamente. Dovrebbe però contattare il comparatore per definire meglio i dettagli della pubblicità.