Aprire un biscottificio: tutto quello che devi sapere

Aprire un biscottificio

La crisi economica porta sempre più persone a mettersi in proprio e a creare un’impresa per poter avere un’occasione di lavoro e di guadagno. Nella congiuntura attuale non è semplice, ma lavorando con impegno e scegliendo l’attività giusta si possono avere i risultati desiderati. Aprire un biscottificio è una buona strada da seguire perché il mercato di riferimento riserva spazio e opportunità di crescita. Chiaramente prima è bene stabilire il tipo di prodotto da creare e proporre alla clientela.

Come deve essere fatto per ogni impresa si deve iniziare dalla redazione di un business plan, così da studiare il mercato a cui ci si rivolge: locale, nazionale o internazionale. Quindi si verifica la presenza e l’attività della concorrenza, cercando soprattutto punti di forza e lacune per differenziare la propria offerta. Quindi si procede con la scrittura di un preciso piano d’azione con una tempistica ben determinata a cui far corrispondere azioni, obiettivi e risultati attesi.

Infine si fanno i calcoli delle spese da affrontare per le spese iniziali e i potenziali ricavi. Tutto deve essere fatto con particolare attenzione a ogni minimo dettaglio. A questo proposito è utile rivolgersi a un commercialista per poter avere un aiuto concreto. L’esperto ha una certa competenza in materia e fornisce buoni consigli sulle modalità con cui procedere. Inoltre il professionista si può occupare degli adempimenti burocratici.

Se si decide di avviare un’impresa non si deve solo pensare alla produzione e alla commercializzazione dei prodotti, ma vanno espletate le diverse pratiche richieste dalla legge. Il commercialista se ne occupa direttamente velocizzando i tempi, evitando gli errori e sollevando da tale incombenza l’imprenditore che può concentrare i propri sforzi sul lavoro da fare per preparare i biscotti. Compila e trasmette i moduli intrattenendo i rapporti con gli uffici competenti per conto del titolare dell’azienda.

Avere un professionista al proprio fianco consente di superare gli ostacoli che si incontrano lungo il percorso e di raggiungere la destinazione in modo più sicuro. Chiaramente servono delle competenze in materia perché non è semplice cucinare un prodotto che piaccia alla gente e che riesca a superare l’offerta della concorrenza. Servono anche qualifiche e autorizzazioni per poter operare nel settore.

APRIRE UN BISCOTTIFICIO: IL LOCALE

A seconda dell’attività che si vuole realizzare si deve trovare un immobile adatto, pronto ad accogliere il laboratorio, il negozio e il magazzino, che costituiscono i tre spazi principali. Nel caso in cui ci si rivolga a un piccolo territorio può bastare un locale di media grandezza, mentre se si intende avere una grande produzione per vendere ad altri negozi o per esportare i propri prodotti è utile disporre di un capannone di una certa grandezza. Tuttavia in base all’andamento degli affari si può sempre decidere di ampliare l’attività in un secondo momento.

Per aprire un biscottificio ci vuole una struttura abbastanza ampia per l’attività da svolgere, ma anche rispettosa dei requisiti previsti dalla legge per la sicurezza e l’igiene. Generalmente per un piccolo negozio con un laboratorio servono circa 200 metri quadri. Avere spazio aiuta a svolgere in maniera più confortevole la propria attività. Per produrre i biscotti e confezionarli è necessario essere in possesso di un locale grande con posti dove lavorare e dove poter riporre gli alimenti in attesa di essere esposti e venduti al pubblico.

Indubbiamente l’obiettivo resta quello di avere clienti a cui proporre la produzione, per questo trovare un locale collocato in una zona centrale o comunque trafficata, con un parcheggio adiacente o nelle immediate vicinanze, e quindi ben visibile. La posizione è un elemento essenziale per poter avere successo e registrare un buon afflusso di persone. Avere inoltre una vetrina da allestire con le specialità e qualche decorazione accattivante aiuta ad attirare l’attenzione, soprattutto se il negozio si trova in una strada con passeggio.

Aprire un biscottificio richiede di pensare a ogni fattore e di adottare una strategia di marketing che parte proprio dall’organizzazione del punto vendita. Ecco perché una volta trovato l’immobile ideale bisogna pensare all’arredamento e all’allestimento della parte destinata alla commercializzazione dei prodotti. Si tratta di creare un ambiente accogliente dove far accomodare le persone e con espositori per mostrare la merce.

APRIRE UN BISCOTTIFICIO: LA BUROCRAZIA

Come accade per l’avvio di qualsiasi impresa anche per aprire un biscottificio bisogna far fronte a varie pratiche burocratiche, ma visto il tipo di attività ci sono alcune autorizzazioni da ottenere. Il primo passo da compiere, con il supporto del commercialista, riguarda la richiesta di attribuzione della partita Iva da presentare all’Agenzia delle Entrate competente per territorio.

Successivamente si deve effettuare l’iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio della provincia in cui si opera e quindi si comunica la propria posizione a Inps e Inail per il trattamento previdenziale e assicurativo. A tali enti devono essere forniti i dati del titolare e degli eventuali dipendenti, in modo che tutti siano coperti dall’assicurazione e possano accantonare i fondi necessari alla propria pensione.

Va inoltrata al Comune di competenza l’apertura dell’attività commerciale e se non si riceve una risposta negativa entro 30 giorni significa che si può iniziare a lavorare. Va però tenuto presente che prima bisogna far fare ai Vigili del Fuoco e all’Azienda Sanitaria Locale un’ispezione finalizzata alla verifica del rispetto delle norme antincendio e igieniche. Se non vi sono anomalie viene rilasciato il nullaosta per aprire un biscottificio.

Non basta tuttavia adempiere alle pratiche descritte, perché la legge richiede una qualifica HACCP sull’igiene alimentare. Va seguito un corso di formazione con obbligo di frequenza ed esame finale. Deve essere superato per poter avere l’attestato indispensabile alla preparazione, alla conservazione e alla somministrazione di alimenti. Le lezioni consistono nell’insegnamento delle norme igieniche e delle modalità di conservazione e preparazione dei cibi, in modo da non mettere a repentaglio la salute dei consumatori con la contaminazione dei biscotti.

Questo aspetto deve essere a carico del titolare dell’attività oppure del pasticcere che può ovviamente differire dalla persona dell’imprenditore. Nel caso si sia frequentata la scuola alberghiera, con l’ottenimento del diploma, oppure si vanti un’esperienza di almeno tre anni nel settore della ristorazione o più in generale della preparazione e somministrazione dei cibi, tale corso non deve essere svolto.

APRIRE UN BISCOTTIFICIO: IL MARKETING

Una volta individuato il locale in cui strutturare l’attività e concluso l’iter burocratico, si inizia operare. Bisogna attirare la clientela e letteralmente conquistarla, fidelizzandola perché continui a comprare i prodotti proposti. Le persone soddisfatte usano il passaparola con amici e parenti e questo rappresenta certamente il metodo promozionale più efficace, sebbene non debba essere l’unico. Va infatti preparata una campagna pubblicitaria mirata per far conoscere il laboratorio e il negozio.

Per attirare la clientela bisogna conoscerla, quindi va individuato il target a cui rivolgersi e strutturare una promozione calibrata sui gusti e le esigenze di chi fa parte della categoria su cui si punta. Devono essere sfruttati tutti i canali a disposizione, sia quelli tradizionali sia internet. Per iniziare può essere utile proporre un programma specifico, magari abbinato a una certa scontistica così da invogliare i potenziali clienti a provare i biscotti offerti.

Disporre di un certo capitale da investire, dedicandone una parte al marketing, è essenziale perché in fase iniziale bisogna creare i biscotti e proporli al pubblico. La qualità convince, ma la pubblicità è il veicolo per riuscire a far entrare le persone nel punto vendita ad acquistare le prelibatezze. La promozione dovrà essere accompagnata dall’abilità di prendere contatti con il settore della ristorazione o della distribuzione.

Infatti oltre ai singoli acquirenti che frequentano il negozio, per riuscire ad avere maggiori introiti, è bene infatti ampliare gli orizzonti e vendere i prodotti ad altre imprese, ai ristoranti e magari a negozi di alimentari o supermercati sparsi sul territorio. Loro saranno in grado di ordinare un certo numero di confezioni ogni volta, ma in questo caso bisogna riuscire a proporre biscotti buoni, originali. E naturalmente è importante avere una certa capacità di produzione in termini quantitativi per rispondere alle esigenze di questo tipo di compratori.

 

 

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