Aprire un birrificio agricolo: tutto quello che devi sapere

aprire un birrificio agricolo

APRIRE UN BIRRIFICIO AGRICOLO: UNA NUOVA OPPORTUNITA’

Aprire un birrificio agricolo è sicuramente il sogno agognato di molti. Il consumo di birra è cresciuto vorticosamente negli ultimi anni ed è anche normale pensare di voler aprire un’attività propria in questo settore. In genere, quando si pensa alla birra l’immaginario corre a Belgio, Inghilterra e Repubblica Ceca. L’immagine di pub pieni di gente con in mano boccali stracolmi di birra rievocano scene di ilarità e benessere.

Spesso, ci si dimentica che l’Italia consuma circa 17 milioni di ettolitri di birra all’anno. Nonostante ciò si rimane comunque indietro per consumo pro capite rispetto al resto degli europei. Aprire un birrificio agricolo non è cosa semplice. Intanto, bisogna conoscere a fondo la materia trattata, distinta dagli altri birrifici che, negli ultimi anni sono nati in Italia.

Per fare un esempio di attività interessate alla birra, bisogna distinguere: il brew-pub che produce la birra servita ai clienti; il birrificio artigianale che produce oltre 10.000 ettolitri l’anno e il microbirrificio che rimane sotto questa soglia. Il birrificio agricolo, invece, interessa la produzione di birra con orzo prodotto in proprio e coinvolge colture agricolo con rotazione annuale.

Chi si è cimentato nella produzione di birra fatta in casa è comunque bel lontano dal capire come funziona un’attività a livello imprenditoriale per la quale servono iter e procedure burocratiche tutt’altro che semplici. Il birrificio agricolo, in particolare, deve seguire determinate regole che differiscono da un birrificio artigianale e da uno a livello industriale. Vediamo, quindi, di definirne gli aspetti e illustrare le procedure per la sua apertura.

BIRRIFICIO AGRICOLO: DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE

Aprire un birrificio agricolo è un’occasione unica di proporre un prodotto di alta qualità artigianale. Al pari delle aziende vitivinicole esiste la possibilità di creare un prodotto unico che possa soddisfare i palati degli amanti della birra più esigenti. Chi possiede un’azienda agricola già avviata sarà avvantaggiato nell’avventurarsi in questa attività parallela.

Il Decreto Ministeriale 212/2010 ha segnato una svolta in campo agricolo e nella produzione, consumo e commercializzazione della birra agricola artigianale. Esso, infatti, inquadrandola come prodotto agricolo a tutti gli effetti, ne favorisce la conoscenza e il consumo in Italia. Gli amanti del buon bere artigianale ne sono contenti in quanto ne è assicurata la genuinità e l’artigianalità della sua produzione.

Innanzitutto, però, bisogna definire un po’ gli aspetti del birrificio agricolo. Come avviene per le aziende vitivinicole, si tratta di un prodotto ottenuto da autoproduzione. Le uve coltivate nella propria vigna vengono impiegate per produrre il vino. Allo stesso modo, l’orzo coltivato nel proprio podere può essere impiegato per la produzione di birra destinata al consumo e alla commercializzazione.

Detto, così, sembra abbastanza semplice. In effetti, però ci sono delle regole e delle disposizioni legislative in materia che vanno seguite scrupolosamente. Dall’avvio alla conduzione di un birrificio agricolo ci sono delle procedure che richiedono preparazione e scrupolosa osservanza delle regole.

PRIMI PASSI PER APRIRE UN BIRRIFICIO AGRICOLO

Il COBI è un il Consorzio Italiano di produttori dell’Orzo e della Birra, che riunisce circa 80 produttori di orzo e birra. Come per ogni altro prodotto che va tutelato, anche in questo caso la produzione della birra agricola deve seguire sia le direttive del Decreto Ministeriale che quelle interne del Consorzio. Direttive che partono dalla coltura e passando per la produzione arrivano al prodotto finito rappresentativo della categoria.

La produzione della materia prima, ovvero l’orzo, deve essere fatta in proprio in una percentuale di almeno il 51%. La pratica agricola deve seguire l’avvicendamento colturale, preoccupandosi di applicare le migliori tecnologie al fine di ottenere un buon prodotto finale nel rispetto dei canoni previsti. Si possono aggiungere aromatizzanti naturali legati al territorio e non viene in alcun caso ammesso l’uso di conservanti.

Il processo di maltizzazione dell’orzo deve avvenire con macchinari artigianali e non industriali. Il fulcro della lavorazione deve ruotare intorno al mantenimento della sanità e naturalezza della materia prima. In alcuni casi, può capitare che i consorziati mettono insieme il malto prodotto per trattarlo in maniera uniforme. In tal modo, si dà molta importanza alla certificazione e alla tracciabilità.

VANTAGGI NELLA PRODUZIONE DI BIRRA AGRICOLA

Negli ultimi anni i prodotti biologici sono tra i più ricercati del mercato. Gli agricoltori, hanno potuto sfruttare questa valida opportunità grazie a una serie di vantaggi che possono derivare dall’impiego del proprio orzo. Aprire un birrificio agricolo, quindi, consente di dare nuovo impulso all’agricoltura sfruttando la naturale rotazione della coltura, destinandolo all’ottenimento di un prodotto di elevata qualità.

L’orzo da malto non richiede l’uso di fertilizzanti. Il tenore proteico, infatti, può essere abbastanza basso per la produzione del mosto. Per avere un’idea in cifre basti pensare che per ottenere 100 litri di birra occorrono 15-20 chili di malto. 150 chili di orzo, offrono in media un quintale di malto. Il prodotto finale sarà una vera chicca destinata a chi ama i prodotti di qualità.

Infine, non si può non accennare all’aspetto tecnico per l’ottenimento di birre agricole. Gli zuccheri del mosto vengono trasformati per azione di lieviti ad alta fermentazione del genere Saccaromyces. La prima fermentazione avviene in vasche. La seconda, invece, in bottiglia con stoccaggio a temperatura rigorosamente controllata. Tutto il processo dura circa 80 giorni. Il sistema di produzione, però, permette alla birra di conservarsi perfettamente per molto tempo senza subire la pastorizzazione.

Aprire un birrificio agricolo, quindi, può essere una valida opportunità sia per i giovani che per imprenditori maturi che abbiano maturato una buona esperienza in campo agricolo. I canali di distribuzione saranno determinati da una buona azione di marketing. La regola che vale in questo caso, sicuramente, sarà la differenziazione rispetto ad altri e garanzia i elevata qualità.

Oggi il consumatore è sempre alla ricerca di quel qualcosa in più che soddisfi il proprio palato. Il buon cibo e il buon bere sono i punti cardini su cui gira l’economia moderna. Anche se a primo impatto potrebbe essere un lavoro arduo e impegnativo, col passare del tempo darà i suoi frutti durevoli negli anni a venire.

 

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