
APRIRE UN CIRCOLO CULTURALE: TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE
Aprire un circolo culturale è un’attività che può rivelarsi interessante per chi ha una propensione al management nel sociale e per chi possiede una predisposizione ai contatti con le persone. Un circolo può infatti affermarsi come un apprezzato punto di riferimento, sia in un quartiere cittadino, sia in un centro abitato di piccole dimensioni, soprattutto se va a colmare un vuoto in un determinato settore.
Dedicarsi professionalmente a questa tipologia di impresa assicura un’alto livello di flessibilità (saranno infatti i gestori a deciderne orari di apertura e chiusura), adattabilità alle proprie capacità e preferenze, nonché svariate possibilità di crescita personale. Sarà inoltre un modo tangibile per contribuire allo sviluppo della comunità, fornendo dei servizi utili ai cittadini. Ma quali sono i passaggi da seguire per avviare un circolo culturale?
APRIRE UN CIRCOLO CULTURALE: I PRIMI PASSI
Al fine di aprire un circolo culturale occorre creare anzitutto una realtà associativa, che fungerà da base giuridica per tutte le attività svolte. A tal fine, sarà necessario avvalersi della collaborazione di più associati e attribuire delle cariche. Un solo individuo non potrà infatti essere sufficiente a gestire questo tipo di attività, per cui è bene giocare di squadra ed essere pronti a mediare, valutare le esigenze di tutti i membri e trovare dei ragionevoli compromessi.
La figura più importante è quella del presidente dell’associazione, un ruolo particolarmente sensibile, in quanto questa persona si assumerà la responsabilità legale della realtà associativa e sarà chiamata in causa per ottenere delle autorizzazioni, apporre delle firme sui documenti e interagire con referenti esterni, quali enti pubblici e privati, utenti ed istituzioni. Altre figure sono quelle del vice-presidente, del tesoriere e dei membri del consiglio direttivo.
LE PRATICHE BUROCRATICHE
Una volta definiti questi ruoli, si dovrà procedere con la stesura dello statuto e dell’atto costitutivo. Su internet si potranno trovare diversi modelli che potranno rivelarsi utili per creare questi documenti, che rivestono una grande importanza in quanto vanno a definire le finalità e i metodi di lavoro dell’associazione. Ovviamente occorrerà avere delle idee chiare circa questi aspetti, al fine di evitare improvvisazione e problemi legali in futuro.
Le pratiche burocratiche iniziali si completano effettuando la registrazione dell’associazione ed iscrivendola ai registri regionali. In questo caso, gli uffici ai quali ci si dovrà rivolgere variano a seconda dell’indirizzo scelto e della tipologia giuridica selezionata. A seconda del contesto, sarà necessario pagare un contributo sotto forma di marca da bollo o di versamento tramite bollettino.
LE POSSIBILITÀ DI GUADAGNO
Chi intende aprire un circolo culturale dovrà tenere a mente che le finalità di questa forma di attività si avvicinano più al no-profit e al settore solidaristico che alla vera e propria impresa commerciale. Tuttavia questo non significa che sarà impossibile ottenere delle entrate, trasformando il circolo in un’opportunità di lavoro attraverso la quale mantenersi economicamente.
A tal fine, sarà importante definire alcuni aspetti importanti nel momento della redazione dello statuto e dell’atto costitutivo, specificando ad esempio che il circolo prevederà la distribuzione di bevande o la possibilità di compensare dei professionisti per il loro contributo offerto durante specifiche attività (formazione, intrattenimento, servizi). Si consiglia quindi di avvalersi di un commercialista competente per definire al meglio questi aspetti amministrativi.
GLI ASPETTI LOGISTICI
Aprire un circolo culturale comporta identificare degli appositi spazi che verranno destinati a precise funzioni. All’occorrenza, si potranno definire i locali destinati alle riunioni del consiglio direttivo, che potranno essere allestite in un’abitazione privata o in un vero e proprio ufficio. Si dovrà inoltre stabilire il luogo dove verranno conservati i documenti ed il materiale utilizzato per le attività culturali.
Si dovrà quindi riflettere circa le caratteristiche logistiche degli spazi che ospiteranno il circolo. La sua estensione dovrà essere compatibile con le attività: se ad esempio ci si focalizzerà su performance musicali, i locali dovranno prevedere un palco o un piccolo teatro, mentre un circolo impostato verso la formazione dovrà possedere una sala adatta per ospitare un certo numero di utenti.
Inoltre, se previsto dallo statuto, occorrerà adattare i locali al servizio di distribuzione di bevande (alcoliche o non), creando un bancone e, eventualmente, ordinando sedie, tavoli, bicchieri e frigoriferi. Sarà anche utile predisporre un piccolo magazzino dove tenere le scorte ed il materiale per gestire il servizio.
COME FINANZIARE IL CIRCOLO CULTURALE
Esistono diverse possibilità per finanziare una realtà associativa, per cui chi intende aprire un circolo culturale e non dispone di grandi mezzi economici può percorrere i seguenti percorsi. La prima possibilità consiste nel recuperare un capitale messo a disposizione dai soci, che potranno così offrire una quota per garantire la sostenibilità finanziaria del progetto.
Se questi contributi non dovessero rivelarsi sufficienti, i gestori del circolo potranno intraprendere due strade: quella della richiesta di un prestito ad un istituto di credito e la partecipazione ad un bando difinanziamento pubblico. La prima soluzione richiede la creazione di un piano solido e circostanziato, finalizzato a convincere l’ente erogatore circa la bontà dell’idea imprenditoriale.
Per quanto riguarda la seconda opzione, si dovranno esplorare le possibilità presenti nel territorio, partendo dall’analisi dei bandi comunali, per arrivare alla considerazione delle opportunità offerte dalle istituzioni comunitarie europee. In tutti i casi, ci si dovrà avvalere dell’ausilio di figure esperte nell’elaborazione di proposte progettuali valide, in quanto sarà necessario redigere dei progetti per poter accedere a questa tipologia di fondi.
Dario Peruzzo
4 Gennaio 2019 at 13:32
Salve, avrei una domanda per me importante. Quali oneri e/o responsabilità civili/penali ha il consiglio direttivo di un circolo culturale in caso di mal gestione del suddetto? Grazie dell’attenzione, Dario.
Riccardo Allievi
4 Gennaio 2019 at 16:50
Per questo quesito dovrebbe sentire un avvocato.
Eugenio Guercio
4 Novembre 2022 at 16:58
Gentile lettore,
vorrei sapere:
1) il numero minimo di persone per aprire un Circolo Politico-Culturale;
2) se sia possibile ivi collocare distributori automatici di cibi e bevande;
3) il costo complessivo per aprire il circolo;
4) il costo della vostra consulenza.
Cordialmente.
Gaia Tonani
8 Novembre 2022 at 17:34
Buongiorno, per questa assistenza può contattarci allo 02 9464246