
Un bar biologico, detto anche bio bar, è un’attività in cui vengono proposti al pubblico i cibi e le bevande provenienti dall’agricoltura biologica, dal commercio equo e solidale e dalle zone locali; in quest’ultimo caso si parla di prodotti a km zero. Un bio bar non è il classico esercizio in cui il lucro la fa da padrone, ma rappresenta una buona alternativa per chi desidera fare l’imprenditore nel rispetto della salute dei propri clienti e della sostenibilità per l’ambiente. In merito a ciò puoi leggere qui di seguito come aprire un bar biologico: tutto quello che devi sapere.
Inoltre per una consulenza e un aiuto inerenti i requisiti e i passi per aprire un’attività, ad esempio il bar biologico dei tuoi desideri, potresti metterti in contatto con uno Studio di Dottori Commercialisti!
COME APRIRE UN BAR BIOLOGICO?
Per chi ha la passione dell’ecologia, rispetta la sua terra, ma anche i piccoli agricoltori delle diverse aree del pianeta, ha buone capacità relazionali e sa influenzare gli altri aprire un bar biologico, detto anche bar ecosostenibile, può essere una buona idea sia per crearsi una professione sia per proteggere la salute dei propri clienti e l’ambiente circostante. Infatti aprire un bio bar ti permette di garantire la qualità degli alimenti dal produttore fino al consumatore finale.
A questo proposito ecco un pratico elenco sui requisiti per aprire un bar biologico: tutto quello che devi sapere. In particolare è necessario:
- possedere i requisiti morali per somministrare i cibi e le bibite. In merito non devi essere stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza. Inoltre non devi essere stato condannato in Tribunale per un delitto non colposo per un tempo superiore ai 3 anni o per un delitto previsto dal Codice Penale, ad esempio il riciclaggio, la ricettazione, l’insolvenza fraudolenta, l’usura, la bancarotta fraudolenta, la violenza fisica, la rapina e l’estorsione;
- avere i requisiti professionali. Al riguardo dovresti aver frequentato un corso professionale istituito o riconosciuto dalla Regione per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti oppure avere un’esperienza professionale di almeno 2 anni, fatta negli ultimi 5 anni, come imprenditore, collaboratore o dipendente di un’azienda del settore alimentare, della sfera turistica-alberghiera o del settore della somministrazione di bevande e alimenti. In merito ai requisiti professionale per aprire un bar biologico vanno bene anche il diploma di scuola superiore secondaria, la laurea o la qualifica rilasciata da una scuola professionale a patto che nel percorso di studi siano previste materie riguardanti il commercio e la preparazione o la somministrazione di alimenti.
QUALI SONO I PASSI PRINCIPALI PER APRIRE UN BAR BIOLOGICO?
Per quanto riguarda i passi principali da fare per aprire un bar biologico devi:
- utilizzare una rete di fornitori di fiducia per poter abbassare i prezzi di vendita al pubblico;
- ricorrere ai capitali privati, ad esempio delle banche, che possono predisporre un tasso agevolato per alcune categorie di imprenditori, e ai prestiti a fondo perduto concessi dagli Enti Pubblici sia italiani sia europei come forme di finanziamento. Per di più è anche possibile ricevere delle donazioni dai cittadini;
- ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) dai Vigili del Fuoco;
- richiedere il nulla osta all’ASL che dimostri l’idoneità igienico-sanitaria dei locali;
- ottenere la licenza per la vendita di alcolici dall’Agenzia delle Dogane;
- seguire dei corsi di formazione e di aggiornamento in materia di prevenzione, igiene e sicurezza alimentare e conseguire la certificazione HACCP in materia di igiene alimentare;
- inviare telematicamente la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) allo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) del Comune di competenza territoriale;
- coinvolgere i consumatori per mezzo del passaparola sui social network per sensibilizzarli in merito ai vantaggi e all’importanza del biologico;
- scegliere la propria nicchia di clienti creando un’offerta commerciale dedicata al target prestabilito, ad esempio i giovani salutisti, gli sportivi d’ogni età, i malati cronici, eccetera;
- decidere la forma giuridica della propria impresa e il suo nome. Al riguardo si può pensare ad esempio a una Società Cooperativa o a un Circolo Sociale;
- realizzare un business plan per definire con precisione la propria idea imprenditoriale, prevedere gli investimenti, i debiti, i costi e i ricavi da sostenere oppure ottenere nei prossimi anni, studiare la concorrenza per differenziarsi dalla stessa e fare delle ricerche di mercato per capire a chi vendere i propri prodotti. In più occorre decidere dove posizionare il bio bar, ad esempio nei pressi di una palestra per rivolgersi a un’utenza sportiva e salutista o vicino a un ospedale per servire le persone malate, e da quanti locali e metri quadrati deve caratterizzarsi;
- aprire la Partita Iva e iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio;
- iscriversi all’INPS e all’INAIL per aprire la propria posizione previdenziale e assicurativa e quella dei propri dipendenti;
- rivolgersi a un Commercialista per redigere un business plan con lo studio di fattibilità del proprio progetto imprenditoriale, richiedere una consulenza in ambito fiscale, normativo e societario, scoprire le autorizzazioni obbligatorie e affrontare con sicurezza l’iter burocratico italiano per aprire un bar biologico;
- rispettare i requisiti urbanistici comunali ove previsti, ad esempio per i bio bar di determinate dimensioni è obbligatoria la presenza di un parcheggio, mentre in alcune zone residenziali occorre evitare di produrre forti rumori;
- ottenere l’autorizzazione per esporre l’insegna del negozio.
QUALI SONO I COSTI PER APRIRE UN BAR BIOLOGICO?
L’investimento da valutare per aprire un bar biologico può partire da un minimo di 60.000 fino ad arrivare a circa 300.000 euro a seconda della qualità dei materiali utilizzati per l’allestimento dei locali del negozio.
Più nello specifico i costi imprescindibili da sostenere per aprire un bar biologico sono connessi:
- all’acquisto del bancone, dell’arredamento, delle attrezzature di somministrazione, ad esempio le stoviglie, del laboratorio a vista, delle vetrine refrigerate, degli scaffali per l’esposizione degli articoli, dei sanitari per almeno 2 bagni, della cassa e delle tecnologie informatiche. Per di più sono indispensabili degli elettrodomestici professionali di alta qualità per frullare, centrifugare, preparare, conservare e mostrare i prodotti freschi e cucinati. Un consiglio per risparmiare su queste spese può essere quello di comprare dei mobili e degli strumenti già usati o riciclati;
- alla spesa per i pannelli fotovoltaici per produrre l’elettricità attraverso il sole e per i pannelli solari termici per scaldare l’acqua;
- alla compera della rastrelliera portabici per parcheggiare le biciclette, così da stimolare e attirare dei clienti sportivi, salutisti ed ecologisti;
- all’acquisizione della merce rigorosamente biologica, ad esempio la frutta, la verdura, l’insalata e il pane;
- ai tributi da versare allo Stato, ai Comuni, alle Province, alle Regioni e agli istituti previdenziali e assicurativi, ossia le tasse, le imposte e i contributi. Ne sono un esempio le tasse per i rifiuti, per occupare il suolo pubblico e per la pubblicità tramite l’insegna e i contributi da versare all’INPS;
- agli importi delle parcelle dei liberi professionisti cui rivolgersi per richiedere delle approfondite e indispensabili consulenze;
- alle spese di ristrutturazione dei locali, con adeguamento degli impianti alle norme vigenti;
- ai costi per la formazione e l’aggiornamento;
- alle varie utenze, ad esempio Internet, il telefono, l’affitto, il gas, ecc.
Infine fra i permessi da richiedere e le spese da pagare per aprire un bar biologico è opportuno prendere in considerare anche:
- l’apposito certificato d’idoneità acustica e il pagamento dei compensi per i diritti SIAE nel caso si voglia diffondere della musica nel negozio;
- l’autorizzazione per occupare il suolo pubblico per poter disporre delle sedie e dei tavolini fuori dal bar ecosostenibile;
- le strategie di marketing.