Aprire un fast food vegano: tutto quello che devi sapere

Aprire un fast food vegano

In Italia il cibo vegano si sta diffondendo sempre di più, quindi aprire un fast food vegano è davvero una scelta vincente. Per stare al passo con i tempi bisogna saper cogliere i cambiamenti degli stili di vita, incluse le abitudini alimentarie e culinarie delle persone. Il nuovo regime alimentare che elimina dalla dieta i prodotti di provenienza animale riguarda un numero di consumatori crescenti, quindi bisogna adeguare l’offerta.

Chi desidera lavorare nel campo della ristorazione trova in un fast food vegano una soluzione innovativa e soprattutto apprezzata dalla clientela. Non c’è molta concorrenza e quindi lo spazio è tanto. In questo momento è sicuramente più alta la domanda dell’offerta, ma è necessario individuare le ricette più sfiziose, offrendo qualità. Insomma, bisogna lavorare con molto impegno e costanza.

I clienti vegani sono particolarmente esigenti, quindi è bene dedicare la massima attenzione ai cibi offerti. Così come vanno seguite le procedure con scrupolosità. A questo proposito si può incaricare un commercialista, che indica la strada più conveniente, aiuta a redigere un business plan e si occupa del disbrigo delle pratiche. Si tratta di un supporto molto utile per evitare errori e per velocizzare i tempi.

APRIRE UN FAST FOOD VEGANO: COME FARE

I requisiti e le procedure non sono differenti rispetto a quelli previsti per i fast food di altro tipo. Aprire un fast food vegano significa solo dedicare il menù alle persone che preferiscono il cibo vegetale a tutti gli ingredienti di origine animale. Oltre a scegliere il locale e definire ingredienti e ricette da proporre, bisogna adempiere ad alcuni obblighi burocratici. Si tratta del percorso che deve seguire un qualsiasi ristorante.

Il primo passo riguarda la richiesta di attribuzione di una partita Iva da presentare all’Agenzia delle Entrate. Quindi si deve effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio. Successivamente si aprono le posizioni INPS e INAIL per titolare e dipendenti. Completati questi passaggi si deve conseguire il certificato HACCP. Per questo si frequenta uno specifico corso di formazione con superamento dell’esame. Serve a essere autorizzati alla preparazione e alla vendita degli alimenti.

L’ultimo step per aprire un fast food vegano concerne l’ottenimento da parte dell’ASL dei permessi relativi all’igiene. Lo stesso dovrà avvenire con i Vigili del Fuoco che controlleranno il rispetto delle norme antincendio. Ispezioneranno i locali per questo. Andrà trasmessa anche la comunicazione di inizio attività al Comune. Allo stesso ente si dovrà fare richiesta per avere il permesso di esporre l’insegna all’esterno del fast food. Va pagata la relativa tassa.

APRIRE UN FAST FOOD VEGANO: I COSTI

Sebbene il tipo di attività preveda prezzi contenuti, l’investimento iniziale è piuttosto consistente. Ci sono le spese previste dalle pratiche burocratiche descritte, poi l’affitto del locale, l’acquisto delle attrezzature e dell’arredamento. Poi si deve aggiungere il costo del personale con i relativi salari. Non si può fornire una cifra precisa perché ci sono molte variabili, come la località, la dimensione del fast food, il tipo di arredi e il numero di dipendenti.

Per aprire un fast food vegano bisogna mettere in conto l’eventuale ristrutturazione del locale per renderlo adatto allo scopo e l’adeguamento degli impianti, che devono essere messi a norma. Nel bilancio devono rientrare anche le utenze, i computer, le casse e gli apparati che servono alla gestione. Inoltre si provvederà all’acquisto degli ingredienti per la preparazione dei piatti. Con queste voci di bilancio si può facilmente capire che la somma è variabile.

Se si vuole fare una stima generale del costo totale si può pensare che la cifra minima si aggiri sui 100 mila euro. Naturalmente si può avere maggiore precisione raccogliendo le informazioni circa il locale scelto, i lavori da fare e naturalmente sugli obiettivi da raggiungere. In questo modo si potranno definire meglio le uscite. Bisogna infatti fare uno studio approfondito sul territorio per poi pianificare l’attività.

APRIRE UN FAST FOOD VEGANO: LO STILE

Nello strutturare il fast food, come accade per un qualsiasi ristorante bisogna lavorare sullo stile. Ciò significa che si deve decidere il menù ed eventualmente dare servizi aggiuntivi. Una delle caratteristiche è la velocità a cui aggiungere anche il fatto che i clienti potrebbero consumare il cibo al di fuori del locale. Per aprire un fast food vegano bisogna pensare che non si tratta solo di servire alimenti salutari, ma di soddisfare specifici requisiti.

Non deve mai mancare la qualità, quindi meglio privilegiare ingredienti provenienti dall’agricoltura biologica. Inoltre è opportuno seguire la stagionalità delle materie prime, così da proporre cibi ricchi di sostanze nutritive come vitamine e minerali. Vanno eliminati grassi idrogenati e glutammato. Se gli ingredienti contengono tali sostanze non sono certamente apprezzati dalla clientela.

Sebbene la dieta vegana escluda prodotti come la carne, il pesce, le uova e molti altri cibi, non deve mai mancare la varietà. Si devono poi combinare le materie prime in modo da avere piatti sfiziosi e nutrienti. Va data una risposta alle richieste dei vegani. Quindi va sempre messo al centro dell’attenzione il cliente, così da riuscire a ottenere la sua fiducia e a farlo tornare. Tra i prodotti da inserire nel menù ci sono zucchero di canna integrale e sciroppo d’acero come dolcificanti al posto del classico zucchero raffinato.

Il personale deve essere competente, perché il vegano è un tipo di cucina con caratteristiche molto particolari. Non basta proporre le verdure. Si devono selezionare tanto gli ingredienti quanto le tecniche di preparazione. Meglio quindi avere un cuoco che conosce bene questo tipo di cucina. I clienti vorranno qualcosa di veloce, ma nel rispetto dei dettami della dieta vegana. La stessa attenzione ci dovrà essere per l’arredamento, realizzato con materiali naturali ed eco-sostenibili.

APRIRE UN FAST FOOD VEGANO: LOCATION E FRANCHISING

Non c’è molta concorrenza sul territorio italiano, ma per non fare errori è bene fare uno studio sui competitor, sulle lacune e sulle esigenze degli abitanti. In questo modo si può pianificare la scelta della zona in cui aprire un fast food vegano. Nelle aree centrali si attira più facilmente il pubblico, ma può essere una buona idea di ricavarsi uno spazio all’interno di un centro commerciale.

Vanno selezionate zone con elevato afflusso di persone per riuscire a farsi notare e ad avere clienti. Su questo però gioca un ruolo fondamentale la promozione. Ecco perché può essere utile rivolgersi al settore del franchising. Ci sono alcune aziende affermate sul mercato che offrono l’affiliazione. Facendosi aiutare dal commercialista si può valutare la convenienza del contratto migliore.

Innanzitutto la scelta di questo tipo permette di avere un supporto tecnico e di sfruttare un brand conosciuto dalle persone. Non da meno è l’utilità di contenere i costi, visto che si deve investire una cifra importante. Il franchising permette di ridurre i rischi che si corrono operando in un settore ancora abbastanza nuovo. Chi si trova alla prima esperienza può beneficiare dell’affiliazione.

Il personale esperto e competente dell’azienda è in grado di indirizzare il titolare del fast food vegano nella direzione giusta. L’iter burocratico viene semplificato, come meno costosa diventa l’apertura dell’attività commerciali in termini di acquisto del materiale. Anche il marketing sarà migliore e più efficace sfruttando un logo già presente sui principali canali di comunicazione. Infatti la promozione locale legata a quella nazionale può dare maggiori risultati.

 

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