Aprire un frantoio: tutto quello che devi sapere

aprire un frantoio

Per aprire un frantoio occorre una serie di permessi che vengono rilasciati dai competenti enti territoriali (Asl e Comune) ed è necessario far riferimento alle direttive dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA). Quest’ultima è un’ente pubblico che gestisce i finanziamenti comunitari destinati alla produzione agricola. Prima di procedere all’avvio dell’impresa é opportuno effettuare alcune valutazioni strategiche ed un’adeguata analisi del mercato interno ed internazionale.

ENTI E NORME DI RIFERIMENTO PER APRIRE UN FRANTOIO

Per aprire un frantoio si deve presentare la relativa domanda al Comune competente. La domanda dev’essere corredata di un progetto dettagliato che contenga anche l’indicazione degli oneri connessi, preferibilmente redatto da uno specialista. Il Comune valuterà la richiesta in base al proprio Regolamento, che varia da un’Ente all’altro, accertando il rispetto delle normative. Tenendo conto di vari fattori, tra cui le modalità di smaltimento dei reflui, disporrà l’eventuale ubicazione dell’oleificio in area industriale.

Le norme a cui bisogna fare riferimento, in fase di progettazione di un oleificio, sono quelle che prescrivono i requisiti dei locali che dovranno ospitare i macchinari. Tra queste le normative antincendio e di sicurezza sul lavoro e quelle che prevedono le condizioni di conformità degli impianti elettrici. E’ opportuno consultare la locale Asl per ogni indicazione e chiarimento in materia: essa è l’ente deputato ad effettuare la verifica conclusiva.

MOLITURA PER CONTO TERZI

Chi si accinge ad esercitare l’attività di molitura di olive anche di proprietà altrui ha l’ulteriore onere di richiedere alla Provincia territorialmente competente una certificazione che attesti la pratica della molitura per conto terzi. Detta attestazione, rilasciata dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, costituisce condizione necessaria per l’erogazione dei contributi dell’Unione Europea ai clienti del frantoio.

L’esercizio della molitura per conto terzi è soggetto alle prescrizioni imposte dall’Organizzazione Comune dei Mercati agricoli (OCM) per l’olio d’oliva, che regolamenta la produzione e la commercializzazione dell’olio nell’ambito dell’Unione Europea. Per conoscere tipologie e condizioni dei finanziamenti europei, che sono in costante evoluzione, è necessario fare riferimento ai regolamenti comunitari via via emanati in materia di programmi a sostegno del settore agricolo e, in particolare, della produzione dell’olio d’oliva.

COSTI PER APRIRE UN FRANTOIO OLEARIO

Le spese per aprire un oleificio mutano in maniera consistente a seconda della tipologia dei macchinari. Vi sono infatti frantoi con specifiche diverse, di varie dimensioni e capienza, ai cui differenti livelli di produttività fanno riscontro costi altrettanto variabili. Al fine della scelta è quanto mai opportuna una valutazione di convenienza sia soggettiva, con riferimento alle specifiche dell’azienda e del produttore, che oggettiva, basata cioè sull’andamento attuale dei mercati e sulle previsioni per il futuro.

Per i frantoi di ultima generazione i prezzi vanno da circa 50.000 € al doppio in caso di macchinari che frangono non più di 5 quintali di olive ogni ora. Per gli apparecchi con capienza superiore i prezzi salgono gradualmente fino a sfiorare il milione per i frantoi che trattano 4.000 chili di olive all’ora. Trattasi, nei casi sopra elencati, di strumenti altamente professionali e del tutto automatizzati, che consentono produzioni su larga scala per il mercato interno ed internazionale senza l’intervento di attività umane.

Per limitare l’investimento iniziale è possibile optare per mini macchinari molto più semplici. Ve ne sono diversi che hanno costi inferiori ai 50.000 €. In questo modo è possibile aprire un frantoio con un esborso decisamente contenuto, anche di soli 10.000 €. Naturalmente apparecchiature di questo tipo hanno una produttività molto inferiore rispetto a quelle più evolute e capienti e possono servire, in fase di avvio dell’attività, per sondare il mercato e consentire di accantonare il capitale necessario per un futuro ampliamento.

CONSIDERAZIONI SULLA CONVENIENZA DELL’ATTIVITA’

Il mercato oleario tende, anche in periodi di generale crisi, ad avere una domanda piuttosto rigida o, quantomeno, in calo non sensibile. La relativa stabilità del settore costituisce una garanzia, a medio-lungo termine, che sicuramente è di incentivo per chi si accinge ad aprire un frantoio. Ciò premesso, nella valutazione della convenienza in concreto non si può prescindere dalla considerazione di fattori specifici quali le dimensioni dell’azienda e la clientela di riferimento.

Per quanto riguarda, in particolare, le imprese medio-piccole non si riscontrano, generalmente, difficoltà particolari nel reperimento dei clienti, che sono per lo più privati e piccoli coltivatori della zona. Trattasi di una tipologia di utenti circoscritta che, se soddisfatta, tende a fidelizzarsi garantendo continuità di rendimento. Le grandi aziende, il cui prodotto è destinato sia al mercato interno che a quello internazionale, avranno bel altre prospettive con l’esportazione del “made in Italy” garantito.

La convenienza dell’apertura di un oleificio può dipendere, anche se solo in parte, anche dalle condizioni climatiche della zona di interesse. Posto che l’ulivo è una pianta facilmente adattabile alle variazioni di temperatura e, da tempo, viene coltivata con successo anche in diverse regioni settentrionali, è un dato di fatto che al sud ed in Sicilia si concentra la maggior produzione di olive. Questo fattore può essere di un certo rilievo soprattutto per le piccole imprese, il cui legame col territorio è molto stretto.

 

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Commenti

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  1. Condividerò iil post con i miei followers di Twitter


  2. Avendo a disposizione già un frantoio antico,conviene più ammodernarlo o farlo ex -novo. I finanziamenti sono diversi o rimangono invariati. Grazie.


  3. Salve, ho rilevato uno stabilimento adibito a frantoio oleario da un fallimento, ci siamo accorti che mancano tutte le autorizzazioni necessarie tra l’altro si dovrebbe fare una pratica al comune competente per sanare alcune irregolarità edilizie, a questo punto vorrei sapere se essendo una nuova società a gestire converrebbe fare tutto di nuovo come se fosse nuova attività anzicchè riprendere il passato
    Inoltre vorrei sapere se potreste assisterci
    In attesa di riscontro porgo distinti saluti

    • Riccardo Allievi


      Buongiorno, sicuramente viene fatto tutto dalla nuova società che ha acquisito il bene dalla precedente società fallita.


  4. Salve, vorrei sapere se la destinazione d’uso di un fabbricato ad uso frantoio debba essere agricola o industriale. La domanda riguarda la destinazione urbanistica, non quella catastale ove risulta abbastanza chiara la definizione. Grazie


  5. Salve,
    Quest’anno mio padre vuole chiudere l’attività di frantoio
    Per l’anno prossimo vorrei proseguire questa attività nello stesso locale con nuove macchine
    Essendo ubicato in centro paese ci sono possibilità che mi rilasciano tutti i permessi?
    Grazie

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