
UN’IDEA BUSINESS: COME APRIRE UN’ENOTECA
Aprire un’enoteca potrebbe rappresentare il vero business del momento. Negli ultimi anni, il vino è diventato uno dei prodotti più popolari sul mercato del food&beverage. Rispetto a dieci anni fa sono stati fatti passi da giganti in fatto di preparazione e cultura nel settore. Il vino oggi è diventato protagonista indiscusso del pasto. Si assiste quasi ad un’inversione di ruolo rispetto al cibo.
Un numero sempre crescente di persone ha preso l’abitudine di passare presso l’enoteca vicino l’ufficio per prendere un bicchiere di vino all’uscita da lavoro. Quasi come a prendersi quella giusta pausa o compiere il rito di fine giornata. L’occasione di passare dall’enoteca o wine-bar è occasione per scambiare quattro chiacchiere tra amici davanti a un bicchiere di buon vino. Ma cosa decreta il successo di un’enoteca o anche di un wine-bar?
Innanzitutto, la vendita del vino richiede una profonda conoscenza del prodotto. Nel momento in cui il cliente si appresta a chiedere consiglio vuole il giusto riscontro. Un corso di preparazione è fondamentale, quindi, per poter aprire un’enoteca di successo. Il cliente vuole essere coccolato e consigliato soprattutto se deve acquistare del vino per una cena o per un regalo. Oggi, le possibilità di frequenza ai corsi non mancano. Un esempio sono quelli promossi da associazioni e organizzazioni presenti in tutte le regioni.
Fermo restando che la preparazione è alla base per condurre un’attività di successo, bisogna considerare tutti gli oneri da sostenere. Sono necessarie, infatti, autorizzazioni speciali, in particolare, se si vuole aprire un’enoteca con somministrazione di alimenti e bevande. Redigere un piano è utile per capire come muoversi passo passo. In questo caso, ci si può rivolgere ad esperti che aiuteranno a districarsi nel complicato mondo della burocrazia, rendendo le cose un po’ più semplici.
REQUISITI, ONERI E AUTORIZZAZIONI
Per quanto possa essere affascinante lavorare nel mondo del vino è necessario comunque rispettare un iter ben preciso. Aprire un’enoteca è abbastanza semplice ma è consigliabile anche aggiungere il wine bar per dare la possibilità al cliente di assaggiare prima di comprare. Bisogna informarsi circa le autorizzazioni, i requisiti e gli oneri da adempiere per poter essere in regola dal punto di vista fiscale e sanitario.
Per aprire un locale di questo tipo è necessario possedere una qualifica professionale legata alla somministrazione di cibi e bevande. Il diploma di scuola alberghiera è l’ideale. In alternativa, basta dimostrare di aver svolto questa attività di somministrazione almeno per due anni consecutivi presso strutture turistico-alberghiere. In caso contrario, si possono frequentare i corsi SAB (Somministrazione Alimenti e Bevande) i cui costi variano da regione a regione.
La sicurezza è un altro requisito fondamentale quando si decide di aprire un’enoteca con annesso wine-bar. Trattare alimenti comporta il rispetto di regole precise al fine di salvaguardare la salute del cliente. L’HACCP attesta che il titolare dell’attività è a conoscenza delle norme igieniche e sanitarie da seguire nella manipolazione di prodotti alimentari.
Il comune, inoltre, deve essere avvisato dell’avvio di un’attività. Quindi, bisogna chiedere il rilascio della SCIA. Si tratta di un’autorizzazione ad aprire, modificare e cessare un’attività produttiva sul territorio. L’ASL, invece, deve certificare, tramite nulla osta che il locale scelto per aprire un’enoteca è idoneo dal punto di vista sanitario.
Una licenza importante è quella per il commercio degli alcolici, rilasciata dall’Agenzia delle Dogane. Infine, dopo aver ricevuto tutte le autorizzazioni e le certificazioni si può procedere con la richiesta di iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, per l’apertura della Partita Iva. Di conseguenza, ci sarà l’iscrizione anche ad Inps e Inail attraverso un’unica comunicazione.
QUANTO COSTA APRIRE UN’ENOTECA?
Aprire un’enoteca porta a cifre che si aggirano intorno ai 70-80 mila euro. I costi, comunque, sono orientativi in funzione del tipo di lavoro che si vuole svolgere. La scelta iniziale parte dal tipo di locale che si vuole prendere in affitto. Ovviamente deve essere una zona centrale e con una buona densità di passaggio pedonale. In alternativa, deve disporre di adeguato parcheggio.
I costi degli affitti, quindi saranno più alti in centro città. Mentre in zone periferiche potranno essere un pò più ridotti. La fascia cui indirizzare la proposta deciderà il tipo di assortimento che di dovrà fare. In genere, è utile posizionarsi su una fascia media di mercato in modo da poter accontentare tutte le tasche. Vini di fascia media faranno girare un numero maggiore di bottiglie rispetto a quelle di costo elevato.
Questo, però, non significa che non si può tenere una speciale selezione per amanti e intenditori. Riuscire a ritagliarsi una buona parte di mercato sicuramente garantirà un buon ritorno in guadagno. Il ricarico, non deve essere eccessivo. Quello sui vini alla scaffale si potrebbe aggirare intorno al 30-40%. Per il servizio da wine-bar con assaggi di formaggi e salumi, il ricarico potrebbe essere del 70%. Nell’investimento iniziale, in quest’ultimo caso bisogna anche tenere conto delle attrezzature.
Banco refrigerato, frigo, cantinetta, affettatrice e lavabicchieri hanno una buona incidenza. Si parte da una base di 5 mila euro per aumentare man mano con la tecnologia. Oggi, per la gestione del vino, soprattutto se invecchiato, esistono cantine specifiche che hanno un costo piuttosto elevato. Esse riescono a stoccare il vino, a temperatura e umidità ottimali, alla stessa stregua di una cantina vera e propria. Ovviamente, la scelta spetterà al titolare.
Infine, per quanto riguarda la scelta delle etichette è bene tenere un buon assortimento dei vini della regione di appartenenza. Quindi, si passa al resto del territorio nazionale partendo dai più conosciuti fino ad arrivare alle novità del mercato. L’enotecario deve essere anche pioniere e proporre vini meno conosciuti ma di eguale pregio. Deve distinguersi dagli altri per proporre la valida alternativa. Necessarie sono anche le serate degustative a tema.
Per concludere, si deve sottolineare che l’enotecario deve essere una persona con spiccate doti relazionali, socievole ed un buon comunicatore. Il cliente deve essere sicuro di potersi rivolgere ad una persona esperta e preparata. Queste sono le basi per aprire un’attività di sicuro successo e con molta strada davanti.