Aprire un fast food: tutto quello che devi sapere

aprire un fast food

Quella di aprire un’attività in proprio è un’idea che ha almeno una volta nella vita ognuno di noi ha accarezzato. Sia che si tratti di un’attività professionale che di un negozio, le attività in proprio rappresentano un vero e proprio sogno nel cassetto e, al giorno d’oggi, anche l’unica alternativa per poter sbarcare il lunario. I lavori dipendenti sono sempre di meno e, in alcuni casi, si è a dir poco costretti a prendere in considerazione l’ipotesi di investire risorse, tempo ed energia in una simile attività. Prima di fare ciò, ovviamente, è necessario interrogarsi sia in merito alle proprie attitudini che, soprattutto, ai settori più promettenti del momento. Tra questi devono essere menzionati, senza alcun dubbio, i fast food. A causa dei ritmi di vita sempre più serrati, tutti hanno estrema necessità di pasti frugali, possibilmente in locali non troppo lontani dal proprio posto di lavoro. Questa esigenza ha anche influenzato il nostro stile di vita tanto da rendere normale il fatto di organizzare un’uscita con gli amici piuttosto che una festa proprio in un fast food. Nati oltreoceano, questi locali sono diventati un vero e proprio must soprattutto per chi ha intenzione di mangiare senza spendere una fortuna. Nel corso del tempo, si sono notevolmente evoluti, andando incontro ad ogni genere di esigenza dei propri clienti. Ma vediamo di scendere più nel dettaglio e di scoprire come fare per aprire un fast food.

APRIRE UN FAST FOOD: ECCO COSA SERVE

Come è facile intuire, per aprire un fast food è necessario avere a disposizione un locale che, ovviamente, deve rispettare determinati standard. Al momento della scelta del locale è necessario tenere conto sia delle sue dimensioni che della collocazione e delle caratteristiche specifiche. In primo luogo, ad esempio, deve essere abbastanza grande per poter contenere al suo interno sia l’area adibita al lavoro in cui dovranno essere collocati la cucina, il bancone le vetrine e i vari espositori. Inoltre, dovrà essere presente anche un’area interamente adibita alla consumazione. In linea di massima, la zona adibita alla consumazione potrebbe essere anche relativamente grande essendo il fast food un locale principalmente pensato per i pasti da asporto. Ad essere cruciali, invece, sono le caratteristiche del locale. A tale riguardo, è utile fare presente che la concorrenza è a dir poco spietata e che, quindi, bisogna assolutamente fare attenzione a anche ai minimi dettagli in modo tale da poter rimanere sul mercato il più a lungo possibile.

La chiave di volta è rappresentata, senza alcun dubbio, dalla differenziazione. Più il locale è in grado di differenziarsi da quelli degli eventuali concorrenti e più sarà alta la probabilità di riuscita dell’attività sia nel medio che nel lungo periodo. Volendo, si potrebbe puntare sulla differenziazione dei menu confezionandone di varie tipologie tra cui, a titolo esemplificativo, quello vegetariano piuttosto che una linea interamente dedicata ai vari paesi del mondo. Un dettaglio niente affatto indifferente riguarda il fatto che non è assolutamente necessario essere in possesso di conoscenze culinarie eccessivamente approfondite. Le pietanze vendute in un fast food non sono poi così complesse e basterà un minimo di formazione per riuscire ad approcciarsi al settore con la giusta consapevolezza. A fare da corollario, poi, ci dovrà essere una passione innata per tutto ciò che riguarda il mondo del cibo e della cucina ed una propensione a sperimentare e dare forma a piatti semplici ma, allo stesso tempo, molto originali e gustosi.

L’ITER BUROCRATICO ED I COSTI PER APRIRE UN FAST FOOD

Come per ogni altra tipologia di attività, per aprire un fast food è necessario seguire un preciso iter al fine di evitare di dover fare i conti con spiacevoli inciampi di natura burocratica. Ma vediamo di scendere più nel dettaglio e di scoprire quali sono tutti i requisiti di cui si deve essere in possesso per aprire un fast food. In prima istanza, bisogna assolutamente avere una partita Iva. Inoltre, bisogna recarsi alla camera di commercio di riferimento per comunicare l’inizio dell’attività. La medesima comunicazione deve essere effettuata anche al Comune di riferimento. Tra l’altro, proprio al comune deve essere richiesta anche l’autorizzazione grazie alla quale si potrà esporre l’insegna del fast food sul suolo pubblico. Trattandosi di un locale che distribuisce cibo, è necessario anche depositare sia presso gli uffici competenti dell’amministrazione comunale che alla ASL l’autocertificazione in cui si dichiara l’adeguamento dell’impianto di aspirazione dei fumi.

Per quanto riguarda, poi, i requisiti di cui deve essere in possesso il titolare dell’attività, si segnala che quest’ultimo deve dimostrare di avere esperienza nel settore o di essere in possesso di un idoneo titolo di studio. In alternativa, lo stesso dovrà dimostrare di aver seguito il percorso di formazione SAB. In ultimo, è necessario fare presente anche che il titolare deve essere in possesso del sostitutivo di quello che in passato veniva chiamato libretto sanitario e che abbia seguito il corso HACCP. Tale corso deve essere effettuato non solo dal titolare ma anche dal personale. In merito, invece, ai costi, è necessario fare una distinzione. Quando si parla di fast food, infatti, si tende a generalizzare, non tenendo conto del fatto che in questo termine sono racchiuse moltissime attività che hanno un solo comune denominatore: il pasto frugale o l’asporto. Per riuscire a fare una stima in merito alle spese da sostenere, quindi, non resta altro da fare che ragionare in funzione delle specifiche caratteristiche del locale.

Le variabili di cui tenere conto sono, in primo luogo, le dimensioni dei locali e la loro posizione. In ogni caso, in linea di massima, un investimento di 100.000 euro potrebbe essere sufficiente. Nel caso in cui, invece, si avesse idea di aprire un locale cosiddetto di nicchia, questa cifra dovrebbe essere necessariamente corretta a ribasso. Ciò vale soprattutto nel caso in cui si dovesse optare per una gestione cosiddetta a carattere familiare. E se si optasse per il franchising? Di sicuro, si tratterebbe della soluzione migliore. Quello dei fast food è un settore particolarmente complesso se si decide di lavorare in maniera del tutto autonoma. I brand, pertanto, possono rivelarsi a dir poco cruciali. Le grandi catene sono quelle più conosciute ma ci sono anche piccoli brand che permettono di avviare un’attività in poco tempo, godendo del konw how di esperti del settore in grado di seguire tutte le fasi. Per quanto riguarda l’affiliazione, l’investimento può andare da 25.000 euro fino a 500.000 euro.

Tutto dipende, ovviamente, dal tipo di business che si sceglie e dalle caratteristiche del locale che si intende aprire. Come anticipato, si tratta di un settore che, seppure non ancora del tutto saturo, è decisamente molto concorrenziale e, quindi, poter godere della fama di un noto brand potrebbe essere la scelta migliore. Ciò, però, comporterà l’obbligo di dover dividere i profitti con il franchisor. Prima di optare per l’una o per l’altra alternativa, quindi, è a dir poco fondamentale interrogarsi in merito alle proprie esigenze oltre che alle proprie aspettative. Misurarsi con un’attività esclusivamente imprenditoriale potrebbe essere niente affatto facile, soprattutto se non si posseggono l’esperienza e le competenze tali. Un altro aspetto di cui tenere conto riguarda anche le prospettive. Se l’obiettivo fosse quello di aprire un piccolo fast food di paese, non varrebbe neanche la pena rivolgersi ad un franchisor, preferendo optare per la differenziazione e la produzione di cibi che, seppur frugali, possano caratterizzarsi in maniera importante.

Aprire un fast food in una grande città, invece, comporta un ragionamento di tipo diverso. L’utenza, infatti, potrebbe essere decisamente più numerosa oltre che la concorrenza. Scegliere il franchising in questo caso potrebbe rappresentare più che un’alternativa l’unica scelta possibile per fare in modo che l’attività possa durare nel tempo. In qualsiasi caso, la cosa più importante da fare è rivolgersi ad un esperto del settore in grado di fornire indicazioni precise sia in merito alle pratiche burocratiche che alle modalità di investimento. Confrontandosi con un professionista sia avrà l’opportunità di partire con la marcia giusta, senza correre il rischio di dover fare i conti con spiacevoli inciampi di natura prettamente burocratica.

 

  Comments: None

Commenta ora

Confermo di acconsentire al trattamento dei dati personali ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. 196/03 e dell'art. 13 del Regolamento UE 679/16 e di aver preso preso visione dell'informativa privacy.