Aprire un birrificio: tutto quello che devi sapere

aprire un microbirrificio

In tempi di crisi, sono in molti a decidere di aprire un’attività in proprio. Senza alcun dubbio, si tratta di una decisione molto importante soprattutto perché, nella maggior parte dei casi, comporta un investimento economico degno di nota. Per tale ragione, prima di avventurarsi in una simile impresa e, magari, decidere di aprire un birrificio, è sempre bene fare molta attenzione e tenere conto di tutte le variabili. Uno dei settori che più di ogni altro al momento sta trainando la nostra economia è quello del food and beverage.

Basti pensare, ad esempio, ai numerosi bar e ristoranti che sono stati aperti nell’ultimo periodo. In questo ambito, non sono pochi coloro che hanno accarezzato l’idea di aprire un birrificio, un po’ per passione e un po’ a seguito di un’accurata analisi del mercato. Solo in Italia, il numero dei birrifici aperti sta aumentando e l’incremento si rintraccia in maniera evidente principalmente negli ultimi 3 anni.

In linea di massima, un birrificio medio produce circa 500 ettolitri di birra all’anno e questo è un dato decisamente significativo. Vuol dire, infatti, che sono davvero pochi i birrifici di grandi dimensioni e che, quindi, seppure la concorrenza sembra essere spietata, per il momento sul mercato c’è posto per tutti. Inoltre, bisogna tenere bene a mente il fatto che in Italia il consumo della birra risulta essere in aumento.

Se, poi, ci si aggiunge che sono sempre di più i cosiddetti palati raffinati alla costante ricerca di sapori sempre nuovi il gioco è fatto. Vediamo, quindi, di scendere più nel dettaglio e di capire come fare per aprire un birrificio.

APRIRE UN BIRRIFICIO: ECCO QUANTO COSTA E E COME FARE

Il primo e più importante aspetto di cui tenere conto quando si decide di prendere in seria considerazione l’ipotesi di aprire un birrificio è l’investimento iniziale che, in questo caso, è decisamente cospicuo. Ovviamente, tutto dipende dal progetto che si ha in mente. Se, ad esempio, si ha intenzione di produrre 1000 ettolitri il budget sarò di un certo livello, se, invece, se ne volessero produrre 100.000 il budget salirà drasticamente.

In ogni caso, è bene sottolineare che sono in pochi coloro che decidono di partire con progetti troppo grandi anche perché, nella maggior parte dei casi, sono proprio i capitali a non essere sufficienti. Per riuscire a capire effettivamente quanto costa aprire un birrificio, quindi, bisogna partire da un esempio il più possibile verosimile. Per acquistare i macchinari bisogna fare un’analisi dei costi. In linea di massima, si potrebbe optare per l’acquisto dell’usato a patto che sia ancora ben funzionate, prendendo comunque in considerazione l’idea di un potenziamento importante.

Ciò consentirà in maniera agevole la produzione di circa 1000 ettolitri. I costi in questo caso dovrebbero aggirarsi intorno a 150.000 euro. Questa somma è destinata a salire nell’eventualità in cui si dovesse scegliere di montare un impianto personalizzato. Come è facile intuire, le variabili sono moltissime. Ai costi si devono aggiungere quelli per i locali che possono essere comprati o affittati. Per finire, si deve tenere conto anche degli allacci oltre che dei vari permessi. Facendo una stima di massima, è davvero difficile riuscire ad andare al di sotto di un investimento di 200.000 euro.

LA BUROCRAZIA

Per quanto riguarda gli aspetti essenzialmente normativi, in primo luogo bisogna precisare che non è affatto necessario essere in possesso di un ben preciso titolo di studio per aprire un birrificio. L’unica cosa da tenere a mente, quindi, è quella di rispettare in maniera scrupolosa le leggi che sono previste dal relativo ordinamento.

La birra è a tutti gli effetti un alimento e le leggi in merito sono a dir poco ferree. Per questo, la cosa più importante da fare è rivolgersi ad un esperto del settore in modo tale da avere la possibilità di portare a termine tutte le pratiche in maniera corretta. Entrando più nello specifico, chi ha intenzione di aprire un birrificio deve espletare tutte le pratiche relative ad una comune azienda tra cui, ad esempio, l’apertura di una partita Iva che può essere effettuata o tramite un commercialista o rivolgendosi all’ufficio delle entrate di competenza.

Inoltre, bisognerà accertarsi di avere tutti i requisiti per la produzione di alimenti. Per fare ciò, bisognerà adempiere a quanto richiesto dall’azienda sanitaria locale.

COME FARE PER GUADAGNARE

Una cosa è certa: per riuscire a guadagnare bisogna differenziarsi dai propri competitor. Facendo due conti, l’ideale è riuscire a rientrare dell’investimento entro due anni dall’apertura e, magari, riuscire anche a permettersi qualche collaboratore. Qualora così non dovesse essere, ci si dovrebbe interrogare in merito all’ipotesi di interrompere l’attività.

In gergo economico, il momento in cui si inizia a guadagnare viene chiamato break even point e rappresenta l’obiettivo a cui ogni imprenditore che si rispetti deve assolutamente aspirare al momento dell’apertura dell’attività. Per quanto riguarda il settore della birra, il mercato è sempre più competitivo e la fidelizzazione non è affatto cosa semplice. I margini di guadagno, infine, non sono affatto ampi quindi chi pensa di arricchirsi con la produzione di birra già nel medio periodo sbaglia di grosso.

Per poter guadagnare molto è necessario produrre altrettanto e per fare ciò bisogna investire somme ingenti. A questo punto, non resta altro da fare che mettersi in gioco e tentare di dare gambe al proprio sogno, tenendo conto del fatto che la cosa più importante da fare è quella di rivolgersi ad un commercialista grazie al quale sbrigare tutte le pratiche e riuscire ad evitare di dover fare i conti con problematiche di natura burocratica che con il fai-da-te potrebbero essere a dir poco all’ordine del giorno.

 

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