Aprire un centro di raccolta Caf: tutto quello che devi sapere

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APRIRE UN CENTRO DI RACCOLTA CAF: UN PROGETTO DI SUCCESSO

Il centro di assistenza fiscale è un servizio dedicato ai contribuenti affinché possano adempiere correttamente ai diversi obblighi previsti dalla legge. Ci sono molti uffici del genere nelle diverse città e ognuno di loro fa capo a una sigla sindacale o ad altri tipi di organizzazioni autorizzati a operare nel settore. Sebbene ce ne siano molti, c’è sempre spazio per nuove attività proprio per l’elevata richiesta. Aprire un centro di raccolta Caf significa collegarsi ad altri centri esistenti e fornire un servizio periferico, coprendo un quartiere o un comune in cui non vi è un centro.

Chiaramente il centro di raccolta deve essere collegato a un Caf principale a cui fa riferimento per la trasmissione delle pratiche, sfruttando una piattaforma informatica con cui elabora i documenti fiscali come le dichiarazioni dei redditi e compila i vari modelli relativi al reddito della clientela che si rivolge all’ufficio. I moduli per il pagamento delle tasse o quelli relativi all’ottenimento di prestazioni da parte degli enti pubblici sono particolarmente complessi da compilare e un errore può portare a sanzioni elevate oppure pregiudicare la concessione di un sostegno o di un servizio.

Ecco perché il centro di assistenza fiscale è importantissimo. I clienti non mancano mai e ci sono buone opportunità di guadagno. Il centro di raccolta lavora a tutti gli effetti come il Caf, a cui però lascia una parte dei profitti a fronte dell’utilizzo del marchio, della piattaforma e del supporto tecnico per la gestione dei servizi. Solitamente ogni ente adotta specifici accordi economici, quindi si devono valutare le diverse proposte, pur essendo solitamente piuttosto vantaggiose per chi svolge il lavoro di predisposizione dei documenti fiscali.

Chiaramente si deve creare la propria clientela e mantenerla attraverso l’erogazione di servizi utili ed impeccabili, assistendo il contribuente nelle sue diverse esigenze. L’aiuto di un commercialista può aiutare a individuare la collaborazione migliore e a preparare le pratiche di avvio dell’attività, considerando inoltre che il professionista si occupa direttamente della preparazione delle dichiarazioni dei redditi, ma per l’imputazione e la trasmissione dei dati, nonché per la compilazione di alcuni moduli si rivolgerebbe al Caf.

Il commercialista potrebbe essere quindi un cliente e si potrebbe raggiungere un accordo di cooperazione, dando al professionista un supporto in cambio del pagamento del servizio erogato. Quindi la consulenza necessaria alla creazione del centro di raccolta potrebbe trasformarsi in un primo ingaggio da ampliare con altri studi e altri contribuenti. Bisognerà anche redigere un business plan per fare i calcoli delle spese e dei potenziali ricavi, programmando ogni passo da compiere per evitare errori.

APRIRE UN CENTRO DI RACCOLTA CAF: BUROCRAZIA E RICAVI

Il commercialista potrà altresì aiutare nel disbrigo delle pratiche burocratiche previste dalla legge per aprire un centro di raccolta Caf. Infatti è necessario seguire procedure specifiche per creare l’impresa nel settore. Bisognerà avere una partita Iva da richiedere all’Agenzia delle Entrate, a cui si devono presentare anche le credenziali come Caf. Ovviamente bisogna rispondere a specifici requisiti previsti dalle leggi vigenti in materia per poter operare nell’ambito fiscale.

Le autorizzazioni vengono in parte fornite dal Caf a cui si fa capo, ma ovviamente bisogna dimostrare anche all’Agenzia delle Entrate che il centro di raccolta sia retto da persone abilitate a operare e senza carichi pendenti. Poi bisogna concentrarsi sullo svolgimento delle principali mansioni previste dall’ufficio di assistenza fiscale. Si tratta soprattutto di redigere le dichiarazioni dei redditi, di calcolare le tasse, del rilascio della liquidazione, della consulenza fiscale e della trasmissione dei dati proprio all’Agenzia delle Entrate per conto dei clienti.

Ci sono molti altri servizi a comporre l’offerta rivolta ai contribuenti, ma quelli elencati sono certamente i più richiesti dalle persone. I ricavi dipendono dal giro di affari che si riesce a creare, ma bisogna tenere presente che aprire un centro di raccolta Caf significa far fronte alle scadenze imposte dal Fisco e dai vari enti che concedono prestazioni sociali e fiscali. Per questa ragione il lavoro, almeno per la maggior parte, si concentra in determinati periodi e quindi è bene fare attenzione ad accettare le pratiche che si possono veramente svolgere.

Infatti un numero eccessivo di documenti da lavorare porta a commettere errori oppure a non finire in tempo, causando danni alla clientela che inevitabilmente verrebbe persa. Serve tuttavia un certo numero di clienti, perché il costo di una singola pratica è solitamente abbastanza contenuto, per poter praticare prezzi di mercato. Potrebbe essere utile avere dei collaboratori, magari da assumere per il periodo di maggiore afflusso, così da limitare le spese, ma poter prendere in carico una certa quantità di richieste.

APRIRE UN CENTRO DI RACCOLTA CAF: LE AFFILIAZIONI

Un aspetto molto importante da esaminare quando si decide di aprire un centro di raccolta Caf riguarda l’affiliazione. Infatti non si tratta di un’impresa del tutto autonoma. Si dispone di una partita Iva, si opera con una propria clientela, ma si fa riferimento ad un altro ente che si occupa di fornire il supporto tecnico, il brand aziendale e soprattutto una piattaforma informatica su cui lavorare per la redazione delle pratiche e per la trasmissione dei dati al Fisco.

La scelta dell’organizzazione a cui affiliarsi è importante per diversi motivi. Primo fra tutti è certamente quello economico, perché dovendo lasciare una parte dei ricavi che servono a pagare l’assistenza, l’uso della piattaforma e del marchio, è bene che rivolgersi all’ente che chiede una percentuale inferiore. Poi si deve prestare attenzione agli obiettivi e ai valori a cui rispondere. Infatti alcune sigle sindacali, partiti o associazioni che operano nel settore rappresentano una determinata categoria di persone e quindi l’affiliazione porta il centro di raccolta a essere in qualche modo una bandiera di tale organizzazione.

In parte aprire un centro di raccolta Caf con una sigla conosciuta può far guadagnare la fiducia dei potenziali clienti, ma potrebbe allontanarne altri. Meglio conoscere il territorio in cui si decide di avviare l’attività, così da fare le scelte giuste. Chiaramente si punterà comunque sulla propria competenza e sulla variegata offerta da mettere a disposizione dei clienti, che in alcuni casi potrebbero sottoscrivere un’associazione ottenendo una tessera che garantisca sconti e benefici specifici, in accordo con l’organizzazione di riferimento.

Sul mercato ci sono anche imprese neutrali con un Caf, che offrono dei veri e propri franchising, ma il funzionamento è comunque lo stesso. Possono cambiare le cifre da riconoscere al franchisor e le modalità operative nei rapporti tra il centro e l’azienda principale. Ovviamente sono in tutti i casi previsti corsi di aggiornamento dedicati dal Caf a tutti i dipendenti dei centri di raccolta, perché possano conoscere le variazioni normative e le eventuali modifiche ai programmi informatici che utilizzano abitualmente.

APRIRE UN CENTRO DI RACCOLTA CAF: COSTI

Come accade per qualsiasi tipo di impresa, anche per aprire un centro di raccolta Caf bisogna affrontare dei costi. Possono variare a seconda del singolo caso e dalla strada selezionata per l’affiliazione, ma non possono essere eliminati. Ci sono diverse voci di bilancio da mettere in conto, a partire dai locali. Serve sicuramente un ufficio che può essere acquistato o preso in affitto, per ricevere i clienti e per elaborare le pratiche.

Meglio fare attenzione al luogo, perché dovrà essere visibile, facilmente raggiunto e dotato di un’area di parcheggio adiacente o nelle vicinanze. Meglio che sia lontano dai concorrenti. Ci vorranno quindi degli arredi, come sedie e scrivanie, magari con pannelli divisori per mantenere la privacy delle persone che si rivolgono al centro per spiegare la propria situazione reddituale. Non dovranno mancare la sala d’attesa e un servizio igienico. Quindi ci vorranno le apparecchiature informatiche con i relativi programmi.

Sarà utile assumere del personale, anche se alcuni potranno essere stagionali. Quindi si dovranno mettere in conto salari e contributi, nonché l’iscrizione a Inail e Inps per le relative prestazioni assicurative e pensionistiche. Poi ci saranno costi di pubblicità e di utenze. Non si può fare un calcolo esatto delle spese, ma indubbiamente ci vorrà un capitale iniziale che potrà comunque essere ammortizzato in tempi relativamente brevi, se il centro di raccolta funzionerà a dovere.

 

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  1. Salve, ho una domanda, ho un agenzia di servizi vari e vorrei inserire servizi caf, lo posso fare anche se non ho nessuna abilitazione? Potrei fare il cosi detto “passa carte” collaborando con un caf? Grazie

    • Riccardo Allievi


      Può compilare un modello 730 ma non protrà spedirlo come intermediario. In quel caso bisogna essere un Caf o soggetto abilitato.


  2. Salve necessiterei sapere se è possibile stabilire un centro raccolta caf patronato (no caf patronato) presso uno studio legale o ci sono incompatibilità? Grazie


  3. Salve, ho una domanda, ho un agenzia di servizi vari (srls) e ho firmato i contratti co un CAF e anche patronato per poter usare loro piataforma e accessi , lo posso far pagare al cliente qualsiasi servizio o certi, tipo isee, reddito di cittadinanza no? Grazie

    • Riccardo Allievi


      Buongiorno,
      non ci sono particolari limiti. L’unico aspetto da considerare è che deve attivare un’utenza da intermediario.


  4. Salve, un tributarista che intende offrire anche il servizio di centro raccolta caf mica deve presentare una scia al comune e iscriversi alla camera di commercio?
    Saluti.

  5. Pietro Silverii


    Buongiorno,
    mi hanno proposto di diventare un centro raccolta dati per un caf (solo raccolta e restituzione fisica di documenti al cliente), ci sono particolari licenze/aspetti burocratici da dover considerare?
    grazie in anticipo

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