
Aprire un centro di fitness è sicuramente un’idea imprenditoriale molto valida, soprattutto in questi tempi. Oggi, infatti, l’importanza della forma fisica, soprattutto in relazione al benessere e alla salute, è molto sentita. Non bisogna però cadere nell’errore di pensare che questo tipo di attività sia facile da gestire: al di là dell’elevata concorrenza, è fondamentale ricordare che ci sono una serie di aspetti burocratici, fiscali e tecnici che non possono essere sottovalutati.
Tuttavia, prima di preoccuparsi delle problematiche burocratiche e fiscali è necessario valutare il principale punto di partenza, ossia il locale. A seconda del capitale di cui si dispone e anche in base a quale sia il proprio progetto specifico, si potrà infatti puntare verso uno spazio più o meno ampio. Bisogna subito specificare che oggi si possono riconoscere sul mercato due principali tipologie di centri di fitness. I piccoli ambienti in cui si punta soprattutto alla soddisfazione e fidelizzazione del cliente, oppure le grandi strutture dove la vera attrazione sono spesso la tecnologia, i macchinari di ultima generazione e i vari servizi di benessere associati.
Scegliere di aprire un tipo o l’altro di centro, come si può immaginare, non dipende solo dal capitale a disposizione ma anche dalla possibilità di avere i locali adatti e dal tipo di servizio che si vuole offrire ai propri clienti. Pertanto si dovrà anche valutare con attenzione la zona, la città o il quartiere, in cui si cerca. I centri delle città metropolitane, ad esempio, raramente dispongono di locali molto ampi, adatti alla realizzazione di grandi aree da dedicare al fitness. Viceversa, nelle zone fuori dai centri storici, si dispone spesso di capannoni o spazi tali da poter realizzare dei veri e propri villaggi del benessere. Pertanto, prima di aprire un centro di fitness è fondamentale valutare quali vogliano essere le proprie esigenze anche in relazione agli spazi disponibili.
Naturalmente, oltre alla scelta del locale è importante valutare il possibile bacino di utenza, facendo un’accurata indagine di mercato. Aprire una nuova palestra in un’area che già presenta un’elevata concorrenza non è mai una buona idea. Nella valutazione del posizionamento del locale si potrà puntare a un’area in cui sono presenti molti uffici o negozi, scegliendo pertanto di adattare i propri orari in modo da assicurare a quanti lavorano nei dintorni di sfruttare le pause pranzo o gli orari di entrata/uscita dal lavoro. Se si sceglie una zona più fuori mano è invece necessario assicurarsi di poter offrire alla clientela un’area parcheggio e servizi essenziali, come un bar, dove potersi ristorare dopo la seduta di allenamento.
APRIRE UN CENTRO FITNESS: LE NORMATIVE
Prima di iniziare a preparare la documentazione necessaria per l’apertura di un centro fitness è importante sapere che questa può essere differente a seconda della regione in cui si intende operare. Palestre, centri sportivi e centri di fitness, infatti, sono disciplinati da normative regionali. Questo significa che eventuali limiti e vincoli, possono variare di regione in regione. Pertanto, può essere buona norma confrontarsi con il proprio commercialista su questa particolare tematica oppure rivolgersi alla Camera di Commercio.
Se tuttavia alcune particolari richieste possono variare a seconda della regione o anche del comune in cui si vuole aprire l’attività, esistono una serie di requisiti standard che vanno seguiti alla lettera per poter avere la certezza di partire nella maniera corretta. La mancanza di determinati documenti, infatti, potrebbe creare problemi all’apertura del centro stesso.
Per prima cosa, quindi, è necessario sapere che per aprire un centro di fitness non è necessario essere laureati in Scienze Motorie: diventa però obbligatorio indicare il nominativo della persona che sarà responsabile delle attività, ossia una persona che dispone dei titoli specifici, siano essi un vecchio diploma di ISEF o una laurea in Scienze Motorie.
Per quanto riguarda invece i documenti per l’avvio dell’attività vera e propria, sarà necessario procedere con una serie di certificati, sia relativi al locale che al personale che vi dovrà lavorare.
Per quanto riguarda i locali, si dovrà comunicare l’apertura dell’attività al Comune in cui si trova il centro di fitness. Inoltre, si dovrà anche procedere con la comunicazione all’ASL che dovrà rilasciare, in seguito a sopralluogo, una certificazione di idoneità sanitaria. In caso di insegne sulla strada, sarà inoltre necessario richiedere l’autorizzazione al Comune: fino a che questa non sarà concessa sarà comunque possibile svolgere attività all’interno del centro ma non si potrà mostrare l’insegna che dovrà pertanto essere coperta.
Un’altra certificazione obbligatoria è quella relativa ai controlli anti-incendio, la cui richiesta va fatta ai Vigili del Fuoco. In seguito a un sopralluogo si valuterà se il locale è a norma per quanto riguarda il rischio incendio. Infine, sarà necessario anche richiedere una valutazione dei rischi, al di là del controllo anti-incendi, come da normativa.
Per quanto riguarda invece gli operatori, siano essi istruttori, massaggiatori o altre figure professionali, è obbligatorio, dopo aver aperto la partita IVA del centro ed aver iscritto l’attività nel Registro delle Imprese, regolarizzare le posizioni INPS e INAIL. La tipologia di contratto da offrire ai propri collaboratori a seconda del ruolo, dei corsi e delle ore va valutata con il proprio commercialista.
Infine non bisogna mai dimenticare che in un centro fitness non può mancare la musica: pertanto sarà necessario, prima di aprire un centro di fitness, regolarizzare la propria posizione con la SIAE per poter trasmettere musica e video di ogni tipo senza incorrere in multe salate.
APRIRE UN CENTRO FITNESS: ULTERIORI INFORMAZIONI
Come è stato specificato, nel momento in cui si intende iniziare l’attività di fitness presso il proprio centro, è necessario comunicare l’apertura al Comune. Che significa? Significa presentare una serie di documenti tra cui la SCIAP. Questo documento è in realtà un’autocertificazione all’interno della quale si dovrà sottolineare di aver ottemperato a quanto richiesto dalla normativa vigente, sia in ambito nazionale che regionale e comunale, e di essere in possesso di tutte le certificazioni necessarie per il corretto avvio dell’attività stessa. La SCIAP va presentata allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) esclusivamente in via telematica.
Vanno invece presentate in formato cartaceo, in originale o in copia, altri documenti tra cui una serie di dichiarazioni relative alla sicurezza del locale in cui verrà aperto il centro. Questo, infatti, dovrà essere a norma per quanto riguarda l’impiantistica, ossia l’impianto elettrico, quello idrico e quello relativo alle metodologie di riscaldamento/raffreddamento e ventilazione degli ambienti. Si dovrà pertanto presentare un certificato redatto da un tecnico abilitato a questo tipo di operazione.
Inoltre, sarà necessario presentare una certificazione per l’idoneità statica, che garantisca la sicurezza di mura e pareti all’interno delle quali viene realizzata la palestra. Ancora, non va dimenticato il certificato relativo alla valutazione dell’impatto acustico, per assicurarsi di rientrare all’interno dei limiti relativi alle emissioni sonore. Aprire un centro di fitness, infatti, significa produrre rumore di macchine per la muscolatura, di pesi e soprattutto di musica: in molti casi, quindi, potrà essere necessario procedere all’insonorizzazione dei locali.
Infine, si dovrà procedere a stipulare una polizza assicurativa che dovrà coprire la responsabilità civile verso terzi e la responsabilità professionale.
Un centro di fitness deve inoltre disporre di personale qualificato che svolga i corsi di vario tipo o che effettui servizio di personal trainer. Gli istruttori che sono autorizzati a operare all’interno di una palestra sono esclusivamente quelli in possesso di titolo di studio di diploma di ISEF o di laurea in Scienze Motorie, nonché tutto il personale abilitato da una delle Federazioni Nazionali o Enti Sportivi riconosciuti dal CONI.