
Quella per la cura delle unghie è una passione che si sta consolidando non poco tra le giovanissime e non solo. Com’è noto, sia le mani che i piedi rappresentano un vero e proprio biglietto da visita e, per tale ragione, è fondamentale prendersene cura nel miglior modo possibile. Alla luce di ciò, appare chiaro che aprire un centro di ricostruzione unghie è una soluzione che ha tutte le carte in regola per rappresentare un business grazie al quale poter guadagnare presto e bene.
A tale riguardo, è bene precisare che quando si ha a che fare con questo settore non ci si può affatto improvvisare. Quello dell’onicotecnico, infatti, è un mestiere che necessita di una preparazione specifica non indifferente e che prevede un periodo di formazione attraverso il quale scoprire tutti i trucchi del mestiere. Vediamo, dunque, di scendere più nel dettaglio e di capire come fare per aprire un centro di ricostruzione unghie.
APRIRE UN CENTRO DI RICOSTRUZIONE UNGHIE: CONSIGLI E SUGGERIMENTI UTILI
La prima e più importante cosa da tenere a mente quando si ha intenzione di aprire un centro di ricostruzione unghie riguarda il fatto che è fondamentale rispettare le normative vigenti. A tale proposito, è bene precisare che sotto il profilo burocratico l’iter non è rapidissimo ma è importantissimo seguire tutte le fasi con la massima attenzione in modo tale da evitare di dover fare i conti con sanzioni o altre conseguenze già nel breve periodo.
Il primo step consiste nel rivolgersi alla Camera di Commercio di riferimento e chiedere informazioni precise in merito alla documentazione necessaria per poter partire. Un aspetto che non deve essere trascurato riguarda, poi, il fatto che, per il momento, in Italia la professione dell’onicotecnico non viene riconosciuta. Ciò vuol dire che chi vuole cimentarsi in questo settore, a prescindere dal luogo in cui vive, deve essere in possesso di un diploma da estetista.
Entrando più nel dettaglio delle pratiche burocratiche da portare a termine, è utile precisare che si tratta del medesimo iter necessario per avviare ogni genere di attività commerciale. In occasione di tale fase, è necessario mettere in conto anche un esborso di denaro che, seppur non eccessivo, è comunque da non sottovalutare. Ovviamente, per iniziare a lavorare sarà necessario procedere con l’apertura di una Partita Iva che, com’è noto, non comporta alcun genere di costo.
Per aprire la propria Partita IVA è sufficiente recarsi presso un commercialista di fiducia o all’Ufficio delle entrate di zona. Dopo aver aperto la Partita IVA si dovrà pensare, poi, alle posizioni Inail e Inps. In tal caso, non si dovrà fare altro che procedere con le relative iscrizioni. Nel caso in cui si dovesse decidere di rivolgersi ad un commercialista di fiducia, sarà lui a sbrigare tutte queste pratiche in modo tale da accertarsi che tutto sia in regola e che non sorgano problemi di vario genere già nel breve periodo.
Le spese da sostenere per l’avvio dell’attività, però, non sono finite qui. Tra quelle minori, infatti, ci sono anche l’assicurazione, l’affitto o il mutuo e le utenze oltre, ovviamente, a tutto il materiale necessario per iniziare a lavorare. Riguardo al materiale, particolarmente utile sarebbe rivolgersi a chi ha già un’attività simile al fine di capire ciò che veramente è utile e ciò che, invece, all’inizio può essere messo in secondo piano.
Inizialmente, infatti, il flusso di clienti potrebbe non essere eccessivamente impegnativo e iniziare con un investimento non troppo impegnativo potrebbe rivelarsi la scelta migliore e, soprattutto, la più oculata. Così facendo, poi, si avrà anche la possibilità di conoscere in maniera approfondita il target di riferimento e, quindi, di acquistare le strumentazioni effettivamente necessarie solo in una seconda fase.
Per riuscire ad effettuare al meglio ogni genere di intervento, è assolutamente fondamentale essere in possesso, però, di tutto il necessario. Per questo motivo, avere la possibilità di confrontarsi con altri professionisti è la soluzione migliore per evitare di dover fare i conti con l’annullamento di appuntamenti, non essendo in possesso di tutto il necessario per poter svolgere il lavoro.
Tra l’altro, è utile tenere sempre bene a mente che i clienti sono molto scrupolosi e, soprattutto, particolarmente informati. Alla luce di ciò, un professionista del settore deve dimostrare di essere sempre al passo con i tempi e aggiornato in fatto di tecnologie oltre che di tecniche di intervento. Proprio questi elementi sono in grado di fare la differenza e di permettere all’attività di crescere in maniera rapida e di ottenere il consenso dei potenziali clienti. Un ultimo dato da non trascurare riguarda, infine, la politica dei prezzi.
Essendo la concorrenza a dir poco rilevante, riuscire ad avere un listino a portata di ogni genere di portafogli senza rinunciare alla qualità è la soluzione migliore per avere la possibilità di rivolgersi ad un pubblico vasto. Volendo, si potrebbe decidere di optare per una serie di promozioni da rinnovare in maniera ciclica che hanno attraverso le quali attirare clienti e fidelizzarli, riuscendo ad avere la meglio sulla concorrenza magari già operante sul territorio di riferimento da molto tempo.
COME SCEGLIERE IL LOCALE E PROMUOVERSI
Senza alcun dubbio, la scelta del locale in cui avviare la propria attività rappresenta una variabile molto importante. Certo, nel caso in cui si avesse la fortuna di poter utilizzare un locale di proprietà, si avrebbe l’opportunità di ottimizzare le spese iniziali. Qualora così non fosse, non si dovrà fare altro che individuare un locale da affittare che possibilmente dovrà trovarsi in una zona centrale della città, in modo tale da essere ben visibile. Essenziale, poi, sarà la posizione.
Trattandosi di un’attività di natura commerciale, bisognerà andare alla ricerca di un fondo al piano terra, possibilmente dotato di vetrine e di un’illuminazione apprezzabile. Attenzione, però: essere ben visibili non basterà ad attirare i clienti. Per tale ragione, la cosa migliore da fare sarà di inserire nel budget iniziale anche le spese relative alla comunicazione. Ideale sarebbe rivolgersi ad un esperto del settore al quale affidare il compito di costruire una campagna per il lancio dell’attività. In merito, è fondamentale tenere bene a mente che il fai-da-te non paga mai.
Al contrario, potrebbe addirittura rischiare di compromettere l’immagine esterna dell’attività in questione. Le spese per la comunicazione, tra l’altro, possono essere bene ammortizzate già nel primo periodo, a patto che venga costruita una campagna ben calibrata. Social network, dunque, ma non solo: chi avrà il compito di promuovere l’attività, infatti, dovrà essere consapevole del fatto che sarà fondamentale anche dare seguito ad una campagna cosiddetta off line in modo tale da riuscire a raggiungere anche tutti coloro che non sono soliti frequentare, appunto, i social.
In riferimento alla comunicazione ma non solo, è bene ricordare che chi ha intenzione di aprire un centro di ricostruzione unghie ha anche la possibilità di optare per il franchising. Di sicuro, il franchsinig offre la possibilità di beneficiare di una riconoscibilità del brand notevole e, pertanto, di investire meno risorse nella fase di lancio. Di contro, però, c’è il fatto che con il franchising si è costretti a pagare una fee in entrata e a versare una somma fissa al franchisor.
Ciò vuol dire che, seppure si ha la possibilità di usufruire di un’attività ben riconoscibile e di beneficiare di una formazione continua e di un’assistenza costante, si devono mettere in conto non poche spese che, alla lunga, potrebbero venire a pesare. Per questo motivo, chi ha intenzione di optare per il franchising non deve fare altro che leggere con molta attenzione le condizioni contrattuali in modo tale da avere la possibilità, se necessario, di recedere in tempi relativamente rapidi.
In questo modo, pur beneficiando di tutto ciò che il franchising mette a disposizione, si potrà comunque prendere in considerazione di mettersi in proprio e di non dover pagare per troppo tempo la fee di cui sopra. Insomma, a questo punto chi ha intenzione di aprire un centro di ricostruzione unghie non deve fare altro che scegliere la location più adatta e mettersi all’opera.
Al di là degli aspetti puramente burocratici, la fase di lancio di una simile attività può rappresentare un momento a dir poco stimolante e, per questo motivo, deve essere affrontata con il giusto entusiasmo, non perdendo, però, di vista gli obiettivi da raggiungere nel breve, medio e lungo periodo.
mario
21 Settembre 2018 at 14:52
Buongiorno, un informazione, è necessario diploma estetico, oppure può esser cosa non fondamentale? La mia compagna si è trasferita da Roma e ha attestato come onicotecnica, che la regione Lazio riconosce, ma la regione Piemonte no, ora lei vorrebbe aprirsi un centro solo per onicotecnica, può farlo oppure no non avendo diploma come estetista?
Riccardo Allievi
21 Settembre 2018 at 14:55
Buongiorno, per questa tipologia di attività, come ha già accennato, esistono regolamenti regionali variabili. Per maggiori informazioni ed analisi può richiedere assistenza chiamandoci allo 02/9464246
Susanna
25 Novembre 2019 at 14:58
Buongiorno, vorrei sapere se ci sono dei vincoli in merito al locale, cioè se si debba rispettare una certa metratura e soprattutto relativamente al servizio igienico. Grazie. Susanna
Riccardo Allievi
26 Novembre 2019 at 11:03
Buongiorno, per questi aspetti dovrebbe sentire il Comune.
Kira
4 Gennaio 2020 at 14:18
Salve,
è possibile aprire un’attività di ricostruzione unghie con il regime forfettario?
Riccardo Allievi
6 Gennaio 2020 at 15:56
Certamente, se si rispettano i requisiti di questo regime