
APRIRE UN CASEIFICIO: COME FARE?
Aprire un caseificio di questi tempi è un progetto imprenditoriale fattibile e potenzialmente molto redditizio. Tornare alle attività fortemente legate alla natura e al territorio potrebbe essere una soluzione efficace per combattere il momento di crisi finanziaria e occupazionale. Un’idea commerciale interessante favorita dal largo consumo di latticini da parte dei consumatori italiani e non solo. In fondo l’Italia è conosciuta come un Paese all’avanguardia per la produzione di prodotti caseari e degli ottimi formaggi, con prodotti locali largamente diffusi anche sul mercato estero come la famosa mozzarella campana.
Naturalmente l’apertura di un caseificio presuppone una conoscenza della materia, un’esperienza tale da avviare senza eccessivi problemi questa attività di produzione e vendita. La conoscenza del settore e l’esperienza in materia sono elementi indispensabili ma occorrono anche buone capacità imprenditoriali, spirito di iniziativa e un capitale inziale da investire nel progetto. Tutti presupposti da considerare prima di pensare di avviare la nuova attività, senza i quali difficilmente i traguardi fissati saranno raggiunti. Ora vediamo i punti chiave necessari per aprire un caseificio, dalle scelte da fare alla lunga e complessa trafila burocratica.
APRIRE UN CASEIFICIO: L’IMPORTANZA DELLE SCELTE
Aprire un caseificio comporta l’onere di scelte fondamentali da valutare attentamente prima di avviare la nuova attività commerciale. Vanno scelti con molto giudizio i prodotti da commercializzare e, per fare questo, come sottolineato in premessa, serve una certa esperienza in materia. Se l’esperienza non è tale da poter scegliere con criterio i prodotti caseari, il suggerimento è quello di acquisire l’esperienza necessaria direttamente sul campo presso una struttura già bene avviata. Detto questo, rimane il fatto che è assolutamente possibile cambiare in corsa la vostra offerta, soprattutto in base alle richieste dei consumatori e del territorio interessato dalla vostra attività.
Inoltre, se volete commercializzare prodotti caseari biologici, serve una specifica certificazione. Un ulteriore sforzo richiesto che però potrebbe facilitare un ritorno economico maggiore e più veloce. Questo perché il prodotto biologico è notoriamente più ricercato, aumenta la qualità proposta alla clientela e solitamente garantisce al vostro caseificio introiti superiori.
Insomma, non è mai facile iniziare una nuova esperienza lavorativa e spesso i successi futuri dipendono proprio dalle scelte iniziali, allora bisogna mettere in preventivo gli sforzi da fare in questa fase per non sottovalutare il momento delle scelte dei prodotti caseari da proporre ai consumatori.
APRIRE UN CASEIFICIO: GLI IMPIANTI E LE ATTREZZATURE
Quando si tratta di aprire un caseificio bisogna essere consapevoli del fatto che l’impegno economico iniziale è abbastanza oneroso, in quanto per questa attività tra gli investimenti da fare ci sono anche quelli relativi agli impianti e alle attrezzature. Chiaramente dalle dimensioni del caseificio e dalle intenzioni che si hanno sono direttamente collegati i capitali da impegnare. In linea di massima, con un caseificio di dimensioni contenute, è possibile avviare la nuova attività commerciale partendo da un impianto di 10/15 metri quadrati in grado di sopportare i vari processi di produzione.
In poche parole occorrono:
-una caldaia;
– un serbatoio polivalente;
-una vasca;
– un generatore di vapore;
-una cella refrigerata;
-un tavolo e tutti gli attrezzi adeguati per la lavorazione dei prodotti.
Ovviamente l’investimento cresce quando il progetto che avete in mente prevede sia la realizzazione di prodotti caseari che il punto vendita di distribuzione.
APRIRE UN CASEIFICIO: BUROCRAZIA E NORME
Anche in questo caso nel nostro Paese le procedure burocratiche ricoprono un ruolo determinante, infatti senza alcuni adempimenti obbligatori non è possibile aprire l’attività di cui trattasi. Ma quali sono i passi da seguire per mettersi in regola e poter aprire un caseificio? Dal punto di visto burocratico occorre aprire la Partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, iscriversi alla Camera di Commercio, presentare la Segnalazione Certificata Inizio Attività (SCIA) presso gli uffici del comune competente territorialmente ed effettuare l’iscrizione all’INPS, quest’ultima indispensabile per effettuare i versamenti previdenziali ed assistenziali.
Per aprire la partita IVA bisogna utilizzare la modulistica messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e da ritirare allo sportello oppure da scaricare direttamente online consultando il sito ufficiale. Una volta compilata in ogni sua parte, la richiesta per aprire la partita IVA va trasmessa attraverso una delle seguenti modalità: a mano presso uno degli sportelli dell’Agenzia, via posta con raccomandata con ricevuta di ritorno o per via telematica. La trasmissione online presuppone le credenziali di accesso al servizio da parte del richiedente.
Il percorso burocratico non finisce qui, perché sono da osservare una serie di norme igienico-sanitarie. Regolamenti differenti da regione a regione, per questo si suggerisce di contattare le istituzioni territoriali per ricevere tutte le informazioni del caso. In parole semplici, i locali destinati al caseificio dovranno essere in linea con gli standard igienici previsti dall’ASL competente sulla scorta delle rispettive direttive stabilite dalla Regione di riferimento.
Tutti adempimenti di non facile risoluzione, in quanto richiedono un’approfondita conoscenza della materia e molto tempo disponibile. Considerato tutto lo stress conseguente all’avvio di un’attività e tutte le relative difficoltà, il consiglio è farsi seguire da un professionista serio e preparato. Stiamo parlando di un commercialista competente ed esperto pronto a darvi utili suggerimenti e soprattutto capace di sbrigare l’intera documentazione senza intoppi e perdite di tempo.
Il rischio di commettere degli errori e di allungare i tempi burocratici è dietro l’angolo quando per il disbrigo delle pratiche amministrative non si hanno la competenza e l’esperienza necessaria. Rischio praticamente da cancellare con il ricorso a un valido commercialista, da cercare chiedendo un po’ in giro a qualche amico fidato oppure contattando direttamente l’Ordine dei Dottori Commercialisti della zona.
APRIRE UN CASEIFICIO: RICERCA DEI FONDI
Capita spesso che quando si tratta di avviare una nuova attività imprenditoriale non si hanno le risorse economiche sufficienti né si conosce un socio disposto a condividere lo stesso progetto. In questi casi bisogna provare ad accedere a qualche finanziamento regionale, forme di finanziamento con tassi di interesse agevolati ma generalmente indirizzate solo a particolari categorie di soggetti: giovani e disoccupati. Per non perdere qualche ghiotta occasione bisogna tenersi costantemente aggiornati consultando i siti ufficiali della Regione di riferimento.
In alternativa, resta sempre in piedi la possibilità di ricorrere a qualche istituto di credito per un prestito. Anche in questo caso, o si conosce la materia oppure meglio farsi consigliare da un esperto del settore per non correre il rischio di stipulare un contratto di prestito poco conveniente. In questa direzione un valido aiuto arriva dal web, infatti con i comparatori online è possibile farsi una prima idea degli istituti bancari che offrono prestiti con i tassi di interessi maggiormente favorevoli. Sono sufficienti pochi click e una manciata di minuti per confrontare contemporaneamente 4/5 preventivi dei diversi istituti di credito.
APRIRE UN CASEIFICIO: ULTIME CONSIDERAZIONI
Oggi aprire un caseificio è ancora una buona opportunità, a condizione di fare le cose con concretezza ed estrema attenzione. In sostanza non bisogna lasciare nulla al caso ma dare importanza anche ai minimi particolari. Come ultimo consiglio, ma non meno importanti degli altri, ricordatevi di promuovere il vostro caseificio sfruttando ogni forma di pubblicità: riviste specializzate, giornali, radio, TV, fiere e web.
Un sito online costruito bene può aumentare di molto la visibilità della vostra attività commerciale, oltre ad essere un canale da capitalizzare al massimo anche per le vendite online. Dopo queste raccomandazioni finali, non resta che farvi un grosso in bocca al lupo per l’avvio della nuova attività commerciale.