Aprire un brewpub: tutto quello che devi sapere

aprire un brewpub

Nell’ultimo periodo, è in netto aumento il numero di coloro che decidono di mettersi in proprio. Senza alcun dubbio, ad aver agevolato questa impennata di aspiranti imprenditori è stata la crisi economica che ha rappresentato per moltissimi la causa della perdita del proprio posto di lavoro. Tra le alternative che vengono prese in considerazione c’è anche quella di aprire un brewpub.

Come è facile intuire, chi decide di intraprendere un simile percorso deve essere consapevole del fatto che per ottenere risultati interessanti bisogna essere dei veri intenditori. In caso contrario, il fallimento potrebbe essere davvero dietro l’angolo. Ma vediamo di scendere più nel dettaglio e di capire come fare ad aprire un brewpub e quali sono tutte le informazioni utili da tenere a mente per non sbagliare.

APRIRE UN BREWPUB: ECCO COME FARE

Per prima cosa, è estremamente importante precisare che la produzione artigianale di birra potrebbe rappresentare una fonte di reddito decisamente notevole soprattutto se associata all’apertura, appunto, di un brewpub in cui venderla. Come accennato poco sopra, però, non si tratta affatto di un’attività che può essere improvvisata. Tutti coloro che decideranno di approcciarsi a questo settore dovranno partire dal presupposto che una formazione di base solida è il requisito essenziale.

Solo sapendo come distinguere la birra genuina e di qualità da quelle con proprietà organolettiche discutibili. Inoltre, non dovrà essere lasciata al caso neanche la parte relativa all’accoglienza e al servizio. Per non considerare, poi, gli aspetti burocratici che dovranno essere portati a termine seguendo in maniera scrupolosa tutte le normative vigenti.

Al netto di queste considerazioni, quella di aprire un brewpub è un’avventura decisamente entusiasmante soprattutto per gli amanti della birra. Ma facciamo un passo indietro. Come per ogni altro genere di attività, a fare la differenza sono le competenze. Partecipare a corsi di formazione e cercare di apprendere informazioni preziose da chi è già nel settore potrebbe rivelarsi a dir poco cruciale.

In seconda battuta, prima di cimentarsi nell’impresa di aprire un brewpub bisognerà elaborare un business plan il più possibile dettagliato, magari facendosi aiutare da un professionista del settore. In questo modo, si avrà la possibilità di mettere in preventivo tutte le spese da sostenere e riuscire a capire entro quanto tempo verosimilmente si riuscirebbe a rientrare dell’investimento.

Un aspetto da non sottovalutare riguarda, poi, la scelta dei locali. Essi devono avere una dimensione tale da poter ospitare sia l’impianto per la cottura della birra che i vari macchinari. Non dovrà mancare, poi, uno spazio da dedicare interamente al brewpub che dovrà essere arredato con gusto, puntando alla creazione di un ambiente il più possibile accogliente in cui, volendo, oltre a gustare un buon boccale di birra si possono gustare alcune delle specialità tipiche locali.

Un’idea potrebbe essere anche quella di organizzare in maniera strutturata e continuativa eventi e serate in modo tale da consentire al brewpub di decollare già nel breve periodo e di farsi pubblicità praticamente a costo zero.

BUROCRAZIA E BUDGET

Dal punto di vista burocratico, per aprire un brewpub bisogna tenere conto del fatto che si deve essere in possesso della cosiddetta certificazione Sab che non è altro che un documento che consente di somministrare sia alimenti che bevande. Inoltre, bisogna avere anche la certificazione Haccp. Per poter iniziare a lavorare, poi, si dovrà procedere con la presentazione della Scia, un documento che attesta, appunto, l’inizio delle attività.

Questo documento dovrà essere presentati presso il Comune di competenza. Da non sottovalutare è, poi, il nulla osta che ha il compito di fornire la Asl. Anche in questo caso, si dovranno espletare tutte le pratiche necessarie per l’ottenimento di questo importante documento. Per quanto riguarda, poi, la licenza, chi ha intenzione di aprire un brewpub dovrà inoltrare la propria richiesta all’Agenzia delle dogane, l’ente direttamente responsabile delle accise sull’alcool.

Portate a termine tutte queste procedure, non rimarrà altro da fare che mettersi in regola sotto il profilo strettamente fiscale. In questo caso, il suggerimento è di rivolgersi ad un commercialista che si occuperà dell’apertura della partita Iva oltre che dell’iscrizione sia al Registro delle imprese che ad Inps e Inail.

In riferimento, poi, alle spese da mettere in conto, in linea di massima si può ipotizzare in investimento che va da 150.000 a 200.000 euro anche se, dipendentemente dalle specifiche esigenze, si può preventivare un budget di soli 100.000 con l’obiettivo di incrementare i servizi nel corso del tempo e ad attività ormai avviata. Scendendo più nel dettaglio, stando a quanto dichiarato dagli operatori del settore, per acquistare un impianto per la produzione di ala qualità servono circa 100.000 euro.

Il costo, invece, della linea d’imbottigliamenti si aggira intorno a 30.000 euro. Nel caso in cui si dovessero adeguare i locali, non si potrebbe preventivare una spesa inferiore a 10.000 euro ai quali andrebbero aggiunti circa 20.000 per l’acquisto di tutte le attrezzature necessarie.

E per quanto riguarda i costi da sostenere per portare a termine tutte le pratiche burocratiche? In questo caso, in maniera del tutto approssimativa il costo dovrebbe essere intorno a 5.000 euro. Con tale cifra si dovrebbero sostenere sia le spese strettamente relative alle pratiche di natura burocratica che quelle per il commercialista, le forniture e la formazione.

 

  Comments: 2

Commenti

  Commenti: 2


  1. Salve,
    Ci sono dei finanziamenti italiani/europei per gli under 35 che investono nell’attività del brewpub o in generale nel mondo della birrificaziom e artigianale? Grazie in anticipo

    Roberto

Commenta ora

Confermo di acconsentire al trattamento dei dati personali ai sensi dell'art. 13 del D.Lgs. 196/03 e dell'art. 13 del Regolamento UE 679/16 e di aver preso preso visione dell'informativa privacy.