Aprire un birrificio artigianale: tutto quello che devi sapere

aprire un birrificio artigianale

Aprire un birrificio artigianale può essere remunerativo ed interessante per giovani attivi e professionalmente formati: il consumo di birra artigianale è in notevole crescita. La relativa attività, se svolta con impegno e con la dovuta competenza, può procurare entrate non trascurabili, soprattutto se associata a quei servizi di degustazione sul posto che sono tipici dei brew pubs americani: l’abbinamento di intrattenimenti ed offerta di prodotti nostrani è, senza dubbio, una formula vincente. L’avvio del relativo business è soggetto a specifiche licenze degli organi preposti al controllo e, naturalmente, agli adempimenti fiscali e burocratici propri di ogni impresa. I costi iniziali variano a seconda della tipologia del birrificio e dei macchinari.

COSTI PER APRIRE UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE

Trattandosi di un’attività che, rispetto alla quantità del prodotto, privilegia la qualità, la scelta di iniziare con un micro-birrificio è in linea col tipo di lavorazione e consente di contenere le spese per aprire un birrificio artigianale: il limite annuale di 10.000 ettolitri, imposto alla produzione di questa tipologia di azienda, non è significativamente penalizzante e permette di ridurre gli investimenti iniziali per le minori dimensioni dei macchinari, oltre che i costi di gestione.

Vi sono diverse tipologie di apparecchiature per la cottura della birra: ad alimentazione a vapore, elettrica o a gas con fiamma. Nella scelta del tipo di impianto vanno considerati fattori contingenti come lo spazio disponibile. L’acquisto di impianti più moderni e perfezionati, anche se comporta un maggior esborso iniziale, garantisce, nel medio-lungo termine, una migliore produttività associata a minori esigenze ed oneri di manutenzione.

In ogni caso non è possibile preventivare con esattezza l’entità dei costi iniziali che includono, oltre a quelli dei macchinari, quelli per imbottigliare ed infustare e quelli di accessori di vario genere (frigoriferi ecc.). Le stime effettuate non sono univoche ed oscillano da cifre intorno ai centomila euro fino al doppio. Alle spese di cui sopra si aggiungono quelle per le pratiche di apertura e quelle per eventuali corsi formativi, utili per l’acquisizione delle competenze necessarie.

AUTORIZZAZIONI RICHIESTE

Gli oneri burocratico-amministrativi per aprire un birrificio artigianale variano a seconda che alla produzione di birra si associ o meno la sua distribuzione in loco: in caso di attività inclusiva di brew pub occorre ottenere il Certificato di Somministrazione di Alimenti e Bevande (S.A.B.), di competenza generalmente regionale, la licenza dell’Ufficio Finanze dell’Agenzia doganale, che si occupa delle accise sugli alcolici, ed il nulla osta dell’Azienda Sanitaria territorialmente competente.

Si può iniziare la produzione solo dopo aver inviato all’amministrazione comunale la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (S.C.I.A.), completa di autocertificazione dei requisiti personali ed oggettivi. La S.C.I.A. consente di posticipare gran parte dei controlli pubblici dalla fase preliminare a quella posteriore all’avvio dell’impresa, con un risparmio di tempo che si traduce in un non trascurabile vantaggio economico.

Gli ulteriori oneri prescritti, che sono comuni ad ogni attività produttiva, includono diversi adempimenti di natura fiscale per cui può essere utile la consulenza di un professionista in materia quale è un commercialista. Occorre, poi, aprire una partita iva presso l’Agenzia delle Entrate ed iscriversi all’Inail e all’Inps oltre che, naturalmente, al Registro delle Imprese della locale Camera di Commercio.

CONSIGLI PER APRIRE UN BIRRIFICIO ARTIGIANALE

L’avvio di un birrificio artigianale richiede una pianificazione che valuti gli investimenti necessari in relazione alla tipologia di attività ed agli obiettivi che ci si prefiggono. Non essendovi uno standard di spesa questa va preventivata caso per caso tenendo conto di tutte le variabili, non ultima la zona di apertura. Per limitare l’esborso iniziale non è da escludere l’opportunità di acquistare macchinari usati, che possono costare fino a 2/3 meno di quelli nuovi.

La soluzione ideale è quella di ricorrere ad un professionista per la redazione di un efficace piano industriale (“business plan”). Il business plan è utile per accertare le potenzialità della futura attività sul mercato, anche al fine di conseguire eventuali finanziamenti: è sempre opportuno, in fase di avvio di un’azienda, accertarsi della disponibilità di fondi nazionali o comunitari a cui si possa accedere per ridurre il più possibile l’esborso personale e, quindi, in rischio d’impresa.

FORMAZIONE PROFESSIONALE

La produzione artigianale di birra è un’attività altamente professionale, che richiede competenze specifiche acquisibili solo a seguito di una preparazione adeguata. Un birrificio artigianale improvvisato, gestito da soggetti privi di una sufficiente formazione, non ha alcuna possibilità di successo data anche la presenza sul mercato di una notevole concorrenza qualificata.

Per questo è indispensabile che il birrificio possa valersi del contributo di personale preparato e costantemente aggiornato in materia che, possibilmente, abbia frequentato corsi formativi ad hoc. Saranno proprio il livello di abilità e la costanza dell’impegno a determinare la posizione dell’azienda su un mercato esigente quale è quello della produzione di birra artigianale.

Per quanto riguarda i corsi di formazione disponibili per gli aspiranti imprenditori del settore, il Centro di Eccellenza di Ricerca sulla Birra (C.E.R.B.) offre interessanti occasioni con offerte didattiche ricorrenti. In alternativa si può ricorrere a master gestiti da atenei universitari. In Italia, tuttavia, l’offerta formativa per aspiranti birrai è ancora limitata e non al passo con quella tedesca, in assoluto la migliore a cui si possa fare riferimento reperendo online informazioni e contati.

 

 

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